Calcio: la Roma torna magica contro il Torino

Andrea Stano. La Roma deve superare il trauma del derby, e lo deve fare rapidamente per recuperare fiducia e propri tifosi. Zeman bissa l’undici di settimana scorsa con le sole eccezioni di Castan al centro della difesa al posto di Burdisso e Pjanic, buonissima la sua prestazione, in sostituzione di De Rossi che sconta, oggi, la prima delle tre giornate di squalifica dopo il pugno rifilato in faccia a Stefano Mauri. Ventura cambia invece tre undicesimi rispetto al successo maturato in casa contro il Bologna nel turno precedente. Non giocano Rodriguez, Vives e Sansone rispettivamente per Ogbonna, al rientro dopo il lungo stop, Santana e Sgrigna. Il Torino fuori casa non ha mai perso ed eccezion fatta per la vittoria a Bergamo per 5 a 1, ha poi soltanto pareggiato. Cinque X su sei gare, due prestigiose, a Napoli e a Roma contro la Lazio. La formazione giallorosa parte subito col piede sull’acceleratore, come sempre del resto. Nonostante il primo tempo finisca a reti inviolate, i lupacchiotti producono occasioni da gol a grappoli. Prima Pjanic, poi due volte Osvaldo, successivamente Totti con un micidiale tiro da fuori in seguito ad una fantastica azione personale. E ancora Balzaretti, che a tu per tu con Gillet non aggancia l’ottimo suggerimento di Totti che scavalca l’intera difesa granata, e Florenzi non in grado di finalizzare l’eccellente contropiede romanista. Splendida Roma, manca solo il gol. Il Torino va in tilt e non contiene le rapide discese giallorosse e i tocchi di prima dei suoi interpreti più talentuosi. La squadra di Ventura è troppo attendista e remissiva. La lentezza nelle ripartente non è adatta allo sfrenato pressing degli avversari. Solo al 36esimo Bianchi ha la prima palla gol, ma, servito dall’ex Cerci, spara addosso a Goicoechea, ancora titolare in virtù dello stop dell’olandese Stekelenburg. La ripresa si riapre con una Roma meno pimpante rispetto al primo tempo. Con una fiammata delle sue ci prova Totti dal limite ma la sua conclusione viene deviata in angolo. La partita si sblocca al 24’. La leggera speronata di Ogbonna su Marquinho in percussione in aria di rigore viene giudicata fallosa dall’arbitro di porta Calvarese, decisivo nell’assegnazione del rigore in quanto sovverte la decisione del giudice di gara. Rigore dubbio, Ventura s’infuria e viene espulso. Dal dischetto si presenta Osvaldo perché Totti è già uscito per far posto a Destro (oltretutto il pupone è stato incantato due volte in altrettanti stagioni dall’ex barese Gillet). L’italoargentino è magnifico nello spiazzare il portiere belga e la Roma passa in vantaggio. Da questo momento in poi il Toro non è più presente in campo. Gli evanescenti ragazzi granata sembrano delle statuine ma nonostante le molteplici opportunità di raddoppio la Roma non ne approfitta. Lamela, Destro e Osvaldo, infatti, sciupano grossolanamente. Ci pensa Pjanic, alla seconda rete consecutiva, a chiudere la partita con una rasoiata da fuori aria deviata in rete da Gazzi. Siamo al 41’, 2 a 0 e tre punti in cassaforte. La Roma gioca una delle partite più belle della stagione vincendo senza subire reti. E’ una notizia importante. Era accaduto una sola volta in questo campionato nella vittoria casalinga ai danni dell’Atalanta. Da registrare l’atteggiamento deprecabile di Francesco Totti, magnifico in campo, un po’ meno fuori. Come in Roma-Palermo (11esima giornata) il beniamino dell’Olimpico esce senza cedere la fascia di capitano ad alcun compagno tenendosela gelosamente stretta al braccio. Roma ora a 20 punti e sesta in classifica dietro Juve, Inter, Napoli, Fiorentina e Lazio.

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