Calcio. Montella: "Ho il desiderio di allenare ancora il Milan: la strada è giusta"

MILANO - "Tutto questo fa parte del gioco, sono molto determinato, sereno e particolarmente equilibrato. Sono state ore impegnative, ho pensato molto a tutto, alleno una squadra gloriosa, ho il desiderio di allenarla e l'energia per farlo, so che la strada è quella giusta" ha dichiarato l'allenatore del Milan Vincenzo Montella alla vigilia del match di Europa League.

"Lo stato d'animo è quello di un allenatore che ha voglia di dimostrare la propria passione, ringrazio Fassone e Mirabelli che mi hanno sostenuto, mi stanno vicini, ho una società presente e forte, ma che mi lascia libero di prendere le mie scelte. Sono fiero di allenare il Milan, nei momenti di difficoltà do il meglio, era così da calciatore e anche da allenatore perchè di momenti critici ne ho superati tanti. Sono certo che svolterò ancora come ho fatto in passato, è un momento difficile anche se certe cose le considero esagerate, ma capisco che sono al Milan e che va così. Non era Marra il problema, abbiamo intrapreso un lungo percorso professionale insieme e ci sta che possano emergere delle divergenze che ci sono state. Il mio staff è la mia famiglia, lui per me era un fratello, ma ho dovuto fare una scelta molto dolorosa, da fratello maggiore, per salvare gli altri". 

Calcio. Allegri: "Non sottovalutiamo l'Olympiakos: giocheremo fino alla fine"

TORINO - Toccata e fuga è stata quella di Massimiliano Allegri nella sala stampa dell'Allianz Stadium alla vigilia di Juventus-Olympiacos, seconda giornata del Gruppo D di Champions League. "La partita non si sottovaluta assolutamente perché non siamo in grado di sottovalutarla" ha dichiarato l'allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, in occasione della partita di Champions League contro l'Olympiacos.

"Le squadre in Champions giocano fino alla fine, loro sono una squadra in grado di fare male, molto veloce davanti e noi abbiamo solo un risultato a disposizione. Dopo la sconfitta con il Barcellona è un girone che dobbiamo praticamente iniziare e va iniziato con una vittoria altrimenti il passaggio del turno si complicherebbe. Non ho ancora deciso chi saranno i quattro davanti ma comunque Higuain, lo ripeto per l'ennesima volta, non è un problema. Sarebbe un problema se Gonzalo non giocasse nella Juventus. Nell'arco di un anno capita il momento in cui sta fuori Higuain, quello in cui sta fuori Dybala o che sta fuori Mandzukic. Giochiamo ogni tre giorni e può capitare ma non vedo un problema Higuain. Di sicuro giocano Pjanic e Matuidi a centrocampo, perchè Marchisio non è ancora a disposizione, Khedira ha fatto solo due allenamenti con noi e Bentancur, che ha sempre fatto bene, è l'unico cambio che abbiamo".

Calcio. Sarri: "Spero in campi da gioco migliori e calendari meno intasati"

NAPOLI - "Dispiace per Milik ma bisogna guardare avanti, sperando però in campi da gioco migliori e soprattutto calendari meno intasati" ha dichiarato l'allenatore del Napoli, Maurizio Sarri, in vista della gara di Champions contro il Feyenoord.

"E' un ragazzo sfortunatissimo, che stava tornando in grande condizione. Non dobbiamo neanche piangerci addosso e mi dispiace che quando parlo di certe cose sono accusato di farlo ma nessuno ha puntato l'indice sul terreno di gioco che era indegno. E se l'infortunio di Milik fosse dovuto a quello? Il terreno di gioco è lo strumento di lavoro più importante della nostra attività ed è indegno che un'attività che fattura due miliardi all'anno non abbia uno strumento di lavoro perfetto. E' ipocrisia far giocare a un calciatore 70 partite e poi bloccare la lista Uefa a 21 elementi? Se fossero rimasti qui tanti giocatori, sarebbero rimasti fuori dalla lista Champions. E poi bisogna vedere con che testa restano dei ragazzi a fare la terza punta per un posto. Ma anche le altre squadre sono in una situazione simile, se Icardi o Higuain si facessero male, Inter e Juve avrebbero le stesse nostre problematiche. Certo, sarebbe meglio avere più tempo per allenarsi con continuità. Ci prendiamo in giro quando parliamo di fare prove, di lavorare quando giochi ogni 70 ore. Il calendario va riformato e allora sì che riprenderà valore il tema del lavoro. Capisco perchè gli allenatori parlano solo di mercato e non di lavoro perchè il lavoro a questi livelli non esiste più. La soluzione non è tanto ridurre la serie A a 18 squadre, quanto trovare un periodo in cui far giocare le Nazionali e nel resto della stagione concedere il tempo alle squadre di allenarsi, darebbe anche più qualità alle partite. E per quanto riguarda il Feyenoord, è una squadra forte. Ha un'intelaiatura di giocatori esperti e qualche giovane di ottimo livello, quando attaccano sono pericolosissimi e ci creeranno qualche problema. Spero che il San Paolo ci dia una grande è mano, non è una partita decisiva perchè poi ce ne saranno altre ma è molto importante". 

