Milan, se tieni Robinho non sbagli: Ljajic e il Montolivo-bis, Firenze tocca ferro

di Luca Losito. Il mercato rossonero gravita intorno alla possibile cessione di Robinho al Santos, ma la brusca frenata della società carioca sembra aver ridisegnato i piani di quella meneghina. Cedere il brasiliano può non essere una priorità, tenerlo potrebbe rivelarsi un vantaggio: Robinho, reduce da una stagione fatta principalmente di cerotti e panchine, ha tanta voglia di rilanciarsi e le sue motivazioni si triplicheranno considerando il Mondiale 2014 nel suo Brasile, per sperare di esserci il numero 7 deve disputare una stagione superlativa, dopodichè il saggio Scolari deciderà. Dunque, il talentuoso jolly carioca, decisivo nell'anno dello scudetto rossonero, potrebbe davvero regalare un'ultima grande stagione per cullare il sogno di una vita: giocare il Mondiale col Brasile nella propria terra. In tutto questo non va dimenticata la situazione di Ljajic, altro tassello fondamentale per comporre il tridente del Milan che verrà: il serbo, con un solo anno di contratto, continua a bisticciare con la società gigliata, ricordando molto le frizioni che la stessa ebbe tempo fa con Montolivo, il "rischio" per i viola di assistere ad un'altra partenza fotocopia è alto. Il giocatore, secondo i ben informati, avrebbe già un'intesa di massima con la dirigenza rossonera e, spinto anche dalla motivazione di giocarsi le proprie chance in un club più ambizioso come quello di via Turati, potrebbe non rinnovare e attendere la scadenza del proprio contratto pur di accasarsi a Milanello. Galliani, nonostante le smentite di rito, siamo certi si stia già fregando le mani. Inoltre, sempre più vicino il nipponico Honda: le parti hanno tutto l'interesse a chiudere e, salvo sorprese clamorose, l'affare si farà. Resta solo da capire quando. Infine, permane qualche dubbio circa la chiusura dell'ad rossonero ai rinforzi in difesa: difficile credere che si possa ripartire da questa retroguardia, autentico tallone d'Achille, senza neppure provare ad alzare l'asticella dell'affidabilità con un colpo mirato. In tal senso, l'ipotesi Ranocchia sembra puro fantacalcio, al contrario, la pista Astori resta aperta e percorribile. Che i telefoni squillino, il mercato continua. Sempre.

Calciomercato: Juve, gente che va gente che viene

di Alex Nardelli - Estate, gente che va, gente che viene, chi va in vacanza a Cortina, chi al mare e chi, come le giovani turiste straniere, decidono di venire a visitare l’Italia, per la gioia dei miei occhi. Chi invece in vacanza non ci va mai o quasi in questa stagione balneare è il direttore Beppe Marotta, preso dalle tante operazioni di mercato sotto la minaccia di un Conte munito di scarpini con tacchetti di ferro, convinto che possa essere l’unica soluzione per far lavorare bene il ds bianconero. A parte gli scherzi una Juve molto attiva sul mercato, con l’acquisto di Angelo Ogbonna, un marcantonio che ben può figurare come vice Chiellini, avendo prestanza fisica, attitudine alla spinta e coraggio da vendere, proprio come il centrale livornese. Si sblocca anche il mercato in uscita con l’addio di quel Giaccherini figlioccio di Antonio Conte, sacrificato per 8 milioni di euro, ma soprattutto ceduto perché al quanto pare il ragazzo vuol giocare titolare in vista dei Mondiali 2014. A ragion veduta aggiungerei, dopo aver disputato un’ottima Confederation Cup. Dopo di lui pare ci sia in partenza anche quel Mauricio Isla che arrivato alla Juve per rinforzare la rosa bianconera grazie alla sua duttilità, si è invece rivelato l’uomo in meno, complice anche un recupero faticoso dall’infortunio. Andrà a Milano il cileno, Mazzarri lo brama e Marotta non vede l’ora di liberarsene. Questione di punti di vista direi. Per sostituire i due partenti già citati potrebbero arrivare due buoni giocatori come Diamanti e Zuniga. Nulla di ufficiale sia chiaro, ma gli obiettivi principali sono questi, anche perché la Juve più che di titolari, ha bisogno di buone riserve, pronti a dare il cambio ai vari Lichtsteiner, Asamoah, Pirlo, Marchisio. E per l’attacco? Jovetic non arriverà alle condizioni della Fiorentina, questo è poco ma sicuro. Probabilmente andrà a Manchester, come dimostra il viaggio di Ramadani, procuratore del montenegrino, volato in Inghilterra per incontrare i dirigenti di United e City. Ora resta da capire in quale delle due squadre il ragazzo andrà. Fantamercato invece la notizia di uno scambio tra Robinho e Matri. Il bomber bianconero andrà via solo per un’offerta cash, e in Russia ci stanno pensando seriamente, così come a Norwich stanno cercando di capire se si può arrivare concretamente a Quagliarella. Per trovare i soldi necessari a rinforzare una Juve che vuol essere sempre più protagonista.

