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"Ora Allegri dovrà dimostrare di essere davvero un top manager"


In serie A abbiamo assistito al valzer degli allenatori, con cambi di tecnici nelle principali squadre di prima fascia. Come e cosa cambierà adesso nelle big di calcio italiane? Per saperne di più abbiamo intervistato Alessandro Nardelli Giornalista.

D: Alessandro, certi amori non finiscono. Allegri torna ad allenare la Juventus dopo due anni dall’addio. I bianconeri ritrovano un top player della panchina?

R: Indubbiamente I risultati e le vittorie ottenute parlano a favore del tecnico livornese. C’è da dire però che Allegri, quando ha allenato per la prima volta la Juventus, appena arrivato ha potuto giovare molto del grande lavoro fatto fino a quel momento da Antonio Conte.

Attualmente, invece, nonostante una Supercoppa Italiana e una Coppa Italia conquistate, la mano di Andrea Pirlo non si è quasi mai vista nella Juventus. Se Allegri riesce a ricostruire, allora si potrà senza dubbio un Top Player. Io sono scettico.

D: Simone Inzaghi all’Inter è la giusta consacrazione per il tecnico ex Lazio?

R: Stimo molto e apprezzo Inzaghi, tecnico competente, meticoloso e capace di fare gruppo. Per il dopo Antonio Conte, l’Inter non poteva scegliere allenatore migliore. Sono sicuro che Simone Inzaghi continuerà nel solco tracciato dal suo predecessore. Bisognerà capire però che Inter sarà, in quanto tira aria di ridimensionamento.

D: Spalletti – Napoli, il matrimonio perfetto per puntare in alto?

R: Non so dirvi se il Napoli potrà puntare a vincere lo scudetto la prossima stagione. Anche tra gli azzurri ci saranno addii eccellenti, si parla di Fabian Ruiz, Koulibaly e Insigne. Tutto dipenderà da chi verranno sostituiti. Spalletti è comunque un tecnico bravo, un top tra gli allenatori italiani e ADL non poteva fare scelta migliore.

D: In chiusura, Alessandro, Gattuso a Firenze per ripartire?

R: Gattuso a Firenze per ripartire da zero. Questa appena trascorsa è stata una stagione disastrosa per i viola, a partire dalla scelta dell’Allenatore, Iachini, a mio parere non adatto a squadre ambiziose come la Fiorentina. Sulla decisione di sostituirlo con Prandelli a stagione in corso, stendo invece un velo pietoso. Una grande persona a livello umano, ma come allenatore credo che abbia ormai fatto il suo tempo da un pezzo.


Team Altamura, Fiorentino: "Progetto importante"

ALTAMURA - Non è un volto nuovo per la piazza biancorossa, avendoci giocato due anni fa per alcuni mesi e avendo già mostrato le sue grandi qualità tecniche, stiamo parlando di Daniele Fiorentino, l’uomo a cui sono state affidate le chiavi del centrocampo di Mr. Di Maio, dovrà dettare giocate e tempi di gioco, ecco le sue prime dichiarazioni rilasciate al nostro ufficio stampa.

Daniele quali sono state le ragioni che ti hanno spinto a sposare il progetto Team Altamura?
“Ho spostato questo progetto, perché nella vita come nel calcio amo le sfide e amo i progetti importanti e quello di Altamura è sicuramente un progetto importante”.

A centrocampo sarai affiancato da Montemurro e Logrieco, avendo giocato con entrambi potreste comporre un reparto sicuramente da categoria superiore?
“Sicuramente è uno dei centrocampi più forti, ho giocato insieme a tutti e due, posso dire che sono di categoria superiore, Montemurro è una grande mezzala nel centrocampo a tre invece Angelo Logrieco potrebbe ricoprire molti più ruoli, essendo un giocatore molto duttile”.

Conosci già la piazza di Altamura avendoci giocato per alcuni mesi due stagioni fa, cosa ti senti di promettere ai tifosi?
“Conosco la piazza avendoci giocato per due mesi, è sicuramente una piazza importante, calorosa, con un tifo importante”.

La società ha presentato domanda di ripescaggio in serie D, pensi che la rosa attuale sia idonea anche a quella categoria?
“Io credo che con la rosa che abbiamo più qualche altro innesto, potremmo dire la nostra anche in serie D. I giocatori che la compongono sono tutti validi elementi, con esperienza anche in campionati importanti”.

