Calcio. Moratti: "Il 2010 fu un anno bellissimo: c'era grossa complicità"

(Ansa)
"Il 2010 fu un anno bellissimo, dopo cinque stagioni molto buone. Di quella squadra ricordo soprattutto la semplicità di rapporti al suo interno. C’era grossa complicità, tutti volevano quel risultato ma non ne parlavano" ha dichiarato l’ex presidente nerazzurro, Massimo Moratti.

"Mi manca l’adrenalina che nel calcio hai costantemente e soprattutto il dialogo con la gente, ce l’ho ancora adesso ma allora c’era anche il modo di ripagarne l’affetto. Ma oggi al comando c’è la famiglia Zhang, che ha sia il potenziale, sia la voglia di fare bene. Siamo in buone mani, Non me la sento di tornare perché l’esperienza all’Inter è stata una cosa bellissima che non vorrei confondere con altro. Quella era un fuga piena di sentimenti, farlo per finta non mi piacerebbe. Mourinho e Conte sono professionisti serissimi, che lavorano tanto, ci mettono tanta intensità, hanno un senso del dovere notevole verso quello che stanno facendo. Conte è molto bravo come allenatore, ci spero molto. Quello che manca è qualche giocatore di forte personalità in campo. Lautaro? Dipende dalla sua volontà, leggo che il Barça gli starebbe facendo delle offerte esorbitanti a cui è difficile dire di no. Haaland? Fa venire una voglia di prenderlo...E ancora deve esprimere il suo potenziale al 100%. Dybala è un giocatore che mi piace molto, ha tutto per conquistare la gente. E poi ovviamente c’è Messi: il sogno a occhi aperti di tutti. Ancora oggi resta il più forte al mondo ma non si muove da Barcellona. Chiellini è un ragazzo intelligente e un paio di battute sui compagni di squadra non gli sono venute bene. L’odio sportivo per l’Inter? Quello può essere consentito. Sinceramente, una forma di maggiore protezione nei confronti degli atleti l’avrei e punterei direttamente sul prossimo campionato. Si può anche trovare un accordo economico con le tv ma finire il campionato in corso lo trovo inutile e forzante. Io considero il virus ancora serio, dobbiamo fare attenzione. Dal punto di vista sportivo stiamo creando un mostro: 20 partite in un mese metterebbero in pericolo anche il prossimo campionato, c’è un elevato rischio di infortuni. E i giocatori, se dovessero ammalarsi, potrebbero portare il virus nelle loro famiglie dove possono esserci anziani, persone più fragili. C’è Ceferin che spinge per finire la stagione ma mi sembra un atteggiamento assolutamente sbagliato" ha dichiarato ancora Massimo Moratti, ospite de "La Politica nel Pallone" su Gr Parlamento.

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