F1: ad Interlagos ha vinto il migliore

Piero Ladisa. Il Gran Premio di Interlagos ha regalato un’altalena di emozioni uniche ed è stato il giusto epilogo di una stagione molto movimentata con Vettel campione del mondo. Già dal via si è avuta la sensazione che non sarebbe stato un GP monotono, difatti alla curva 4 del primo giro Vettel (non partito benissimo al via,per colpa della tensione) è stato toccato da Senna andando in testa-coda non rovinando in maniera grave la sua monoposto. Il pilota Red Bull ha iniziato un’incredibile rimonta dal 22° posto, che lo ha portato sino alla sesta posizione al nono giro. Era già abbastanza per mettere al sicuro il titolo. La pioggia, ci ha messo il suo zampino, rendendo difficile la scelta delle strategie. Sembrava che le emozioni a metà gara fossero terminate e invece nel finale è successo ancora di tutto. Prima il ritorno della pioggia (con l’ingresso anche della safety car), con Vettel che è entrato e uscito due volte dai box per un cambio gomme in successione, e poi l'incidente tra Hulkenberg e Hamilton, entrambi in lotta per la vittoria, che ha messo fuori gioco l’inglese e costretto il pilota della Force India a un drive-through, favorendo Alonso che cosi’ si è trovato in seconda posizione,approfittando dell’incidente. Nel gruppo, Vettel ha recuperato le posizioni di cui aveva bisogno, “aggrappandosi” alla piazza numero sei che gli è valsa il titolo (raggiungendo mostri sacri a quota 3 titoli come Senna e Lauda). Sul podio oltre a Jenson Button e Fernando Alonso è salito Felipe Massa (commosso per aver centrato il podio davanti al suo pubblico). Il podio ottenuto dai piloti in “rosso” ha consentito alla scuderia di Maranello di centrare il secondo posto nel Mondiale Costruttori alle spalle della Red Bull scavalcando la McLaren. Il GP d’Interlagos è stata anche l'ultima gara della carriera, della sua seconda carriera, di Schumacher. Ha chiuso settimo, come il suo numero sulla Mercedes e dei titoli mondiali conquistati. Un segno del destino e un passaggio di consegne. Al termine di questa stagione la Red Bull si dimostra ancora una volta una macchina molto performante grazie al direttore tecnico Adrian Newey. Per la Ferrari c’è un punto da cui ripartire nella prossima stagione: l’affidabilità, che ha consentito all’asturiano di lottare sino all’ultima gara per il titolo. A Maranello devono ritrovare quello spirito d’inventiva e di genialità che ha permesso di avere a inizio anni 2000 una monoposto che ha lasciato solo le “briciole” alla concorrenza.

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