Calcio. Conte: "Un giorno tornerò in Italia: magari potrei fare il dirigente"

LONDRA - "L'Italia mi manca e un giorno tornerò. E' bastato poco per conquistare i nuovi tifosi a Stamford Bridge, anzi, a dirla tutta l'accoglienza è stata subito molto positiva" ha dichiarato l'allenatore del Chelsea, Antonio Conte, raccontandosi ai microfoni di 'Radio Anch'io Sport' su RadioUno.

"Ricordo la prima partita con i tifosi che mi hanno accolto con una grande bandiera italiana. Il feeling sin dall'inizio è stato ottimo. È stato molto bello vincere la Premier League anche perchè l'anno prima le cose non erano andate benissimo per il Chelsea che era arrivato decimo in classifica. Vincere al primo tentativo è sempre difficile e per me era la prima esperienza all'estero. Esperienza che mi ha arricchito molto e mi sta migliorando sotto tanti punti di vista. In Italia sei in una zona di comfort come lingua, modo di vivere, abitudini, preparazione e andare all'estero non è semplice, non è semplice portare la propria idea di calcio, il proprio metodo, devi confrontarti con una lingua diversa e questo comporta uno spreco di energia notevole. Di contro, però, trovi un ambiente allo stadio positivo, c'è un'atmosfera incredibile, i tifosi vengono per vivere un evento, una festa. Al di là del risultato, conta che il calciatore dia tutto per la maglia, poi retrocessione o no sono pronti ad applaudire. Ho nostalgia dell'Italia, è fuori dubbio, non c'è nella mia testa di rimanere all'estero per tanto tempo. L'Italia è il mio Paese, tornerò, non so fra quanto ma l'obiettivo è quello. In futuro mi piacerebbe anche cambiare ruolo, magari poter fare anche il dirigente. La Premier è un campionato molto difficile, ci sono sei squadre che si contendono il titolo e quest'anno ci sono corazzate ancora più forti, i due Manchester, il Tottenham, il Liverpool, l'Arsenal, è davvero una grande battaglia. La Champions? La società non ha fatto richieste particolari, si cerca di fare il massimo. Le grandi vittorie si costruiscono con un percorso, a volte ti viene dato tempo, altre meno. Le vittorie si costruiscono negli anni, con pazienza e lavoro. La Champions è un percorso che una squadra deve affrontare migliorando ogni anno la propria rosa, rendendola sempre più competitiva, inserendo su una base giocatori di buona qualità. A volte si pensa che si può vincere dall'oggi al domani ma nel vincere bisogna essere bravi a costruire e a continuare a lavorare migliorando la propria squadra. Se eviterei volentieri Juve e Napoli negli ottavi? Noi dobbiamo pensare di passo per passo, quindi prima superiamo il turno di Champions. Da italiano preferirei evitare di giocare contro una squadra italiana, conosco la loro preparazione tattica e forza. Il Napoli, negli ultimi anni, sta cercando di dare problemi alla Juventus e vincere il campionato. Sta migliorando molto: lavorando negli anni si riesce a migliorare la propria squadra e aumentare la qualità della rosa. Il Napoli sta operando in questa maniera e sta facendo bene con Sarri".

Basket. Silac Angel Manfredonia, buona la prima

VIESTE - La SILAC “G. Angel” Manfredonia parte con il piede giusto all’ esordio stagionale del campionato di serie C di pallacanestro maschile, battendo a domicilio per 75-98 il Vieste, squadra giovane e dinamica.

Un risultato per nulla scontato, ma che costituiva un obiettivo minimo per la squadra di coach Ciociola, scattata ai nastri di partenza con l’intento di recitare un ruolo di primo piano nel  proprio panorama cestistico.

Infatti, va riconosciuto che di fronte ad un avversario più coriaceo del previsto, capace di pungere con Tommaso Lauriola (23), i biancoazzurri ospiti con Vuovolo (9) in quintetto a sostituire l’indisponibile Bialkoswki, hanno dovuto lottare per assicurarsi il distacco finale.

La partenza della SILAC è singhiozzante in difesa, con la squadra ospite che concede molti spazi, subendo le iniziative e l’entusiasmo in attacco dei padroni di casa.

La conseguenza è una sostanziale parità, rotta dalla tripla finale di capitan Gramazio (9 punti e 10 assist) che chiude il primo quarto sul 17-25.

A metà del secondo quarto il distacco rimane praticamente invariato, i padroni di casa tentano la carta della difesa a zona, sferzata subito da Sansone (13) e Jonikas (30) che consentono il primo distacco significativo (+14 sul 33-47) al riposo lungo.

