Logo Juve, si alla commercializzazione, ma senza abbandonare il DNA Juventus

(Foto LA STAMPA)

di ALESSANDRO NARDELLI - Logo Juve, dico la mia, brutto a vedersi, più sulle magliette che su altra oggettistica. Però utile e funzionale per la trasformazione definitiva della Juventus da semplice squadra e fede ad azienda e prodotto Juventus, con un suo marchio distintivo, come tutti i brand delle grandi aziende. Si tratta di una graduale ma continua mercificazione del nome Juventus e di conseguenza di tutto quel che ruota attorno ad esso, come la squadra, lo stadio, la storia. Quindi, nelle tribune potremmo secondo me vedere sempre più famiglie e bambini con tablet e smartphone più impegnate a fotografare la partita che a incitare i propri calciatori. Non so se questo impoverimento del tifo, a lungo andare potrà essere un bene o un male per la squadra, ma questa è la realtà dei fatti, e il progresso, specie quello economico è un'impetuosa onda che travolge tutto e tutti. La speranza è che, appiattiti da questa commercializzazione, non si perda di vista la stella polare, il DNA Juventus, senza il quale, il passato insegna, non si va da nessuna parte. E questo DNA o lo hai o non lo hai, non lo si può costruire su un computer come un marchio, o in un cantiere come uno stadio.

Palermo, altro cambio In panchina. Ma è davvero la soluzione giusta?

(Foto ANSA)

di ANTONIO GAZZILLO - In questi ultimi anni, nel mondo del calcio e soprattutto nel campionato italiano, sono sempre gli allenatori a pagare il conto salatissimo del menù dei risultati prefissati e non raggiunti.
Un menù con il quale nessun allenatore, dopo aver firmato il contratto e ottenuto la fiducia della dirigenza, vorrebbe mai avere a che fare.

Abitudine, questa, che mette in crisi il ruolo del mister, da sempre l’uomo capace di infondere motivazione nei suoi giocatori e mandare in campo la formazione giusta a seconda del contesto della partita. Infatti, adesso, le società sportive non assicurano più un congruo lasso di tempo per poter far lavorare con tranquillità il proprio tecnico, ma pretendono i risultati nell’immediato senza minime sbavature. L’ansia da risultato non fa bene a un calcio che sta sempre di più mettendo da parte il bel gioco, l’idea di vincere e convincere, per specializzarsi nella cultura del successo a tutti i costi.

Questa situazione diventerebbe normalità se considerassimo il Palermo. Nella stagione passata, il presidente rosanero Zamparini, famigerato killer di allenatori, ha fatto accomodare sulla panchina degli orrori ben otto tecnici, alcuni anche più di una volta, riuscendo ugualmente a salvare la permanenza della sua squadra nella massima serie.

Anche questa stagione non sembra andare diversamente considerando che sono già tre gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina del Palermo: Ballardini, De Zerbi e adesso Corini. Nelle ultime ore, però, si profila un quarto avvicendamento; dopo le due sconfitte con avversari che lottano per lo stesso obiettivo quali Empoli e Sassuolo, anche Corini sembra naufragare nell’alta marea della società palermitana e scomparire nel burrone degli scarsi risultati. Zamparini era stato costretto a prolungare il rapporto con Corini dopo aver ricevuto una risposta negativa per il ritorno di De Zerbi, ma adesso sembra intenzionato a cambiare o richiamando Ballardini, il tecnico che portò la squadra alla salvezza nella passata stagione, o dando la sua “fiducia” a De Canio.

Il caro vecchio Presidente, non ha capito che i buoni risultati non dipendono dal tecnico che siede in panchina, ma dalla qualità e dalla mentalità dei giocatori che scendono in campo. Perché ostinarsi a sprecare risorse ingaggiando una grande quantità di allenatori al posto di concentrarsi sulla persona più giusta aiutando il suo operato con l’acquisto di buoni giocatori sul mercato?

Tutto ciò avviene perché i risultati danno ragione a Zamparini, il quale. cambiando otto tecnici, ha permesso al Palermo di raggiungere la salvezza, e questo basta per giustificare e suggerire l’atteggiamento più consono da tenere nei confronti degli allenatori. E’ come se si trattasse di una strategia, di un rito scaramantico che vede il presidente rosanero nei panni di un mago pronto a mescolare nel suo calderone tutti i mister come ingredienti speciali per ottenere la pozione della salvezza.