Infine, quali sono gli obiettivi di questa stagione?
“Sicuramente cercheremo di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, poi se dovesse accadere un miracolo come il ripescaggio in serie D, ben venga”.

Team Altamura, Di Maio: ”E’ un onore tornare ad Altamura”

ALTAMURA - E’ Gennaro Di Maio il tecnico designato per questa stagione a guidare il Team Altamura, la piazza biancorossa non è nuova per l’allenatore casertano che ad Altamura ha già allenato e ha già vinto, mentre nella passata stagione è stato l’indiscusso allenatore dell’anno per i dilettanti pugliesi visto che con il suo Gravina ha vinto campionato e Coppa, sentiamo le prime parole di Di Maio da neo tecnico del Team Altamura, intervista realizzata dal nostro ufficio stampa.

Mister partiamo dalle ragioni che ti hanno portato a sposare il progetto del Team Altamura.
“Sicuramente l’entusiasmo del presidente, è bastato un incontro e qualche minuto per parlare, il progetto è ambizioso e importante, non è finalizzato soltanto a una stagione ma nel lungo periodo, in quanto c’è voglia di arrivare nel calcio che conta e per me questa è una grande sfida, dunque non ho esitato a pensarci neanche un secondo”.

Inoltre lavorerà con lei uno staff di sicuro affidamento con gente preparata e professionale che ha già avuto con lei a Gravina, quanto può aiutarla questo fattore?
“Per me questo è un fattore determinante, l’ho provato sulla mia pelle l’anno scorso, ho avuto dei collaboratori fantastici, non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto dal punto di vista umano, ci sono stati momenti in cui abbiamo avuto difficoltà nella gestione di determinate cose e grazie al loro aiuto le abbiamo superate, soprattutto grazie a due miei collaboratori che sono più grandi di me e mi hanno aiutato a ragionare su determinate situazioni, dunque per me lo staff non è solo importante per aspetti tecnici ma anche per alti aspetti, noi abbiamo un colloquio giornaliero, ci fermiamo anche dopo gli allenamenti e dallo scorso anno abbiamo deciso di inserire anche una nutrizionista, in quanto ci piace lavorare in un certo modo e per raggiungere determinati obiettivi è importante avere un gruppo professionale, insieme a noi sarà determinate lo staff medico che riveste un ruolo fondamentale”.

Come si suole dire avvolte ritornano, si sente un po’ emozionato a riprendere per mano quella squadra che lei stesso ha riportato in Eccellenza e che è stata la sua prima esperienza nella carriera da allenatore?
“Io sarò sempre riconoscente a questa città, perché è l’Altamura che mi ha dato la possibilità di allenare, in particolare il direttore generale Martelli, che all’epoca ha creduto in me e riportammo insieme questa squadra in Eccellenza, quando si è ripresentata l’opportunità di tornarci, come dicevo prima, non ho esitato un attimo ad accettare, soprattutto perché ho avuto sempre un rapporto trasparente e schietto con la tifoseria, anche se lo scorso anno c’è stata qualche piccola incomprensione, che poi tra persone mature abbiamo chiarito e dunque non è successo assolutamente niente, questa stagione hanno avuto la capacità di riaccendere un entusiasmo in città che forse si stava spegnendo, quindi per me è soltanto un onore allenare una società con un blasone e una tifoseria pazzesca e quindi mi auguro di ripagare la fiducia che hanno avuto nei miei confronti”.

La società presenterà domanda di ripescaggio, quanto secondo lei sono concrete le possibilità di accedere al massimo torneo dilettantistico nazionale?
“Sono una persona molto realistica e concreta, dunque sono molto concentrato su quello che può essere il campionato attuale e dunque sull’Eccellenza, altresì ti dico che il presidente e il direttore Martelli, mi hanno dato garanzie importanti e ho fiducia in loro, quindi se ci saranno i presupposti e si libereranno dei posti, l’Altamura ha tutte le carte in regola per la serie D, noi ci auguriamo che sia cosi, poiché questa piazza merita almeno quella categoria, se invece non sarà così ci metteremo a lavoro con tanta umiltà e cercheremo di portare Altamura nelle categorie che merita”.

