Visualizzazione post con etichetta Serie A. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Serie A. Mostra tutti i post

Juventus-Milan 0-0: i rossoneri frenano, Allegri con il Milan resta a -2 da Napoli e Roma


PIERO CHIMENTI - Finisce 0-0 il posticipo serale tra Juventus e Milan. Nel primo tempo c'è poco spazio per lo spettacolo, con le due squadre molto bloccate dal punto di vista tattico. Nella ripresa, la partita si anima con i rossoneri che hanno la possibilità di passare in vantaggio per un calcio di rigore concesso per il fallo di Kelly su Gimenez. Dal dischetto si presenta Pulisic che grazia Di Gregorio calciando alto. 

I due allenatori cercano di vincere la partita, cercando di lanciare nella mischia i loro 'pezzi pregiati' con Vlahovic e Leao, ma il risultato non cambia. Finisce 0-0, con il risultato che scontenta tutte e due squadre, che vedono il Napoli riprendere il vertice della classifica, dopo il successo odierno, contro il Genoa.

Inter travolge la Cremonese 4-1 a San Siro: Bonny protagonista


Milano – L’Inter si impone 4-1 sulla Cremonese grazie a una prestazione solida e spettacolare. Protagonista assoluto è Bonny, autore di un gol e tre assist. Gli altri marcatori nerazzurri sono Dimarco, Lautaro e Barella. Per la Cremonese si salvano solo Silvestri e Bonazzoli, che segna il gol della bandiera. La squadra di casa conferma così forza offensiva e solidità difensiva, consolidando la propria posizione in classifica.

Milan di cuore e sofferenza: battuto il Napoli, rossoneri in vetta con Roma e azzurri


Milano, 28 settembre 2025
– Dopo otto minuti di recupero e una gara che ha offerto emozioni e colpi di scena a ripetizione, il Milan conquista tre punti pesantissimi nello scontro diretto contro il Napoli. I rossoneri vincono con le reti, arrivate nel primo tempo, di Saelemaekers e Pulisic, resistendo poi nella ripresa all’assalto partenopeo, nonostante l’espulsione di Estupiñán e il rigore trasformato da De Bruyne che ha riacceso le speranze degli azzurri.


Primo tempo a tinte rossonere

La squadra di Allegri parte con coraggio e trova subito il vantaggio con Saelemaekers, bravo a inserirsi e a battere Meret. Il raddoppio porta la firma di Pulisic, che con freddezza finalizza una manovra corale in velocità. Napoli sorpreso e in affanno nei primi 45 minuti, con il Milan cinico nello sfruttare le occasioni.


Ripresa di sacrificio

Nella ripresa la gara cambia volto: l’espulsione di Estupiñán lascia il Milan in dieci uomini e il Napoli aumenta la pressione. Il rigore trasformato da De Bruyne accorcia le distanze e accende un finale infuocato, con i rossoneri costretti a difendersi con le unghie e con i denti. Gli ultimi otto minuti di recupero sono un’autentica battaglia, ma la retroguardia di Allegri regge l’urto e porta a casa una vittoria di carattere.


Classifica e prospettive

Con questo successo il Milan aggancia in vetta Napoli e Roma, rilanciando le proprie ambizioni in campionato. Una vittoria che vale doppio, sia per il peso specifico della sfida diretta sia per la prova di maturità offerta nella sofferenza.

Serie A, l’Inter di Chivu supera il Cagliari 2-0: Pio Esposito firma il bis


Cagliari, 27 settembre 2025 – L’Inter guidata da Chivu centra la seconda vittoria consecutiva in campionato battendo 2-0 il Cagliari allo stadio di Cagliari.

Lautaro Martínez torna titolare e apre subito le marcature al 9’, approfittando di un’azione efficace dei nerazzurri. La ripresa regala maggiori emozioni: Calhanoglu colpisce un palo, Thuram sfiora due volte il raddoppio, e Folorunsho vede un suo tiro finire sul legno.

A chiudere definitivamente la contesa ci pensa Pio Esposito, al suo primo gol in Serie A, pochi minuti dopo un palo colpito dal Cagliari. Nel finale anche Mkhitaryan centra il legno, mentre il Cagliari perde Belotti, costretto a uscire per una distorsione al ginocchio.