Sono pile scariche che decide di non buttare perché potrebbero sempre tornare utili. Non è sicuramente questo l’atteggiamento da seguire per poter riportare il Palermo ad un’alta posizione in classifica e a quei livelli che permisero di raggiungere anche la Champions e l’Europa League. E’necessario un cambiamento perché il tempo per rialzarsi c’è come anche la possibilità di rafforzarsi sul mercato.

SERIE A. Roma e Napoli accorciano in classifica. 20° giornata tra gol e rimonte


di LUIGI LAGUARAGNELLA - La novità della prima giornata del girone di ritorno di serie A è la sconfitta della Juventus al Franchi. La Fiorentina stende i campioni d’Italia con Kalinic e Badelj, trascinata da un ottimo Bernardeschi. Le inseguitrici, così, accorciano in classifica. La Roma espugna il campo di Udine vincendo per 1-0 contro i friulani. Nainggolan realizza la rete decisiva, ma i giallorossi, anche se privi di De Rossi e Perotti, impongono un calcio propositivo. Il risultato poteva essere anche più largo, ma Dzeko è stato impreciso.

Il Napoli travolge per 3-1 un Pescara in piena crisi e in piena emergenza causa infortuni. Al San Paolo Tonelli, Hamsik e infine Mertens confermano la supremazia tecnica degli uomini di Sarri. Nel finale il rigore realizzato da Caprari è una magra consolazione per gli abruzzesi.
Vincono anche le squadre in cerca di un posto tra le posizioni europee: l’Inter, nell’anticipo di sabato travolge l’ostico Chievo per 3-1: i nerazzurri, passati in svantaggio con la rete del sempre verde Pellissier, trovano, come spesso accade la forza di reagire. Gli uomini di Pioli disputano una grande partita e Icardi, Perisic ed Eder fanno volare il Meazza.

All’Olimpico una gara combattuta e spettacolare è aggiudicata dalla Lazio. Gli aquilotti superano l’Atalanta che era andata in vantaggio con Petagna. Poi la grinta dei laziali ha il sopravvento. Milinkovic-Savic e Immobile su rigore rimontano il risultato.

Al pareggio a reti bianche tra Sampdoria-Empoli con Michelidze che si fa parare il rigore da Puggioni, si oppone la vittoria del Cagliari per 4-1 contro il Genoa e lo stesso risultato del Sassuolo contro il Palermo. Sia il Cagliari sia il Sassuolo erano andati in svantaggio, poi sono state abili a riprendersi e vincere la partita.

In chiave salvezza è importante la vittoria del Bologna a Crotone grazie al gol di Dzemaili.

L’ultimo match di giornata sarà questa sera tra Torino-Milan.

Tracollo Juventus, la Fiorentina passa ed è furia social contro Allegri

(Foto LAPRESSE)

Tracollo Juventus, che cade per 2-1 contro la Fiorentina di Paulo Sousa, e scatena la rabbia di parte della tifoseria, che sui social attaccano pesantemente l'allenatore Massimiliano Allegri, reo, a loro dire, di aver presentato in campo una squadra psicologicamente non pronta ad affrontare una sfida così sentita come quella contro i viola. Sembra essere sempre Firenze il crocevia del risveglio bianconero, se sarà così anche questa volta non lo si può sapere, ma una cosa è certa, una Juventus così brutta la si era vista forse soltanto contro il Genoa di Juric, e adesso toccherà ad Allegri ritrovare il bandolo della matassa, recuperando prima di tutto mentalmente una squadra prima in campionato e che non può rischiare ulteriori passi falsi, per non pregiudicare il cammino verso lo scudetto. Autori dei gol Kalinic al 37' su assist dello scatenato Bernardeschi, e Badelj al 54' per i gigliati, e di Higuain al 58' per la Vecchia Signora. Questo passo falso porta la Roma a + 1 dalla Madama che deve però recuperare la gara contro il Crotone, rinviata per l'impegno di Supercoppa Italiana.

