(Ansa) |
"Intorno a Pasqua ero pessimista, perché con 600-700 morti al giorno sembrava impossibile pensare al campionato. A inizio maggio sono diventato molto ottimista e dal 18, quando hanno riaperto l’Italia, non ho avuto più dubbi. Anzi, uno lo conservo ancora: la speranza di tutti noi è che venga tolta la quarantena" ha dichiarato il difensore e capitano della Juventus, Giorgio Chiellini.
"Le cose sono cambiate radicalmente, a metà maggio si potevano chiedere delle cose, a inizio giugno anche, ma il 20 giugno no. Devono togliere questo ostacolo. Il positivo può realisticamente saltar fuori, ci sono mille persone intorno a una squadra, ma altrettanto realisticamente si deve proseguire, la malattia ha un’evoluzione incoraggiante. La speranza è che ci permettano di completare la stagione. Questo è un anno strano: fai la coppa Italia, bum. Chiudi il campionato, bum. Inizia il terzo capitolo, la Champions. Non so se sia meglio o peggio. Perché tutti danno l’Inter per morta? Conoscendo l’allenatore e i giocatori non la trascurerei, in un mini campionato matto 9 punti sono niente. E se batte la Samp in casa i punti scendono a sei. Certo, la Lazio sta facendo un percorso bellissimo. Ha acquisito la concretezza e l’equilibrio difensivo che le mancavano, davanti ha sempre fatto paura, attacca benissimo, ricordo un 6-1 alla Samp. Alberto, Milinkovic e Ciro sono poesia. Si godano questo momento, ma non in eterno. Ronaldo ci ha alzato il livello non appena si è presentato, non a caso abbiamo fatto una stagione sensazionale fino alla conquista dello scudetto. Un ritmo difficilmente ripetibile. Un peccato essere arrivati ad aprile in quelle condizioni perché avremmo meritato di giocarcela alla pari fino in fondo anche in Champions. Quando hai uno così, devi giocare
per lui, inutile nasconderlo. Cristiano è un valore aggiunto e va sfruttato come tale. Sarri, rispetto ad Allegri, è molto più meticoloso, quindi è più simile a Conte che non ad Allegri, ma con principi e sistemi differenti. Si basa tanto sui numeri, è un amante del gioco, del possesso palla. Lui è un utopista ed è il primo ad ammetterlo, anche quando fa il 90 per cento di possesso palla pensa di poter andare oltre, un eterno insoddisfatto, insegue la perfezione. Cristiano mi ha fatto una caterva di gol, però quello che mi è entrato nel cuore è Ibra. Accettare l’uno contro uno con Ibra significava guadagnare in rispetto. Non mi sono mai tirato indietro e da ogni sfida con lui sono uscito più forte e convinto, ha tirato fuori il meglio. Lo ammiro tantissimo. Dopo l’infortunio faccio valutazioni anno per anno. Lo spostamento dell’Europeo aiuterà questa Nazionale a crescere in esperienza, la qualità ce l’ha. Conoscevo Mancini solo come avversario, mi ha sorpreso la semplicità con cui ha trovato la quadratura a fine settembre, dopo Polonia e Portogallo. Poche parole, pochi concetti chiari e tutto ha cominciato a funzionare a prescindere dagli interpreti" ha dichiarato ancora Giorgio Chiellini in un'intervista sul "Corriere dello Sport".
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