Con questo successo, l’Inter consolida la sua posizione in classifica e dimostra continuità sotto la guida di Chivu, tra giovani talenti e veterani pronti a trascinare la squadra in alto.

Serie A, Juventus e Atalanta si annullano: 1-1 all’Allianz Stadium


TORINO – Finisce in parità l’anticipo della 5ª giornata di Serie A: Juventus e Atalanta impattano 1-1 in una sfida intensa, equilibrata e combattuta fino al triplice fischio.

La Juventus sblocca il risultato proprio allo scadere del primo tempo: al 46’ Sulemana, al termine di un’azione insistita, trova la deviazione vincente che fa esplodere lo Stadium. Il vantaggio premia la pressione bianconera nella prima frazione, ma non mette al riparo dagli attacchi degli uomini di Juric.

Nella ripresa l’Atalanta cresce di intensità, alza il baricentro e al 78’ trova il meritato pari: Cabal raccoglie un pallone vagante e con un sinistro preciso batte Di Gregorio, gelando il pubblico di casa.

Nel finale entrambe le squadre provano a forzare il risultato, ma le difese tengono e il punteggio non cambia. La Juventus sale così a quota 11 punti, mentre l’Atalanta si porta a 9, confermandosi in piena corsa per le zone alte della classifica.

Un punto a testa che lascia qualche rammarico, ma certifica l’equilibrio tra due formazioni destinate a lottare ai vertici del campionato.

Serie A: l’Inter torna al successo, 2-1 al Sassuolo a San Siro

Inter fb

Milano – L’Inter ritrova la vittoria a San Siro, battendo 2-1 il Sassuolo nell’ultima sfida della domenica di Serie A. I nerazzurri partono subito con ritmo, e Carlos Augusto si fa subito notare con un’occasione pericolosa. Il vantaggio arriva prima del quarto d’ora grazie a Dimarco, bravo a finalizzare un’azione insistita.

Il Sassuolo risponde con Berardi, Thuram ed Esposito, ma la difesa interista regge. Nella ripresa il Sassuolo si rende nuovamente pericoloso con Pinamonti, ma a spegnere le speranze ospiti ci pensa ancora Carlos Augusto, che firma il 2-0 con un tiro deviato da Muharemovic.

Nel finale Cheddira accorcia le distanze, ma il gol non basta: l’Inter conquista tre punti preziosi e torna a sorridere davanti al proprio pubblico.

Serie A: Milan espugna Udine 3-0, Pulisic protagonista assoluto

Ac Milan fb

UDINE - 
Il Milan conquista la terza vittoria consecutiva in campionato superando l’Udinese per 3-0 allo stadio Friuli di Udine. Decisiva la prestazione di Christian Pulisic, autore di una doppietta e senza dubbio migliore in campo. A completare il tabellino ci ha pensato Fofana. Bene anche Rabiot, Modric, Saelemaekers, Pavlovic e Gabbia, che hanno garantito solidità e qualità al gioco rossonero. L’unico a non convincere è Gimenez, ancora sotto tono.

Nell’Udinese malissimo il portiere Sava, deludono anche Karlstrom e altri elementi della retroguardia. Zaniolo, subentrato nel corso del match, ottiene la sufficienza grazie al suo contributo in campo.

Le pagelle complete della partita, secondo il telecronista di Sky Sport Stefano Borghi, confermano il dominio del Milan e la netta differenza di rendimento tra le due squadre.

Serie A: Verona-Juventus 1-1, bianconeri frenano al Bentegodi

Juventus fb
VERONA - Finisce 1-1 la sfida del Bentegodi tra Verona e Juventus. A sbloccare il match sono i bianconeri con Conceicao, che al 19’ fulmina Montipo. Il pareggio scaligero arriva al 44’ grazie a Orban, abile a trasformare il calcio di rigore concesso per un fallo di mano di Joao Mario.

Nel primo tempo le squadre giocano a buon ritmo, con una partita a tratti spigolosa. Nella ripresa il risultato resta invariato, nonostante il Verona si avvicini più volte al colpo grosso, con Orban protagonista e il più pericoloso in campo.

