Calcio. Balata: "Questo alone di incertezza permane ma non dipende da noi"

"Questo alone di incertezza permane ma non dipende da noi" ha dichiarato il presidente della Lega di B, Mauro Balata, ai microfoni di 'Radio Anch'io Sport' su RadioUno.

"L'ultima decisione presa dal Consiglio di Stato di fatto consolida il format a 19 squadre adottato lo scorso agosto e che ha dato il via a un vortice schizofrenico di ricorsi e controricorsi. Abbiamo subito 60 ricorsi e oltre da parte di tutte le società coinvolte nella vicenda dei ripescaggi. Noi ne abbiamo fatti solo due, l'ultimo al Consiglio di Stato perché ci sono principi giuridici granitici che già esistono nella giustizia amministrativa e sportiva. La nostra è una posizione assunta dalla Lega nella sua totalità e autorizzata con delibere certificate dall'ultima decisione del Consiglio di Stato e assunte in maniera valida e responsabile da parte della Figc. La Lega di B è stata autorizzata a presentare il proprio calendario e a far partire il proprio campionato, siamo a un quarto della stagione e ancora si parla di stravolgimento. L'ultima decisione adottata dal Consiglio di Stato rientra perfettamente nel solco di tutte le decisioni precedenti e di tutti i principi affermati in precedenza sia dal Tar, sia dallo stesso Consiglio di Stato, sia dagli organi di giustizia endofederale. Si parla di caos ma non è così, si tratta di una scelta fatta da 19 società regolarmente associate al campionato in virtù di diritti conquistati sul campo e sanciti e verificati dalla Figc all'atto delle iscrizioni. Non ho assunto questa posizione per mettermi contro delle società. Se queste società fossero state regolarmente iscritte alla serie B, avrebbero fatto la stessa battaglia di principio. Da tempo si parla di riforma dei campionati, c'è stata una delibera nel 2015 della Figc che andava in questa direzione e da allora sono fallite 154 società, con città vilipese da alcune situazioni e alcuni personaggi. Cosa vogliamo fare? Abbiamo deciso di appoggiare Gravina che deve avere la forza di fare le riforme, la prima dei quali riguarda i campionati perché il sistema professionistico così non può reggere. Poi ci sono altre cose che vanno fatte, servono regole più stringenti e rigorose cercando di stabilire chi ha il diritto di accedere al campionato. Il tema della giustizia sportiva deve essere ai primi posti dell'agenda di Gravina. L'autonomia della giustizia sportiva è un valore, va organizzata meglio e vanno chiarite tutte le regole perché stanno mostrando delle criticità, altrimenti non saremmo arrivati a novembre con una situazione appesa a ricorsi e controricorsi. Chiedo una giustizia endofederale forte e capace di esprimersi in tempi rapidi e con chiarezza. Anche se in realtà nel nostro caso è avvenuto, solo che c'è chi non si limita ad accettare le decisioni della giustizia endofederale. Rispetteremo le valutazioni che farà il Tar a cui il club si è rivolto. Gli avvocati mi dicono che c'è un problema pregiudiziale legato al fatto che il Cesena, nel momento in cui è arrivata la decisione del Collegio di Garanzia, era già fallito. Quella decisione avrebbe dovuto essere appellata davanti alla Corte d'appello federale e credo che ci sia un vizio in radice".

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