Come già detto una non Juve, nel senso di una squadra scesa in campo solo fisicamente, senza il giusto approccio mentale, cosa grave già di per sé, ma con l'aggravante di giocare contro una storica avversaria, non solo dentro, ma anche fuori dal campo, con le tifoserie rivali da sempre. Male tutti, a partire dalla difesa, dove ci sono state delle preoccupanti distrazioni, da parte di uomini come Barzagli, Chiellini e Bonucci, con quest'ultimo giustificato parzialmente dalle non perfette condizioni fisiche, gente che solitamente non sbaglia nulla o quasi. Il centrocampo poi, troppo lento e molle, con tutti o quasi i duelli, vinti dai centrocampisti avversari. In particolare malissimo Marchisio, annullato totalmente da Federico Bernardeschi, che ha giocato quasi ad uomo sul principino bianconero, togliendogli spazio e lucidità. In attacco, infine, a un Higuain solito cecchino, a cui basta una sola palla buona per realizzare, fa da contraltare un Dybala spento e senza idee, quasi irritante quando nel finale calcia alle stelle il possibile pallone del 2-2.

La prossima sfida verrà disputata dalla Juventus, domenica alle ore 12:30, nel lunch match casalingo contro la lanciatissima Lazio di Simone Inzaghi, vero e proprio banco di prova per la squadra di Allegri, che dovrà dimostrare come la sconfitta contro la Fiorentina sia stata solamente un fisiologico incidente di percorso.

Campo troppo buio: Trani – Lazio sullo 0-0 viene sospesa e rinviata


È iniziata con più di un’ora di ritardo, alle 15.40 anziché alle 14.30, la gara Apulia Trani – Lazio women, che si è giocata allo stadio Comunale di Trani.
L’arbitro designato, Luca D’Urso di Salerno, è stato impossibilitato a raggiungere Trani, causa maltempo, ed è stato quindi nominato un sostituto, arrivato allo stadio dopo l’orario in cui era previsto il fischio d’inizio. Essendo il “Comunale” privo di illuminazione, con l’incedere dell’oscurità il giudice di gara ha deciso di interrompere il match. Sarà il giudice sportivo a decidere in che modalità e tempi la partita, interrotta sullo 0-0, a quasi 20 minuti dalla fine, verrà recuperata. Dovrebbe essere rigiocata dall’inizio.
Trani: Mariano T., Spallucci, Delvecchio, Chiapperini, De Marinis, Cagiano, Iorio, Volpe (13’ st Riccio), Sgaramella, Sibilano, Mariano P. A disposizione: Anelli, Ventura, Manzi, Maratea, Mergola.
Lazio: Zytko, Santoro, De Luca, Angelini, Cela, Vittori, Pezzotti, Lombardozzi, Coletta, Palmerini, Corradino. A disposizione: Sarnataro, Sette.

Inter, tre schiaffi al Chievo, Bologna corsaro a Crotone


Si è aperta ieri la ventesima giornata di Serie A. Il sabato calcistico ha ospitato due gare importanti sia per la corsa alla salvezza sia per quella ad un posto Champions.

Il pomeriggio ha visto protagoniste due squadre che finora hanno deluso in campionato, Crotone e Bologna. Donadoni ha recuperato e schierato dall’inizio Gastaldello al centro della difesa e Nagy in cabina di regia; Nicola, invece, ha riproposto Rosi, Capezzi e Palladino nella speranza di portare a casa punti d’oro. Allo Scida di Crotone la partita non è molto accesa e, dopo poche azioni pericolose da entrambe le parti, è stata decisa, al sesto del secondo tempo, da un destro in diagonale millimetrico di Dzemaili che trova Cordaz impreparato. Il match si è chiuso così senza troppe emozioni. Tre punti preziosissimi per il Bologna che arriva a quota 23 in classifica e si allontana di +13 dal terz’ultimo posto. Il Crotone continua a racimolare sconfitte e sente l’odore della retrocessione a causa dei suoi miseri 9 punti in classifica.

CROTONE: 4-4-2: Cordaz; Rosi, Ceccherini, Ferrari, Martella, Rohden ( 31’s.t. Simy), Capezzi ( 12’ s.t. Nalini), Crisetig, Palladino, Trotta ( 20’ s.t. Gnaorè) , Falcinelli.

BOLOGNA: 4-3-3: Mirante; Torosidis ( 29’ p.t. Krafth), Maietta, Gastaldello ( 42’ p.t. Oikonomu), Masina, Nagy, Viviani ( 38’ s.t. Pulgar), Dzeimaili, Di Francesco, Destro, Krejci.
Arbitro: Calvarese di Teramo
Ammoniti: Palladino, Gastaldello, Falcinelli, Masina, Maietta, Nagy