Il pareggio frena la Juventus, che non riesce a centrare la vittoria esterna, mentre il Verona conquista un punto prezioso davanti al proprio pubblico.

Il Milan batte il Bologna grazie al primo gol in rossonero di Luka Modric

Ac Milan fb

Milano, 14 settembre 2025 – Il Milan conquista tre punti preziosi nella sfida casalinga contro il Bologna, vincendo di misura grazie alla prima rete in rossonero di Luka Modric.

La rete decisiva arriva al 61’. Loftus-Cheek recupera palla a centrocampo e avanza verso la trequarti, poi scarica lateralmente per Saelemaekers. L’ex Bologna e Roma crossa basso al centro dell’area, dove Modric, puntuale sul dischetto del rigore, insacca di destro, firmando il gol che regala la vittoria ai rossoneri.

Il finale di gara è segnato dalla tensione: l’allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, viene espulso per proteste dopo che il VAR ha annullato un calcio di rigore assegnato inizialmente alla squadra di casa.

Con questa vittoria, il Milan sale a quota sei punti, occupando la quarta posizione in classifica insieme a Cremonese e Roma, a tre lunghezze dalla vetta attualmente difesa da Napoli e Juventus.

Juventus-Inter 4-3: Adzic regala la vittoria all’ultimo minuto


TORINO - All’Allianz Stadium, Juventus-Inter regala spettacolo e sette gol. I bianconeri vincono 4-3 grazie a Adzic, che segna all’ultimo minuto con un destro all’incrocio. In gol anche Kelly, Thuram e Yildiz. Per l’Inter, doppietta di Calhanoglu e rete di Marcus Thuram.

Udinese sorprende l’Inter: 2-1 a San Siro grazie a Davis e Atta


MILANO – San Siro si tinge di sorpresa: l’Udinese espugna il campo dell’Inter con un 2-1 deciso interamente nel primo tempo. I nerazzurri, guidati da Cristian Chivu, erano passati in vantaggio con Dumfries, ma non sono riusciti a contenere la pronta reazione friulana.

Davis firma il gol del pareggio con un’iniziativa personale, mentre Atta realizza la rete della vittoria, regalando all’Udinese tre punti preziosi in trasferta. La squadra friulana ha saputo gestire con cinismo le occasioni e controllare il ritmo della partita, nonostante la pressione iniziale dell’Inter.

Per i nerazzurri si tratta di un avvio complicato: la squadra resta ferma a 3 punti e dovrà riorganizzarsi per ritrovare concretezza in attacco e risalire la classifica di Serie A.

Juve a punteggio pieno, Vlahovic decisivo anche a Marassi

Juventus fb

TORINO – La Juventus resta tra le prime della classe a punteggio pieno dopo due giornate di campionato. A Marassi i bianconeri hanno superato il Genoa 1-0 grazie a Dusan Vlahovic, ancora una volta decisivo da subentrato: al 73’ il serbo ha staccato più in alto di tutti e di testa ha battuto Leali, firmando il secondo gol consecutivo.

Per il tecnico Igor Tudor, Vlahovic si conferma un’arma in più, cinico e determinante al di là delle voci di mercato che lo hanno accompagnato durante l’estate.

Serie A, Lecce-Milan 0-2: decidono Loftus-Cheek e Pulisic


LECCE - Il Milan torna da Lecce con tre punti preziosi, imponendosi 2-0 al Via del Mare nella seconda giornata di campionato.

Primo tempo equilibrato: al 4’ Gabbia trova la rete sugli sviluppi di un corner, ma il VAR annulla per un fallo su Coulibaly. I rossoneri crescono col passare dei minuti e al 36’ Loftus-Cheek impegna Falcone di testa. Sul fronte opposto, al 42’ Kaba sfiora il vantaggio con un destro potente che lambisce il palo.

Nella ripresa altra rete annullata al Milan: Gimenez segna al 60’, ma la posizione irregolare è evidente. La partita si sblocca al 66’: Modric disegna un cross perfetto e Loftus-Cheek, ancora lui, incorna in rete l’1-0. Il Lecce prova a reagire e al 77’ Stulic mette i brividi a Maignan, ma all’81’ Pulisic chiude i giochi con un destro preciso in area che vale il 2-0. Nel finale Balentien sfiora il tris, ma il risultato non cambia.