Inter, Mazzarri vuole il riscatto: “Scudetto? Presto per dirlo”

di Stella Dibenedetto - Walter Mazzarri, con la fama da uomo di ferro, parla in conferenza stampa dal ritiro di Pinzolo. Il neo allenatore dell’Inter parla subito di riscatto: “Inter, devi riscattarti dopo la scorsa stagione deludente. L'ultimo campionato è stato chiuso al 9° posto. Ho svolto colloqui singoli coi giocatori, come faccio sempre - spiega -. Me ne mancano 4 o 5, poi sarà tempo di discorsi di gruppo, all'intera rosa. Le mie squadre non mollano mai, ai tifosi posso promettere questo. Sono abituato ai fatti, non alle parole”.

Massimo Moratti ha risollevato i tifosi nerazzurri dichiarando di poter regalare il famoso top player. Mazzarri, però, preferisce non parlare di mercato: “Il top player? Capisco che il mercato sia importante per voi giornalisti e chiunque vorrebbe avere a disposizione i migliori al mondo, ma io devo far rendere al meglio quelli che ho - spiega l'ex allenatore del Napoli -. Sono abituato alla divisione netta dei ruoli, certe domande dovete farle a Branca e ad Ausilio. Io non voglio intromissioni nel mio lavoro e non mi intrometto in quello degli altri, anche se ovviamente comunico con le altre componenti della società. Thohir? Benvenuto a chi dovesse arrivare per fare il bene dell'Inter, ma non devo pensarci io. Moratti mi ringrazia perché non gli chiedo mai nulla".

L’arrivo di Mazzarri ha fatto subito parlare di scudetto: “La griglia di partenza è chiara, è fatta dagli investimenti e dal monte ingaggi dei vari club. Ma io ho il dovere di inculcare nella mente dei miei ragazzi l'idea che ogni partita si possa vincere. Non posso fare proclami, non si può parlare di scudetto già dal primo giorno, ma ci aggiorneremo strada facendo. E' giusto che i tifosi sognino".

Sul Napoli: “Parliamo di fatti, il resto è aria fritta. A Napoli ho ereditato una squadra che era arrivato sest'ultima, alla prima stagione abbiamo raggiunto l'Europa League e siamo poi cresciuti di anno in anno, nonostante cessioni importanti. Cavani è diventato il fuoriclasse che è a Napoli, mentre a Palermo era un attaccante di medio livello. Edi è diventato un fuoriclasse perché ha capito quanto sia importante il lavoro che la squadra fa intorno a lui. E ha dato il suo contributo".

La polemica con Cassano che ha accusato Mazzarri di aver voluto il suo addio: “Ad Antonio non rispondo più. Ho fatto un comunicato, lì c'è la verità, evitate di chiedermi nuovamente cosa penso di lui. Sono felice, invece, dell'apprezzamento di campioni come Zanetti".

La Juventus resta la squadra da battere: “Tevez è un grande giocatore - riflette Mazzarri -, lo sappiamo tutti. Mi chiedete se mi darebbe fastidio vedere Zuniga alla Juve? No, io so solo che quando l'ho preso dal Siena tutti storcevano il naso, ora invece parliamo di un esterno di primo livello. Per me è una soddisfazione".

