Malagò: "Per il calcio serve un piano B, come ha fatto la Germania"

(Ansa)
"Se le posizioni dei presidenti di Serie A sulla ripartenza del campionato sono condizionate dalla classifica dei loro club? Sì, penso che praticamente tutti hanno in qualche modo un condizionamento dalla posizione di classifica. Non ci sono i buoni o i cattivi, è nella natura umana che ci siano delle spinte in questo senso" ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò sulle differenti posizioni che ancora caratterizzano i club di Serie A in merito alla ripartenza del campionato. 

"In Italia quattordici sport di squadra su quindici hanno deciso di fermare i tornei senza assegnare lo scudetto. È rimasto solo il calcio, perché il calcio è diverso, ha interessi differenti. Benissimo, mi permetto solo di dire che anche la Virtus Bologna, per esempio, avrebbe voluto vincere il campionato di basket visto che era in testa alla classifica. In ogni caso c’è un rischio, piccolo o grande che sia, che i tornei calcistici non ripartano. Ma soprattutto c’è la possibilità che non possano concludersi. Per questo dico da tempo che serve un piano B, come ha fatto la Germania mettendo in sicurezza il sistema con un accordo con le televisioni. Da noi invece non c’è ancora nulla. Ipotesi play-off e play-out? Questo lo decide la Federcalcio, non possiamo dirlo noi. Ci sono delle situazioni in evoluzione e noi prendiamo il lato positivo: c’è la volontà di investire nel nostro mondo. Devo dire con onestà che da parte del Governo e del ministro Spadafora c’è sempre stato anche l’impegno a sistemare la situazione di totale incertezza in cui si trova il mondo dello sport dalla fine del 2018, da quando cioè è stata approvata una legge che ha stravolto la situazione lasciando lo sport in italiano in mezzo al fiume. Mancano i decreti attuativi, la metta a terra di una norma che, a detta anche di chi l’ha votata, è totalmente incompleta" ha dichiarato ancora Giovanni Malagò ai microfoni di Radio Incontro Olympia.

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