Il Lecce resta a secco davanti ai propri tifosi, mentre il Milan prosegue a punteggio pieno. Dopo la sosta per le nazionali, i giallorossi torneranno in campo il 14 settembre contro l’Atalanta al Gewiss Stadium.

San Siro applaude l’Inter di Cristian Chivu: netto 5-0 al Torino


MILANO – Esordio da sogno in Serie A per Cristian Chivu sulla panchina dell’Inter. Al Meazza, i nerazzurri hanno imposto subito il proprio gioco contro il Torino, chiudendo la partita con un netto 5-0.

La prima rete porta la firma di Alessandro Bastoni, con una splendida zuccata che sblocca il match e regala sicurezza alla squadra. Poco dopo, Marcus Thuram raddoppia con un’azione potente e precisa, mettendo la sfida praticamente in cassaforte.

L’Inter non si ferma: Lautaro Martinez firma il tris, mentre Tikus realizza la quarta rete, confermando il dominio assoluto in campo. A coronare la serata, l’esordiente Bonny segna subito alla sua prima apparizione ufficiale con la maglia nerazzurra.

Un debutto senza sbavature per Chivu, che può sorridere guardando una squadra solida, concreta e pronta a competere ai massimi livelli della Serie A.

Serie A, Juventus esordio vincente: decide la ripresa contro il Parma


TORINO - La Juventus inaugura la nuova stagione di Serie A con una vittoria convincente contro il Parma, conquistata nella ripresa dopo un primo tempo a tinte bianconere senza reti.

Al 59’, David porta i bianconeri in vantaggio con un destro preciso, approfittando del cross basso di Yildiz e superando il portiere Suzuki. La squadra di Allegri continua a controllare il gioco, ma senza riuscire a chiudere subito il match.

Al minuto 83, l’incontro sembra poter cambiare quando Cambiaso viene espulso per una spinta su Lovik, lasciando i ducali in dieci uomini. Ma la Juventus chiude definitivamente i conti all’85’ con Vlahovic, che con un mancino preciso trafigge il portiere avversario e regala i tre punti ai bianconeri.

Con questo successo, la Juventus parte con fiducia in Serie A, mostrando solidità offensiva e capacità di gestire momenti di difficoltà durante la partita.

Serie A, debutto amaro per Allegri: il Milan cade 2-1 contro la Cremonese


MILANO –
San Siro assiste incredulo al debutto di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan: la prima partita si chiude con una sorprendente sconfitta per 2-1 contro la Cremonese.

Il vantaggio dei grigiorossi arriva già nel primo tempo: Baschirotto sfrutta un clamoroso errore di Pavlovic e porta la Cremonese in vantaggio. Il Milan reagisce trovando il pareggio con lo stesso Pavlovic, servito da un preciso cross di Estupinan, ma la gioia dura poco.

Nella ripresa, la Cremonese cala il colpo di scena: Federico Bonazzoli firma una rete spettacolare con una rovesciata che trafigge Maignan, regalando tre punti storici alla squadra di casa.

Per il Milan, un debutto amaro che farà discutere, mentre la Cremonese festeggia un risultato prestigioso, frutto di grande determinazione e cinismo sotto porta.

Cristian Chivu è il nuovo allenatore dell’Inter: dal Parma alla panchina nerazzurra, è tempo di una nuova sfida


MILANO Alla fine l’Inter ha scelto la continuità della propria storia e l’identità del proprio passato: sarà Cristian Chivu a guidare i nerazzurri dopo l’addio di Simone Inzaghi. Una decisione arrivata rapidamente, quasi naturale, in virtù del profondo legame tra l’ex difensore romeno e il club di Suning, che lo ha visto protagonista da calciatore tra il 2007 e il 2014, e successivamente da allenatore delle giovanili.

Dallo scudetto Primavera alla salvezza con il Parma

Chivu, 43 anni, ha maturato le sue credenziali in panchina proprio nel vivaio nerazzurro, guidando la Primavera dell’Inter alla conquista dello scudetto di categoria nel 2022. Un traguardo che ha acceso i riflettori su di lui anche tra i club professionistici, portando il Parma a puntare su di lui nel febbraio 2025 per sostituire l’esonerato Fabio Pecchia.