Infine il modulo con cui schiererà la sua Inter: “Ne farò assimilare uno per volta alla squadra - dice Mazzarri -. Ora stiamo provando il 3-5-1-1, poi sarà piuttosto immediato capire il funzionamento del 3-4-3, o 3-4-2-1, che praticavo a Napoli. Ma useremo anche il 4-3-3, perché dobbiamo essere pronti a cambiare faccia, a seconda degli avversari. Kovacic? Ha caratteristiche notevoli, uno così deve giocare più avanti, imparare a inserirsi senza palla, andare a cercare il gol come fa Hamsik. Nagatomo? valorizzerò le sue qualità, ma ripeto, devo ancora conoscere meglio i componenti di questo gruppo. Su Belfodil e Icardi l'Inter ha puntato perché crede in loro, Ho rinunciato pure ad alcune tradizionali amichevoli, pur di potermi concentrare sulla costruzione di questo progetto tecnico".

Roma, presentazione nuova maglia. Totti: “Questa per me sarà l’ultima”. Torna Osvaldo, Marquinhos resta. Ufficiale Jedvaj

di Stella Dibenedetto - La presentazione della nuova maglia della Roma (senza sponsor tecnico, prodotta dall'Asics, in attesa che il prossimo anno entri in vigore l'accordo con la Nike) è passata in secondo piano rispetto alle dichiarazioni di Francesco Totti che hanno mandato in panico tutti i tifosi giallorossi. “Francesco com’è la nuova maglia?”, la domanda di un giornalista a cui il capitano risponde: “Ne ho indossate tante, ma questa è l'ultima". Poche parole ma concise e la ferma volontà di far riferimento al rinnovo del contratto che ancora non arriva. In una Trigoria piena d’ironia c’è chi è pronto a scommettere che Totti stesse solo scherzando. Poche parole anche per Rudi Garcia ma che bastano a conquistare i cuori dei supporters romanisti: “Questa maglia è unica, e con 'sta maglia vinceremo". Lo dice quasi in romano, Totti aggiunge: "Non gliel'ho insegnato io". La seconda maglia sarà presentata in America; la terza verrà realizzata con le indicazioni degli abbonati. La prima è di un rosso più scuro rispetto al solito con inserti giallo oro, i numeri romani con l'anno della fondazione dietro il colletto (a V) e la scritta "Roma Cares" (fondazione lanciata proprio oggi) momentaneamente al posto del main sponsor. La giornata di ieri ha visto anche il ritorno di Pablo Daniel Osvaldo dopo l’assenza al raduno. L’attaccante italo-argentino dopo aver goduto di due giorni di vacanza in più si è unito subito ai compagni per il primo allenamento sotto la guida di Rudi Garcia. Cattive notizie, invece, arrivano da Marquinhos. Il difensore brasiliano ha la febbre, non si presenta alla presentazione della nuova maglia ma poco dopo viene sorpreso a pranzo con il suo procuratore in un ristorante romano. Autorizzati i cattivi pensieri visto che Marquinhos è l’oggetto del desiderio di mezzo mondo. Il suo procuratore, però, Roberto Calenda, intervenendo a Sky, ha provato a gettare acqua sul fuoco: "Nessun caso, la Roma lo ha visto, il dottore lo ha rimandato a casa perché aveva 38,5 di febbre. Sono andato a trovarlo, doveva mangiare perché aveva preso delle medicine, e siccome era appena tornato dal Brasile e vive da solo non aveva niente a casa. E gli ho io proposto di scendere al ristorante che sta vicinissimo casa sua. Nessun caso: è un giocatore della Roma, ha un contratto, non c'è nessuna trattativa. E la Roma non ci ha autorizzato a parlare con altri club". Infine, una notizia di mercato. E’ ufficiale l’acquisto del giovane difensore croato Jedvaj per cinque milioni di euro e con la cessione alla Dinamo Zagabria il 20% sui ricavi di una futura cessione. Benatia, invece, non può ancora essere ufficializzato perché l’Udinese non ha trovato l’accordo con Nico Lopez. Per finire, continuano le trattative per portare a Roma il centrocampista olandese Strootman.

Calciomercato: Ogbonna firma per la Juventus e Giaccherini saluta, ufficiale Callejon al Napoli, Immobile al Torino

di Stella Dibenedetto - Finisce una telenovela senza fine: Angelo Ogbonna è un giocatore della Juventus. Il difensore lascia il Torino per diventare il nuovo rinforzo della retroguardia bianconera. Ogbonna ha già sostenuto le visite mediche e si unirà  ai compagni di squadra, già in ritiro. Il Torino, dopo aver cercato di resistere all’assalto della Juventus, ha dovuto arrendersi di fronte alla volontà del ragazzo. Il Torino incassa 13 milioni cash più probabilissimi 2 di bonus legati alle presenze, mettendo a segno una plusvalenza record: nel 2002 il ragazzone di origini nigeriane fu pagato quanto uno scooter, 3.000 euro. Ogbonna va così a rinforzare la miglior difesa italiana. Il difensore è il terzo colpo della Juventus dopo Llorente e Tevez.

