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(Ansa) |
"I tagli degli stipendi? Mi spiace che ci stiamo focalizzando sui soldi e sul problema reale, e cioè risolvere il brutto momento. Leggere di soldi e tagli penso sia secondario: quando ho firmato il contratto con il Cagliari lo scorso 3 marzo, abbiamo messo una clausola di buon senso che riguardava proprio questo periodo. Le persone intelligenti vagliano e pensano, ed il presidente Giulini ed io lo abbiamo fatto. Mi sembrava corretto pensarci prima e a me piace pensare alle soluzioni, non al problema stesso" ha dichiarato l'allenatore del Cagliari, Walter Zenga, parlando del momento legato all’emergenza per la pandemia di Covid-19 che sta portando società e calciatori a concordare una riduzione dei salari.
"Mi auguro che si riparta, perché significherebbe che il virus è stato sconfitto e si darebbe gioia alle persone, ammesso che la gente torni negli stadi. Ma la preparazione sarà differente perché i calciatori arriverebbero da due mesi chiusi in casa senza un allenamento specifico. E si dovrà considerare che non potranno esserci delle amichevoli, se non in determinate condizioni, e che si giocheranno 12-13 partite in uno spazio molto ristretto. Per ritornare alla vita normale, le persone normali ci metteranno tempo. Io non ho mai pensato di poter tornare a giocare il 3 maggio, mi sembra una data ristretta: ma se la Fifa ha dato alle federazioni la possibilità di discutere di un ritorno oltre il 30 giugno, se tutte le cose tornano a posto e giochiamo d’estate in uno spazio breve, ma chi se ne frega delle vacanze. D’altronde, siamo tutti estimatori del calcio inglese, e loro giocano in qualunque momento della stagione. Non è che ci alziamo alle 5 del mattino per scaricare i camion. Se giocheremo 14 mesi, Mancini è tanto bravo che saprà mettere assieme i giocatori e fare un grande europeo nel 2021" ha dichiarato sempre Walter Zenga ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno.
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