La sera, invece, è toccato all’Inter proseguire la sua striscia positiva di vittorie per avvicinarsi sempre più alla zona Champions. La partita, però, non è stata facile grazie anche all’ottima organizzazione del Chievo messo in campo da Maran. E’ stato una gara molto intensa, i clivensi non si sono fatti pregare e hanno chiuso il primo tempo in vantaggio. E’ stato ancora una volta l’attaccante Pellissier, bandiera insostituibile e intramontabile del calcio italiano, che su un calcio d’angolo di Birsa, ha anticipato D’Ambrosio e battuto Handanovic.Nel secondo tempo la squadra nerazzurra ha spostato gli equilibri e ha direzionato la partita sulla sua scia. Sono saliti in cattedra i campioni: sul pari, meraviglioso cross di Candreva che ha trovato in area la deviazione da vero bomber del solito Mauro Icardi a realizzare il quindicesimo goal del suo campionato. La vittoria, però, l’ha regalata ancora una volta il croato Perisic, l’uomo degli ultimi minuti, che in area ha fatto partire un tiro sul quale Sorrentino non è stato impeccabile, unico errore di una partita perfetta. Nei minuti finali è arrivata anche la rete di Eder a mettere in cassaforte la partita sul risultato di 3 a 1: dopo un errore della difesa del Chievo, il neo entrato Palacio ha apparecchiato la palla al limite dell’area per il destro rasoterra a giro del brasiliano a trafiggere per la terza volta Sorrentino. Sembra davvero cambiata l’Inter che ingrana la quinta vittoria consecutiva e scopre la risorsa preziosa del nuovo arrivato Gagliardini: fantastica e di personalità la sua prova d’esordio a San Siro.

INTER: 4-2-3-1: Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Murillo, Ansaldi ( 15’ s.t. Eder), Gagliardini, Kondogbia, Candreva ( 37’s.t. Palacio), Joao Mario ( 25’ s.t. Banega), Perisic, Icardi.

CHIEVO: 4-3-1-2: Sorrentino; Frey ( 15’ s.t. Spolli), Dainelli, Gamberini, Gobbi, Castro ( 28’ s.t. De Guzman), Radovanovic, Bastien, Birsa ( 1’ s.t. Izco), Meggiorini, Pellissier.
Arbitro: Giacomelli di Trieste
Ammoniti: Birsa e Radovanovic

Calcio a 5 Serie A - 13ª giornata

Sul sito www.divisionecalcioa5.it, segui il Live e lo Streaming delle partite di Serie A, Serie A2 e Serie A femminile Elite, con aggiornamenti in tempo reale su risultati, marcatori e tabellini di tutte le gare. Aggiornamenti anche sulle pagine Facebook e Twitter della Divisione,
con l’hashtag #SerieAfutsal

Dopo 12 partite, cade l’imbattibilità del Pescara. Prima sconfitta nel campionato di Serie A di calcio a 5 per la capolista, battuta 5-2 dall’Acqua&Sapone Unigross nel derby abruzzese. Non ne approfitta la Lollo Caffè Napoli, k.o. in casa (4-6) contro la Luparense, che si avvicina al secondo posto (a -1) e al primo (a -6). Continua a stupire la Ma Group Imola, che vince 3-2 in rimonta sul campo della Lazio; vittoria esterna anche per la Cioli Cogianco, che passa 5-4 al Pala To Live lasciando all’ultimo posto (con Lazio e Came Dosson) la Futsal Isola.

LE ALTRE PARTITE Ad aprire il weekend era stato il successo (4-3, doppiette di Amoedo e Avellino) dell’Axed Group Latina sulla Came Dosson; domani, il posticipo tra Real Rieti e Kaos Futsal, con calcio d’inizio alle 18 al PalaMalfatti.


IL RESOCONTO COMPLETO DELLA GIORNATA

SERIE A – 13ª GIORNATA

VENERDI’
AXED GROUP LATINA-CAME DOSSON 4-3

SABATO
LOLLO CAFFE’ NAPOLI-LUPARENSE 4-6

FUTSAL ISOLA-CIOLI COGIANCO 4-5

LAZIO-MA GROUP IMOLA 2-3

ACQUA&SAPONE UNIGROSS-PESCARA 5-2

DOMENICA
REAL RIETI-KAOS FUTSAL (ore 18, and. 2-6)
ARBITRI: Salvatore Minichini (Ercolano), Filippo Vidotto (San Donà di Piave) CRONO: Gianluca Gentile (Roma 1)