Saluta invece i bianconeri Emanuele Giaccherini ceduto al Sunderland di Paolo Di Canio per otto milioni più i soliti bonus. Poco meno di due milioni di euro a stagione, invece, per il giocatore. Nonostante fosse un pupillo di Antonio Conte, la Vecchia Signora ha deciso di cedere un giocatore che con lavoro e determinazione è riuscito a trovare il suo spazio conquistando un posto al sole anche in Nazionale. Giaccherini saluta la Juventus e la serie A.

Josè Maria Callejon è ufficialmente un nuovo giocatore del Napoli. Il club partenopeo ha annunciato l’arrivo del 26enne attaccante spagnolo, ex Real Madrid che con il Napoli ha firmato un contratto quadriennale. L’annuncio del club campano è arrivato tramite il profilo twitter. L'attaccante cresciuto nelle giovanili del Real Madrid, dal 2006 al 2008 ha giocato nel Real Madrid B, nella seconda divisione spagnola, collezionando 41 presenze con 21 gol. Dal 2008 al 2011 ha giocato con l’Espanyol: 10 gol in 97 presenze nella Liga. Nelle ultime due stagioni al Real Madrid ha segnato 8 reti in 55 partite. Vanta anche 19 presenze e 7 gol in Coppa del Re e 4 partite senza segnare nella supercoppa di Spagna. Callejon è il secondo colpo di mercato dopo quello di Mertens in attesa del grande attaccante che sostituirà Edinson Cavani.

Ciro Immobile, invece, può considerarsi un giocatore del Torino. Il club granata ha prelevato la comproprietà dell'attaccante napoletano dal Genoa. Immobile sarà dunque in comproprietà tra Torino e Juventus.

Tour de France: Martin primo al traguardo di Saint Michel.

Redazione - Tony Martin ha vinto la tappa n.33 del Tour de France 2013. Il corridore tedesco dell'Omega Pharma si è aggiudicato la cronometro individuale da Avranches a Monte Saint Michel.

Secondo arrivato, presso il suggestivo traguardo della celebre Abbazia, il britannico Chris Fromm della Sky che in virtù di questo piazzamento ha rafforzato il primato nella classifca generale della

corsa gialla.

Calcio: Di Natale come Riva. Giuramento di fedeltà alla maglia nel finale di carriera

di Nicola Zuccaro. Totò Di Natale come Gigi Riva. L'analogia non è dettata solo dal ruolo ricoperto di attaccante con il fiuto del goal ma anche dalla fedeltà alla maglia nella parte finale della carriera.

La punta originaria ha saputo resistere alle lusinghe di club più quotati fra cui Milan e Juventus " scegliendo " l'Udinese. Ha firmato con il club friulano un contratto che lo legherà sino al 30 Giugno 2015.

Dopo questa data, è certo che Di Natale appenderà le scarpette al chiodo ma del suo futuro di ex calciatore non vi è traccia. Dopo Riva con il Cagliari nel 1976, ecco allora dover riportare negli almanacchi del calcio, un altro dato, rilevante sul piano storico e rappresentato dal legame con la seconda pelle ovvero per la maglia di una squadra che pur avendo dato, poco in termini di successi. ha dato molto sotto il profilo affettivo per il tributo riservato dalla rispettiva tifoseria. La notizia del rinnovo di Totò Di Natale per quanto risalente al 9 Luglio resta comunque attuale in un calcio sempre più povero di Bandiere.