Una scelta coraggiosa, ripagata dai risultati: con 3 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte, Chivu ha centrato l’obiettivo salvezza, concludendo il campionato al 16° posto e conquistando la stima dell’ambiente emiliano.

Il ritorno a casa: trattativa lampo con l’Inter

A stagione conclusa, la chiamata dell’Inter è arrivata come un segnale del destino. Il dialogo tra Chivu e i dirigenti nerazzurri è stato immediato e positivo. Il Parma ha concesso subito il nulla osta, consapevole del forte legame tra il tecnico e il club milanese. La trattativa si è chiusa in poche ore, sulla base di un contratto biennale, che verrà firmato domani, dopo un nuovo incontro serale per limare gli ultimi dettagli.

Un nuovo esordio: debutto al Mondiale per club

Per Chivu, il debutto ufficiale sulla panchina dell’Inter sarà subito un appuntamento di rilievo internazionale: il Mondiale per club. I nerazzurri debutteranno martedì 17 giugno alle ore 18 locali (le 03 in Italia del 18 giugno) contro i messicani del Monterrey. Un banco di prova subito impegnativo, che dirà molto sulla nuova Inter targata Chivu.

Una storia nerazzurra che continua

Da calciatore, Chivu ha scritto pagine importanti della storia interista, culminate nel Triplete del 2010. Ora, da allenatore, proverà a lasciare un nuovo segno, portando entusiasmo, idee e il senso di appartenenza che lo ha sempre contraddistinto. Il suo ritorno rappresenta anche un segnale forte della società: investire su uomini che conoscono e amano l’Inter.

La Juve batte il Venezia 2-3 e stacca il pass per la Champions: lagunari retrocessi in Serie B

Juventus Fb

VENEZIA – Missione compiuta per la Juventus, che espugna il “Penzo” con il punteggio di 2-3 e conquista matematicamente la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Una vittoria preziosa e sofferta, che certifica il ritorno nell’Europa che conta per i bianconeri, mentre per il Venezia arriva la condanna definitiva: con questa sconfitta, i lagunari retrocedono in Serie B.

Il match si è acceso fin dai primi minuti con un botta e risposta continuo. È Fila ad aprire le marcature per i padroni di casa, ma la Juve reagisce prontamente con il talento di Yildiz, che ristabilisce la parità. Kolo Muani completa la rimonta con una zampata da attaccante vero, portando i bianconeri avanti nel punteggio.

Nella ripresa il Venezia tenta l’assalto e trova il pareggio con un colpo di testa di Haps, riaccendendo le speranze. Ma è un rigore di Locatelli, freddo dal dischetto, a spegnere definitivamente i sogni dei veneti e a regalare il successo alla squadra di Torino.

Con questi tre punti, la Juventus blinda la qualificazione in Champions, un obiettivo fondamentale per il rilancio del club dopo una stagione altalenante. Amarezza invece per il Venezia, che saluta la Serie A dopo un campionato difficile, segnato da troppi alti e bassi.

Per la Juve si aprono ora le porte dell’Europa che conta. Per il Venezia, invece, è tempo di pianificare il futuro e ripartire dalla Serie B.

Il Milan chiude con una vittoria, ma a San Siro domina la protesta: ultras contro squadra e dirigenza


MILANO
– Il Milan chiude il suo campionato con una vittoria per 2-0 contro il Monza, ma a San Siro l'atmosfera è tutt’altro che festosa. Mentre i rossoneri salutano una stagione deludente con tre punti ininfluente contro una squadra già retrocessa, la Curva Sud inscena una dura protesta, mettendo in secondo piano il risultato sul campo.

Il match: reti di Gabbia e Joao Felix

Il Milan sblocca il risultato nel primo tempo con un colpo di testa di Matteo Gabbia sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nella ripresa arriva il raddoppio firmato Joao Felix, che chiude definitivamente il match contro un Monza già condannato alla retrocessione.

Ma la gara ha avuto il sapore di una formalità: con il Milan fuori da ogni obiettivo stagionale, compresa la qualificazione alla Champions League, il campo è passato in secondo piano.