CLASSIFICA E CLASSIFICA MARCATORI


LOLLO CAFFE’ NAPOLI-LUPARENSE 4-6 (2-3 p.t.)
LOLLO CAFFE’ NAPOLI: Garcia Pereira, Bocao, Manfroi, André, Fornari, Davì, Botta, Milucci, De Luca, De Bail, Cretella, Pasculli. All. Cipolla

LUPARENSE: Miarelli, Taborda, Honorio, Bertoni, Brandi, Tobe, Conzato, Lara, Mancuso, De Boni, Coco, Morassi. All. Marin

MARCATORI: 2’39’’ p.t. Manfroi (N), 8’15’’ e 15’53’’ Tobe (L), 16’07’’ De Bail (N), 19’59’’ Mancuso (L), 6’43’’ s.t. Tobe (L), 13’31’’ Honorio (L), 16’51’’ Fornari (N), 17’18’’ t.l. Bertoni (L), 18’09’’ Fornari (N)

AMMONITI: Davì (N), Manfroi (N), Bocao (N)

ESPULSI: Davì (N) all’11’57’’ s.t. per somma di ammonizioni

ARBITRI: Ettore Quarti (Imperia), Dario Pezzuto (Lecce) CRONO: Fabio Pagliarulo (Napoli)


FUTSAL ISOLA-CIOLI COGIANCO 4-5 (1-2 p.t.)
FUTSAL ISOLA: Leofreddi, Mentasti, Zoppo, Arteiro, Marcelinho, Arribas, Pilloni, Mazzuca, Casas, Emer, Galati. All. Angelini

CIOLI COGIANCO: Molitierno, Fusari, Brizzi, Yeray, Fits, Pacheco, Ippoliti, Vizonan, Raubo, Mazoni, Tarenzi, Basile. All. Alonso

MARCATORI: 5’20’’ p.t. Marcelinho (I), 14’13’’ Fusari (C), 14’41’’ Casas (I), 7’11’’ s.t. Raubo (C), 12’10’’ Yeray (C), 13’45’’ rig. Marcelinho (I), 13’56’’ e 14’15’’ Yeray (C), 19’43’’ Marcelinho (I)

AMMONITI: Fusari (C), Emer (I), Yeray (C), Fits (C), Leofreddi (I)

ARBITRI: Francesco Nitti (Barletta), Simone Micciulla (Roma 2) CRONO: Daniele Di Resta (Roma 2)


LAZIO-MA GROUP IMOLA 2-3 (2-1 p.t.)
LAZIO: Laion, Giasson, Fortini, Escosteguy, T. Chilelli, Gattarelli, T. Chilelli, Gastaldo, Escosteguy, Chiomenti, Stoccada, Guercio. All. Mannino

MA GROUP IMOLA: Juninho, Jelavic, Borges, Vignoli, Fabinho, Deilton, Magliocca, Lesce, Napoletano, Revert Cortes, Castagna, Battaglia. All. Pedrini

MARCATORI: 3’11’’ p.t. Gedson (L), 12’38’ Escosteguy (L), 16’21’’ Deilton (I), 5’59’’ Fabinho (I), 7’49’’ Napoletano (I)

AMMONITI: Borges (I), Giasson (L), D. Chilelli (L), Jelavic (I)

ESPULSI: Borges (I) al 2’52’’ s.t. per somma di ammonizioni

ARBITRI: Ferruccio Prisma (Crotone), Luigi Fiorentino (Molfetta) CRONO: Angelo Bottini (Roma 1)


ACQUA&SAPONE UNIGROSS-PESCARA 5-2 (0-0 p.t.)
ACQUA&SAPONE UNIGROSS: Casassa, Canabarro, Lima, De Oliveira, Jonas, Romano, Rocchigiani, Murilo, Zanella, Lukaian, Bordignon, Mambella. All. Ricci

PESCARA: Capuozzo, Caputo, Ghiotti, Canal, Chimanguinho, Pulvirenti, Leggiero, Borruto, Rosa, Cuzzolino, Azzoni, Pietrangelo. All. Colini

MARCATORI: 0’21’’ s.t. Lukaian (A), 2’16’’ De Oliveira (A), 5’14’’ Leggiero (P), 9’57’’ Jonas (A), 14’47’’ Leggiero (P), 15'34’’ Jonas (A), 16’33’’ Canabarro (A)

AMMONITI: Lima (A), Borruto (P), Lukaian (A), Chimanguinho (P)

ARBITRI: Alessandro Malfer (Rovereto), Andrea Sabatini (Bologna), Massimo Tiberio (Teramo) CRONO: Fabio Maria Malandra (Avezzano)