Calciomercato, colpo Fiorentina: tutti pazzi per Gomez

di Stella Dibenedetto - Gran colpo di mercato della Fiorentina. A Firenze arriva l’attaccante tedesco Mario Gomez. Un colpo pesante, di prestigio, non solo per Firenze ma per la serie a che, dopo anni, si ritrova con campioni del calibro di Tevez, Lllorente e appunto Gomez. L’attaccante tedesco lascia il Bayern Monaco per sposare il progetto della Fiorentina che con il suo arrivo può davvero sognare. Non è servito l’inserimento in extremis del Napoli. Gomez aveva scelto da tempo Firenze e il tentativo d’inserimento del Napoli ha solo accelerato l’operazione. Decisivo è stato l’intervento di Andrea Della Valle che ha deciso d’intervenire in prima persona per evitare brutte sorprese come quelle dello scorso anno quando l’intromissione della Juventus non permise alla Fiorentina di acquistare Berbatov. Stavolta, invece, è andato tutto come previsto. L’affare è stato chiuso su una cifra vicina ai 16 milioni di euro più altri 4 milioni di bonus, pagabili però nei prossimi quattro anni. Il calciatore, invece, dovrebbe firmare un quadriennale da circa 4,5 milioni di euro. Cifre, se confermate, importantissime. Vincenzo Montella può sorridere: nella stagione 2013/2014 avrà il bomber che è mancato alla Fiorentina nella stagione trascorsa. Con l’arrivo di Gomez la Fiorentina può davvero fare grandi sogni. Attaccante tedesco, classe 1985, Mario Gomez ha un palmares invidiabile con 3 campionati tedeschi, 2 coppe di Germania, 2 Supercoppe e 1 Champions League, tutte conquistate con la maglia del Bayern Monaco. I suoi numeri sono davvero impressionanti: in 373 partite disputate ha segnato 221 gol, una media da vero Super Mario, come viene soprannominato in Germania. Dopo l’annuncio da parte di entrambe le società, Mario Gomez potrebbe essere già oggi a Firenze per le visite mediche ed essere presentato alla stampa nella giornata di venerdì o, al massimo, durante i primi giorni del ritiro di Moena, mentre la passerella per i tifosi potrebbe essere programmata per la seconda metà di agosto, una volta terminato il ritiro in Val di Fassa. A Firenze c’è grande entusiasmo per l’arrivo di Gomez che con Giuseppe Rossi formerà una delle coppie d’attacco più belle del campionato italiano. Vincenzo Montella sta pensando di costruire una Fiorentina a misura di Mario Gomez anche perché l’arrivo del tedesco allontana sempre di più Jovetic dalla squadra viola.

Roma, il giallo della telefonata intercettata: partono le azioni legali

di Stella Dibenedetto - Nel giorno che avrebbe dovuto segnare il nuovo inizio della Roma con l’arrivo del tecnico francese Rudi Garcia, a fare notizia è la presunta intercettazione di una telefonata tra il direttore sportivo, Walter Sabatini, e Claudio Fenucci, l’uomo dei conti.

Apparentemente si tratterebbe di una normale conversazione di mercato tra due dirigenti. In realtà non è così. Sabatini e Fenucci parlano liberamente, non rendendosi conto non aver riagganciato il telefono dopo una chiamata. Tra le conferme sulla cedibilità di Daniele De Rossi e sulle offerte per Marquihos da cui si pensa di poter ricavare almeno 25 milioni, nell'audio, reso pubblico da un sito internet romano, viene fuori una strategia per mettere Osvaldo con le spalle al muro facendo affidamento sulla contestazione dei tifosi verso l’attaccante al suo arrivo a Trigoria e costringerlo ad accettare l’offerta del Southampton, molto gradita alla Roma. 

In serata, la Roma ha diffuso un comunicato in cui ricorda come sia un reato diffondere registrazioni illegali di telefonate, e diffida chiunque dal diffonderle. Il problema è che la voce si era già sparsa, e l'audio aveva già fatto il giro del web. E il contenuto dell’intercettazione non è più un segreto. In molti, però, ritengono che le voci non siano di Sabatini e Fenucci e che tutto sia stato fatto per destabilizzare l’ambiente giallorosso.