Sono già stati svelati i primi nomi che comporranno l’organico, avete deciso di mantenere l’ossatura della passata stagione, più alcuni nuovi elementi di categoria, che tipo di impronta vuole dare alla squadra?
“Parto dal presupposto di un concetto che ribadisco sempre, preferisco avere nella mia squadra degli uomini, e poi dei giocatori, con dei valori importanti che sposino il progetto che ho sposato io e fino a quando indosseranno questa maglia deve essere la loro seconda pelle, devono sudarsela e meritarsela, su questi elementi sono basate le mie scelte poi è ovvio che cerco un gruppo di giocatori che si conosce, ha lavorato già insieme in modo tale che i concetti arrivano prima, gente che è da un paio di anni che vince campionati altri invece hanno voglia di rimettersi in discussione, in particolare gente con tanto spirito di sacrifico, lavoro ma soprattutto tanta umiltà e disponibilità”.

Infine a cosa ambisce Di Maio per il futuro di questa squadra?
“Mi auguro che sia un futuro roseo, spero che sia l’inizio di una grande avventura e di un grande rapporto che possa portare tutti quanti noi insieme a obiettivi e categorie prestigiose che una città grande e importane come Altamura merita, ma soprattutto una società solida, cosi come l’ho è quella attuale, che possa permettere che succeda tutto ciò”.

Intervista a Barbara Riccardi, la masterprof candidata al "Nobel"

BARI - Il direttore responsabile della rivista telematica “La scuola possibile”, Manuela Rosci, ha intervistato Barbara Riccardi, la MasterProf italiana tra i 50 finalisti al Global Teacher Prize 2016 – Premio “Nobel” per l’Insegnamento. La finale del “Nobel” si terrà in marzo a Dubai, al vincitore andranno un milione di dollari.

Come ti è venuto in mente di candidarti?

riccardi_ministro.jpgL'iniziativa avviata dai ragazzi dell'Istituto "Galilei - Costa" di Lecce capitanati dal prof. Daniele Manni aveva già catturato la mia attenzione lo scorso anno. Il prof. Manni è proprio il Manni che alla 1° edizione del Global Teacher Prize si è qualificato, insieme all'altra italiana Daniela Boscolo, tra i 50 finalisti. Dopo aver sentito e letto le loro interviste e presa consapevolezza di poter mettere a disposizione di altri docenti le mie esperienze nel corso della mia carriera personale e professionale, e avendo chiare le mie capacità creative, il mio primo step è stato quello di raccontare la mia storia, chi sono e come faccio scuola, iscrivendomi al loro sito "Master Prof". Penso che proprio da "qui" sia partita la mia candidatura e per questo non finirò mai di ringraziare e molto di più. E' stata l'occasione per "incontrare" sulla piattaforma del prof. Manni altri docenti che, come lui e come noi de "La Scuola Possibile", sono fucine di didattica innovativa, ugualmente affrontano la nostra professione con spirito autoimprenditoriale creativo. "Master Prof" è un luogo web dove poter valorizzare la professione docente, sia dell'essere che del fare, un'opportunità da cogliere al volo per riprenderci la giusta posizione nel mondo, come persone che praticano un lavoro tra i più belli ed importanti, dall'alto valore sociale ed umano, in quanto tutto quello che riusciamo a "passare" di qualità, andrà ad incidere sulla formazione di quelli che saranno gli adulti di domani, sui quali poter contare per migliorare il nostro sistema di vita attuale, nel rispetto della diversità, dell'inclusione e nella valorizzazione delle differenze ad ogni livello.

Sono certa condividerai che questa tua improvvisa notorietà (non perché tu già non lo fossi, ma non così, vero?) offre una occasione in più per confermare la tipologia del docente chiamato oggi a fare scuola, quel docente 'possibile' che cerchiamo ormai da anni di raccontare con la nostra rivista. Provi a descriverti/descrivere cosa fai o dovrebbe fare il docente oggi in classe? Come potrebbe affrontare meglio il suo lavoro?

