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Calciomercato: Milan e Fiorentina d'attacco

di PIERO CHIMENTI - Mancano ancora un paio di giorni all'apertura ufficiale del mercato di riparazione, ma le squadre di Serie A preparano in canna le prime mosse. La Fiorentina ha beffato il Milan per Muriel, che dovrebbe tornare in Italia con un prestito di 6 mesi, ma mancano ancora gli ultimi dettagli col Siviglia. Incassato il rifiuto del colombiano, i rossoneri starebbero virando su Gabbiani, che attualmente gioca in Premier col Southampton, ma non si esclude il clamoroso ritorno di Boateng, dati gli ottimi rapporti col Sassuolo, con cui si parla anche di Sensi. Tra le piccole si muove la Spal che si sarebbe assicurata fino a fine stagione le prestazioni di Viviano dallo Sporting Lisbona, mentre la Lazio avrebbe puntato per la fascia su Zappacosta del Chelsea.

Astori: dieci anni nel calcio che conta, 14 volte in azzurro

FIRENZE - Sono stati dieci gli anni in cui Davide Astori ha calcato i campi più importanti della Serie A e del grande calcio, conditi da 14 presenze in nazionale e il bronzo alla Confederation Cup del 2013: il capitano della Fiorentina è scomparso improvvisamente all'età di 31 anni. Nella Fiorentina giocava da tre anni.

Difensore centrale mancino, Astori aveva compiuto gli anni lo scorso 7 gennaio: era nato a San Giovanni Bianco, un comune del bergamasco nel 1987 e lì aveva mosso i primi passi, prima di essere notato dagli osservatori del Milan che lo presero per la squadra Primavera per poi girarlo in prestito nelle squadre minori (Pizzighettone, Cremonese).

Nel 2008 arriva a Cagliari dove resta per sei anni (esordisce in Serie A a Siena ad appena 21 anni) e dove si fa notare e valere, tanto da guadagnare la convocazione in azzurro (nel 2011 nell'amichevole Ucraina-Italia), fino all'approdo alla Roma che si aggiudica il derby di mercato con la Lazio e lo porta a Trigoria. Con la maglia giallorossa (29 presenze e una rete) Astori debutta anche in Champions League ma a fine stagione la Roma non lo riscatta e nell'agosto 2015 il Cagliari, titolare del cartellino, ufficializza il suo passaggio alla Fiorentina con la quale gioca quasi 100 partite, diventandone capitano a inizio dell'ultima stagione.

Nel giugno 2013, quando ancora vestiva rossoblù, l'allora ct Cesare Prandelli lo convoca per Confederations Cup in Brasile dove Astori segna il suo primo gol in nazionale (nella finale per il terzo posto contro l'Uruguay): è un gol per certi versi storico perchè è il primo gol di un giocatore del Cagliari in nazionale dopo quarant'anni, l'ultimo nemmeno a dirlo era stato Gigi Riva.

Tracollo Juventus, la Fiorentina passa ed è furia social contro Allegri

(Foto LAPRESSE)

Tracollo Juventus, che cade per 2-1 contro la Fiorentina di Paulo Sousa, e scatena la rabbia di parte della tifoseria, che sui social attaccano pesantemente l'allenatore Massimiliano Allegri, reo, a loro dire, di aver presentato in campo una squadra psicologicamente non pronta ad affrontare una sfida così sentita come quella contro i viola. Sembra essere sempre Firenze il crocevia del risveglio bianconero, se sarà così anche questa volta non lo si può sapere, ma una cosa è certa, una Juventus così brutta la si era vista forse soltanto contro il Genoa di Juric, e adesso toccherà ad Allegri ritrovare il bandolo della matassa, recuperando prima di tutto mentalmente una squadra prima in campionato e che non può rischiare ulteriori passi falsi, per non pregiudicare il cammino verso lo scudetto. Autori dei gol Kalinic al 37' su assist dello scatenato Bernardeschi, e Badelj al 54' per i gigliati, e di Higuain al 58' per la Vecchia Signora. Questo passo falso porta la Roma a + 1 dalla Madama che deve però recuperare la gara contro il Crotone, rinviata per l'impegno di Supercoppa Italiana.

Come già detto una non Juve, nel senso di una squadra scesa in campo solo fisicamente, senza il giusto approccio mentale, cosa grave già di per sé, ma con l'aggravante di giocare contro una storica avversaria, non solo dentro, ma anche fuori dal campo, con le tifoserie rivali da sempre. Male tutti, a partire dalla difesa, dove ci sono state delle preoccupanti distrazioni, da parte di uomini come Barzagli, Chiellini e Bonucci, con quest'ultimo giustificato parzialmente dalle non perfette condizioni fisiche, gente che solitamente non sbaglia nulla o quasi. Il centrocampo poi, troppo lento e molle, con tutti o quasi i duelli, vinti dai centrocampisti avversari. In particolare malissimo Marchisio, annullato totalmente da Federico Bernardeschi, che ha giocato quasi ad uomo sul principino bianconero, togliendogli spazio e lucidità. In attacco, infine, a un Higuain solito cecchino, a cui basta una sola palla buona per realizzare, fa da contraltare un Dybala spento e senza idee, quasi irritante quando nel finale calcia alle stelle il possibile pallone del 2-2.

La prossima sfida verrà disputata dalla Juventus, domenica alle ore 12:30, nel lunch match casalingo contro la lanciatissima Lazio di Simone Inzaghi, vero e proprio banco di prova per la squadra di Allegri, che dovrà dimostrare come la sconfitta contro la Fiorentina sia stata solamente un fisiologico incidente di percorso.