Roma, raduno senza Osvaldo: contestazioni e insulti a società e giocatori

di Stella Dibenedetto - La stagione della Roma 2013/2014 dell’era Rudi Garcia è iniziata ufficialmente nello stesso modo in cui era finita lo scorso 26 maggio: insulti ai calciatori e contestazioni pesanti nei confronti della società. A Trigoria, dove i giocatori convocati per il ritiro che inizierà il 12 luglio a Riscone di Brunico si sono ritrovati ieri mattina, i tifosi presenti erano solo un centinaio. Assente Pablo Daniel Osvaldo che, stando ad un tweet della fidanzata Jimena Baron si troverebbe ancora a Chicago  dove Osvaldo nei giorni scorsi ha giocato una partita di beneficenza per la fondazione "Messi&Friends". La società giallorossa ha giustificato l’assenza a causa di una cessione non concretizzata con Osvaldo che sarebbe rimasto d’accordo con il ds della Roma, Walter Sabatini, per rientrare giovedì. La frattura tra il giocatore e la Roma sembra, a questo punto, insanabile. Presente, invece, il neo acquisto della Roma, Benatia che ha completato, superandole, le visite mediche e si unirà ai compagni nei prossimi giorni. Per gli altri giocatori della Roma, il ritorno non è stato dei più felici. "26-5-13 Noi non dimentichiamo avete infangato la Roma" uno degli striscioni esposto dai tifosi ma c’erano anche tanti striscioni contro la dirigenza sia con riferimento al derby perso che per il mercato che tarda a decollare. Cori contro Pjanic, Marquinho e Castan. Solo applausi, invece, per Francesco Totti. Ha risposto alla convocazione anche Marco Borriello che potrebbe essere blindato dalla società giallorossa dopo il riacutizzarsi dell’infortunio di Mattia Destro al ginocchio. Il giovane attaccante, infatti, dovrebbe essere operato nuovamente al menisco e restare fuori per un paio di mesi. Con Osvaldo in partenza, la squadra capitolina ha necessità di potersi affidare ad un attaccante serio e d’esperienza che, per giunta, fa anche parte della rosa. All'ingresso di Trigoria il capitano si è limitato a rilasciare una battuta: “Garcia? Spero che entri subito nell’ottica Roma”. Gli altri, almeno a parole, cercano rivincite. “In quest’ultima settimana mi sono preparato per tornare al meglio per l’inizio di questa stagione - ha detto Miralem Pjanic a Roma Channel -. L’ultima stagione è stata difficile, quest’anno dobbiamo fare meglio. La squadra ha voglia di rivincita”. Poi Lobont: “Sono ancora emozionato per il rinnovo. Dopo tutto quello che è successo lo scorso anno siamo tutti affamati, proviamo a fare il meglio per riprenderci il più presto possibile”. Nessuna conferenza stampa per il neo allenatore Rudi Garcia di cui, però, si conoscono già le intenzioni: “Lavoreremo tanto, ma solo attraverso il lavoro riusciremo a vincere. E vincere qualcosa qui è speciale, unico".

Sette anni fa a Berlino, Francia Ko. Fu Poker Mondiale per l'Italia di Lippi

di Nicola Zuccaro - Domenica 9 Luglio 2006. L'Italia si laurea, per la quarta volta nella storia dei Mondiali, Campione del Mondo. La stella n.4 verrà affissa sull'azzurro che, a notte fonda, illuminò il cielo sopra Berlino - come affermò il Telecronista Rai dell'epoca Marco Civoli - al termine di un confronto che scivolerà ai rigori con l'Italia che prevarrà per 5 a 3 sulla Francia. Indelebili i ricordi di quella serata che vide fra i principali protagonisti Zinedine Zidane e Marco Materazzi non solo per la "storica testata" rifilata dal primo al secondo ma anche per le segnature che portarono la loro firma ; al 7' 1 a 0 per la Francia su rigore e al 19' il pareggio per l'Italia. L'Italia calcistica cancellò con quel successo maturato, ad avviso di scrive, qualche giorno prima sulla Germania per 2 a 0, i veleni di Calciopoli. Fu comunque una vittoria macchiata dall'assenza di Blatter alla cerimonia di premiazione tanto da generare un vespaio di polemiche.

Di quel successo e di quella squadra resta intatta, a distanza di 7 anni, una parte dell'ossatura inquadrata nei suoi punti nevralgici quali il centrocampo con Pirlo e De Rossi e fra i pali con Gigi Buffon e le cui odierne presenze non coprono però l'assenza di una difesa solida composta in quel Mondiale da Zambrotta e da Cannavaro.

E, alla luce di quanto emerso nella recente Confederation Cup, il reparto arretrato è il luogo dal quale ripartire per tornare a risollevare la Coppa del Mondo in vista di Brasile 2014.