E' sempre molto imbarazzante parlare di me, non mi piace comparire, anche perché dietro ogni successo, ogni azione, c'è un lavoro di team, di sinergie e di condivisione che, anche in questo caso, è stato possibile realizzare con i miei colleghi. Il mio passepartout è insegnare giocando, pensando a me da bambina e da alunna, e come evitare di annoiare me e loro, per questo invento modi e modalità per approcciare la didattica in modo creativo, ricercando "formule magiche" che siano accattivanti per attrarre la loro attenzione verso l'apprendimento, un lavoro di ricerca e sperimentazione continua. Porto le cose che mi appassionano dentro scuola, il vissuto reale a disposizione dei ragazzi che possono brevettarsi e brevettare a loro volta forme adeguate al loro modo di apprendere. Tutti noi docenti possibili - quelli che pensano "Si può fare"- dovremmo mantenere sempre alto il fuoco vivo della voglia di imparare, la forza di proseguire il cammino di aggiornamento personale e professionale per stare al passo con i tempi e non rimanere arretrati rispetto ai ragazzi che oggi poi sono multitasking e sono molto più smart nell'apprendere attraverso linguaggi più multimediali e tecnologici, con linguaggi riconosciuti da sempre universali ed inclusivi. Ritengo comunque LA FORMAZIONE LA CHIAVE PER LA CRESCITA a tutti i livelli, il sistema per rimanere giovani didatticamente parlando.

E' possibile che questa improvvisa salita alla ribalta possa costarti qualche saluto in meno da parte di colleghi o amici che potrebbero pensare 'che cosa ha lei più di me?' Certamente questo non ti sarà capitato, ma cosa ti sentiresti di dire in proposito?

Da molto tempo, e sempre più prepotentemente, nutro l'interesse ed il desiderio di poter creare un movimento culturale fatto di tutte quelle persone che in ogni campo e ad ogni livello, sono speciali perché animatrici e rianimatrici del virus della possibilità nel quotidiano nostro fare ed essere. La mia palese capacità di tessere relazioni e creare giochi di reti di scambio mi ha permesso di osare, di provare a vedere cosa accade se con tutta me stessa investivo per realizzare questa audace manovra di compattamento e unione, per poter essere in tanti -perché sappiamo bene che siamo in tanti- e iniziare così a dare voce alle cose belle che si fanno nelle nostre scuole, per rispondere alle lagne e lagnanze in modo chiaro e deciso. La mia nomination è la risposta che le cose possono accadere, ci credo da sempre, come credo nell'arte dell'incontro, che nulla avviene per caso e credo che la forza del pensiero positivo possa davvero produrre il materializzarsi di ciò che è stato pensato con desiderio, un desiderio prorompente. Come quando vuoi trovare parcheggio, lo pensi così forte che poi avviene, a me capitata proprio così. E' un allenamento costante quello di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, perché è più semplice cadere nella botola della lagnanza, dove è difficile trovare soluzioni, dove è tutto complicato da attuare, ma giorno dopo giorno la forza e la costanza diventano alleate dell'essere positivo e propositivo, e poi viene tutto naturale, divenendo uno stato di vita. Un po' è successo con questo concorso, tutti voi della redazione conoscete bene la mia intenzione di far emergere non le mie, non le vostre, ma le nostre competenze e diffonderle agli altri attraverso corsi di formazione mirati per CREARE UN FRANCHISING NEL MONDO DI SCUOLE POSSIBILI. Come in tutte le cose, ci sono le belle e le cattive situazioni che ne derivano, la mia risposta al pensiero "Perché proprio a te?" che viene a chi si ferma solo all'apparenza è: non ho nulla di più o di meno rispetto agli altri docenti, forse solo la voglia di far emergere e di valorizzare quel che faccio e in cui credo per stile e modalità, e andare oltre le quattro pareti dalla mia aula, aprire le finestre e far entrare aria nuova e pura, osando nel puntare lo sguardo su nuove ed ammiccanti opportunità. Vorrei che con me e attraverso questa mia candidatura uscissero dall'oscurità tutte le persone che come me sollecitano e realizzano proposte di crescita fantastiche e 'bilaterali', per piccoli e grandi parallelamente. E aggiungo: ma voi avete provato a candidarvi? Ecco, dal mio successo si può trarne la forza giusta e il giusto esempio per spronare a provare e tentare per il prossimo anno; di questo ne sono sicura, molti seguiranno questa onda perché sono testimone del fatto che può accadere a tutti, perché sono una persona comune come tante altre, una che si può incontrare tranquillamente al bar la mattina o che fa la spesa sotto casa. Importante è credere che può accadere e prendere consapevolezza di quanto si vale e quanto vale il nostro sistema di fare scuola e palesarlo al mondo. Al mancato saluto di alcuni tra colleghi e conoscenti, penso che forse sarà il tempo a mettere rimedio, che aiuterà sia me che gli altri a metabolizzare meglio. L'idea che questa non è solo la mia vittoria, ma rappresenta l'occasione, fornita dal Global Teacher Prize, di una vittoria unitaria, di tutti noi del mondo della scuola e non solo, di tutti noi italiani che finalmente siamo orgogliosi del valore della nostra Nazione che si adopera nel fare formazione di qualità a tutti i livelli, che si occupa di educare con passione e nel modo migliore, il migliore e perfettibile di cui vantarsi: andiamo avanti, la storia insegna!!

