Calcio, intervista al giornalista Alessandro Nardelli: "La Juventus vincerà con fatica, l'Atalanta pronta al riscatto"

Riparte la Champions League, che vede impegnate la Juventus, l'Atalanta, l'Inter e il Milan. I bianconeri, in particolare sono chiamati a riscattare la sconfitta di Napoli e, in generale, a dare una sterzata dopo un inizio di campionato che li vede ad un solo punto dopo tre gare. Intanto in Serie A saltano le prime due panchine, di Verona e Cagliari. Di tutto questo ne parliamo con Alessandro Nardelli, giornalista e opinionista sportivo. Queste le sue parole:

Oggi riparte la Champions per la Juventus e l’Atalanta. Pronostici?

Nonostante l’avversario modesto, sono sicuro che la Juventus, se vincerà, lo farà con fatica. Si dice che il pesce puzza dalla testa, ecco, nel caso della squadra bianconera, l’errore numero uno è stato richiamare Massimiliano Allegri, pagandolo tra l’altro ben 9 milioni di euro netti a stagione (pari a 16,65 milioni di euro lordi) e garantendogli l’epurazione dell’unico calciatore capace di mascherare gli evidenti limiti tecnici della rosa, Cristiano Ronaldo. Senza il portoghese, ben felice di lasciare la Juventus, è venuto drammaticamente fuori il valore della Juventus, rappresentato da un punto in tre gare, due delle quali con squadre di secondo piano quali Udinese ed Empoli.

L’Atalanta invece la vedo diversa rispetto allo scorso anno, soffre di più. Conoscendo Gasperini, non credo si possa trattare di senso d’appagamento, ma di un semplice inizio no. Già da stasera i bergamaschi potrebbero ritrovarsi. E non dimentichiamo che l’ultima gara degli orobici è stata disputata contro la Fiorentina, rivoluzionata nella mente prima che nelle gambe dal nuovo mister Vincenzo Italiano.

Domani invece l’Inter affronta nuovamente il Real Madrid, ma con un tecnico nuovo.

Simone Inzaghi “non è un pirla”, parafrasando un grande ex dei nerazzurri, e saprà mettersi fin da subito la battuta d’arresto contro la Sampdoria. A mio parere, l’Inter farà benissimo, sia in campionato che in Europa, in quanto può contare su un’ottima rosa, leggermente inferiore a quella della scorsa stagione, ma comunque di livello molto alto.

Il Milan invece ritorna in Champions dopo sette anni d’assenza.

La vera forza del Milan è la continuità, unita alla capacità di aver sostituito chi è partito con calciatori di pari livello. La dirigenza ha fatto la scelta di rinnovare contratti solo a determinate condizioni, soluzione che condivido solo in parte, ma con gli arrivi di Maignan, Brahim Diaz, Giroud, sono stati capaci quasi di migliorare la qualità della squadra. La guida di Pioli poi è una certezza. I rossoneri esprimono attualmente il più bel calcio della Serie A e il tecnico è il principale artefice di tutto ciò. Per quel che riguarda la Champions, se ti chiami Milan e indossi quella gloriosa maglia, non potrai mai correre il rischio che ti tremino le gambe.

Il Verona cambia, esonerato, per l’ennesima volta, Eusebio Di Francesco.

Parafrasando Riccardo Cocciante mi viene da dire “Era già tutto previsto”. Stiamo parlando di un allenatore che non vince una partita da quasi un anno e che, dopo la fortunata esperienza alla Roma, con calciatori di altissimo livello, ha vinto appena 4 gare in serie A.

Vi dirò, quando quest’estate il Verona ha annunciato di aver affidato la propria panchina a Di Francesco, personalmente non ne sono stato troppo sorpreso. Il tecnico ex Roma, dovete sapere che ha come agente tale Pietro Chiodi, braccio destro del potentissimo procuratore Fali Ramadani. Quindi era ovvio che non poteva restare per troppo tempo senza allenare.

Mi sorprende però, la scelta di puntare su Igor Tudor come suo sostituto. Quando si esonera un allenatore, si cerca un upgrade e non so se il tecnico croato possa fare tanto meglio del suo predecessore.

A Cagliari, invece, salta Leonardo Semplici.

Una scelta strana quella di Giulini, che denota ancora una volta parecchia confusione. Esonerare il bravo Leonardo Semplici per sostituirlo, quasi sicuramente, con Diego Lopez, a mio parere è una follia. Avrei potuto capire se la squadra isolana fosse stata affidata a Claudio Ranieri, vecchia volpe della panchina ed esperto in missioni impossibili.

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