L’intervallo serve al Vieste per recuperare energie ed entusiasmo e tentare di ribaltare l’inerzia della partita, mentre il Manfredonia riprende il terzo quarto esattamente come aveva cominciato il primo. Le buone iniziative offensive di Markovic (25) producono un mini-parziale (25-22) che entusiasma il pubblico di casa.  I ragazzi di coach Ciociola però non si scompongono e si affidano all’attento lavoro difensivo in pressing comandato da Gramazio, alla classe di Rubbera (16) ed alle realizzazioni di Antonio Padalino (11), riuscendo a controllare i ritmi di gioco e ristabilire le distanze (58-69) con i tiri liberi realizzati da Nicola Padalino (6) al termine del terzo periodo.

La SILAC cambia definitivamente marcia, mentre il Vieste non riesce proprio a contenere Jonikas, autentica enciclopedia cestistica consultabile sul parquet, che con la sua intelligenza tattica unita alla fisicità sui due lati del campo, alle iniziative vicino a canestro ed alle scelte al tiro sempre oculate, danno fiducia a tutto il gruppo, che piazza un parziale di 18-29 e si permette il lusso del debutto in campo, con realizzazione, del baby Grasso (classe 2001), riuscendo a portare a casa con merito la prima vittoria stagionale con il 75-98 finale.

A fine gara il coach Ciociola analizza la gara confermando che “siamo stati poco concentrati in partenza in difesa. Poi è aumentata la tensione agonistica con conseguente velocità di esecuzione anche in attacco. Lavoreremo in settimana per migliorare alcuni aspetti della gara, in vista del significativo impegno in programma già domenica.”

Prossimo impegno per la “G. Angel” Manfredonia è l’esordio casalingo al PalaScaloria di domenica prossima contro la “corazzata” Corato, vogliosa di riscattare la battuta di arresto registrata all’esordio.

Palla a due alle ore 19:00.

Tabellini:

SUNSHINE BASKET VIESTE: Vieste, M. Lauriola 6, Compagnoni 3, Hoxha 8, Markovic 25, Argentieri, Pietrafesa, T. Lauriola 23, Santos 11, Ruggeri, Ragno, Carosi n.e.
SILAC “ANGEL” MANFREDONIA: Sansone 13, B. Rubbera, Jonikas 30, Bialkowski n.e., Vuovolo 9, Gramazio 9, A. Padalino 11, N. Padalino 6, Prencipe, P. Rubbera 16, Miscio, Grasso 4.

Serie A. Il Napoli canta in vetta con la Juve

(Afp)
di NICOLA ZUCCARO - Non è bastato all'Inter l'1-0 di misura e sofferto con il quale al Meazza i nerazzurri hanno piegato nel finale il Genoa, per riagganciare in vetta alla classifica, Napoli e Juventus. A pagarne le spese non solo il passo falso nell'infrasettimanale, con il pareggio per 1-1 al Dall'Ara contro il Bologna, ma anche i successi delle 2 compagini precedentemente menzionate, ai danni di Spal e Torino.

Elementi che spingono a sostenere che Napoli e Juventus per il 6 su 6 (quanto a vittorie), restano anche per questo torneo le candidate di prima fascia per la conquista dello scudetto. Al sorriso della Milano nerazzurra (poichè i 3 punti ottenuti contro i grifoni, restano utlli in prospettiva Champion League), si contrappone la delusione di quella rossonera.

L'anticipo delle 12.30 si rivela indigesto per il Milan che al Marassi capitola contro la Sampdoria per 2-0, aprendo quella crisi tecnica che vede salire sul banco degli imputati l'allenatore Vincenzo Montella. Risalendo la classifica, emerge la presenza della Lazio che, espugnando il Bentegodi per il 3-0 inflitto all'Hellas Verona, si candida a quarta forza del campionato.

I biancocelesti precedono la Fiorentina, beffata nel finale al Franchi da una mai doma Atalanta, per il definitivo 1-1. In coda alla classifica resta a 0 punti il Benevento che, nello scontro diretto per la permanenza nel massimo campionato, esce sconfitta da Crotone per 2-0. In virtù di questo successo, gli uomini di Davide Nicola risalgono nella graduatoria agganciando il Sassuolo, sconfitto nel derby emiliano dal Bologna per 1-0.

Le Yamaha fuori dal podio: ad Aragon vince Marquez, Valentino quinto

(Afp)
di PIERO CHIMENTI - Doppietta della Rapsol Honda nel Gp di Aragon, con la vittoria di Marquez, seguito sul podio dal compagno di scuderia Pedrosa. Terzo posto per Lorenzo in Ducati. Si deve accontentare del quinto posto, invece, Valentino Rossi che, nonostante una buona partenza, non riesce a tenere lontano dalla sua M1 il gruppo, preceduto anche da Vinales.

Nonostante il mancato raggiungimento del podio, il 'Dottore' è apparso soddisfatto, date anche le sue condizioni fisiche ancora precarie. Per la corsa mondiale, Marquez con la vittoria stacca Dovizioso arrivato al settimo posto, portandosi a +16 punti. Scala al quinto posto Valentino Rossi, con 168 punti, superato da Pedrosa arrivato a 170.