Tu sei l'emblema dell'insegnante che non lavora solo in classe ma intesse rapporti con il territorio e con l'esterno, anche con l'estero. Anche nel lavoro di Redazione della rivista e nella nostra Associazione Sysform il tuo apporto vulcanico ha permesso di intraprendere iniziative molto interessanti. Perché non parli del tuo essere insegnante a tutto tondo?

Gioco, tecnologia e ricerca, esempio il "TGScuola", strumento che aiuta i ragazzi a sperimentarsi e sperimentare le proprie capacità e poi essere in grado di metterle a frutto di tutto il gruppo classe, per uno studio orientato ad una crescita a tutto campo. Si impara divertendosi. Questo è il primo indicatore: se i bambini vengono a scuola felici, allora il successo didattico/formativo è possibile. Il TGScuola è composto da tutti, dal microfonista, dal regista, dal giornalista, dall'inviato speciale, ognuno nel rispetto del proprio ruolo e di cosa gli piace fare per contribuire al successo di gruppo inclusivo del "programma"!! I risultati li vedo oggi:i miei ragazzi dello scorso ciclo hanno ottimi risultati nella scuola media per prontezza e dimestichezza in tutte le materie, abili nello studiare con disinvoltura attraverso anche l'utilizzo dei mezzi informatici, audaci, con in mano la capacità di valutare/valutarsi e intraprendere autonomamente percorsi diversi a seconda delle situazioni. Altro valore aggiunto, la capacità di infondere in loro una capacità di pensieri aperti, logici e creativi, stimolando all'ironia che per me rappresenta una delle forme di intelligenza tra le più evolute per rapidità di soluzione nel riconoscere le sfumature logiche di frasi e contenuti per dare risposte.

Renderli autonomi, consapevoli e critici nei confronti di sistemi e letture e sicuri di loro nell'affrontare il nuovo nelle situazioni in divenire, come può essere appunto un progetto in gemellaggio con un altro paese, dove il confronto è costruttivo, nel passaggio delle Buone Pratiche per percorsi di crescita che sostengono i ragazzi nel sapersela cavare in ogni situazione. Questo è quello che reputo una didattica arricchente, positiva e reattiva, fatta di continua ricerca e sperimentazione nell'adottare sistemi di apprendimento efficaci, per essere efficienti nel raggiungere ognuno i propri obiettivi di vita. Investire nella cultura e nella formazione, è investire nel futuro in una forma più ampia per uno sviluppo sociale e del capitale umano, per realizzare comunità europee sempre più allargate ed inclusive dove ognuno può dare il proprio contributo.

Per ultimo, anche se tutti ti hanno già fatto questa domanda, non puoi negarci le tue vere intenzioni 'imprenditoriali': se dovessi vincere, cosa farai, come investirai il tuo tesoro?

Sorprendere la mia mamma portandola in vacanza, è tanto merito suo se sono così; eliminare gli incubi di pagamenti e scadenza; la priorità di appagamento puro è quello di creare degli ambienti no esclusivi ma inclusivi, dei luoghi e delle Scuole Possibili di incontro culturale dove poter mettere in campo abilità e competenze a tutti i livelli nel mondo attraverso il motto "Si può fare".

Organizzare dei corsi di formazione ad hoc per ogni situazione ed interventi mirati a realizzare se stessi nel proprio habitat educativo. Dove poter lavorare attraverso la progettualità per far crescere ed accrescere spiriti creativi e solari.

La mia vittoria per una giusta visione di me, di noi docenti, della nostra scuola e della nostra Italia battagliera, che non si arrende ma con forza e determinazione produce risultati, i migliori, anche se ora messi in ombra da tutte le brutture di cui si parla quotidianamente, solo di queste.

Il Global Teacher Prize è proprio questo, la rivincita della "Grande Bellezza" dell'Italia. Volere è potere, mi diceva sempre la mia maestra.Con NOI possibili nel mondo, il mondo sarebbe sicuramente migliore!!

Intervista a cura di Manuela Rosci