Protesta ultras: “Go Home”, poi l’abbandono dello stadio

Il vero spettacolo è stato sugli spalti. Per i primi 15 minuti del match, la Curva Sud ha occupato i seggiolini componendo con i propri corpi una gigantesca scritta "GO HOME", indirizzata chiaramente a squadra e dirigenza. Poi, in segno di protesta, gli ultras hanno abbandonato lo stadio lasciando un silenzio pesante e carico di significato.

Durante il resto della partita, si sono sentiti fischi continui da parte del pubblico presente. Unica eccezione: gli applausi riservati a Tijjani Reijnders e Christian Pulisic, gli unici calciatori risparmiati dalla contestazione.

Un messaggio alla dirigenza

Il dissenso non è rivolto solo alla squadra, ma colpisce direttamente la dirigenza, accusata dai tifosi di scelte poco lungimiranti e di una gestione che ha portato a una stagione senza titoli, senza ambizioni e senza identità.

Le richieste degli ultras sono chiare: dimissioni dei vertici dirigenziali, un cambio di rotta netto e la costruzione di un Milan competitivo. Il malcontento è profondo e la frattura tra tifoseria e società sembra ormai insanabile.

Una stagione da dimenticare

La stagione 2024/2025 per il Milan si chiude con tante ombre e pochissime luci. Dopo l’eliminazione precoce dalle coppe e il crollo in campionato, la vittoria contro il Monza non può cancellare una gestione tecnica e sportiva messa pesantemente in discussione.

A San Siro, i tifosi hanno parlato con chiarezza: la pazienza è finita. Ora la palla passa alla società, chiamata a rispondere sul campo – e fuori – alle contestazioni.

Napoli è Campione d’Italia: una notte folle, una città in estasi

Ssc Napoli Fb

NAPOLI - Napoli festeggia. Lo fa con l’anima, con il cuore, con la voce spezzata dalla gioia. Gli azzurri sono campioni d’Italia, di nuovo. È successo tutto al minuto 42, in un’altra notte da tramandare, di quelle che si scolpiscono nella memoria collettiva.

Un pallone apparentemente indecifrabile, sospeso tra l’ansia di un intero stadio e la tensione di una città che tratteneva il respiro. Poi, come una folgorazione, Scott McTominay ha deciso che era il momento di riscrivere la storia: si è avvitato su se stesso sul traversone di Politano, dimenticando la logica, ignorando la gravità, e con una sforbiciata degna delle antologie del calcio, ha spezzato la notte. Ha spezzato il silenzio. Ha dato il via alla festa.

Il Napoli non ha mollato nemmeno per un istante. Il Cagliari ha provato a reagire, con orgoglio e dignità, ma è stato travolto da una squadra che ha ballato sul filo del sogno. Occasioni in serie: Raspadori, Politano, Spinazzola… ma il gol non arrivava. Poi, come un brivido lungo la schiena, la notizia del vantaggio dell’Inter a Como ha attraversato il Maradona come un’ombra. Ma nulla ha scalfito il Napoli. Nessuna paura, nessuna distrazione: solo gioco, consapevolezza, fiducia. Perché a volte, basta un gol. Uno solo.

E quel sigillo finale è arrivato alle 22:02. Romelu Lukaku ha deciso che era tempo di chiudere i conti: ha spazzato via gli avversari con la sua potenza, come solo lui sa fare. 2-0. Game over. Lo scudetto tornava ufficialmente a Napoli. Da quel momento, la festa è potuta esplodere.

Antonio Conte, l’architetto silenzioso di questo capolavoro, ha osservato tutto dall’alto, impassibile, nella sua postazione che sovrasta la tribuna stampa. Ma dentro, era un vulcano. Lo sapevano tutti, lo sentivano tutti. Quelle mani tese verso di lui, a ringraziarlo, a celebrarlo, erano il tributo di un popolo intero.

Ci sono voluti due anni. Settantacinque settimane. 750 giorni. In mezzo, l’euforia di Spalletti, la delusione di una stagione da dimenticare, e infine il ritorno trionfale. Napoli conquista il suo quarto scudetto e lo fa come meglio non si poteva: da protagonista, da regina, da leggenda.