Inizia la stagione dell'Inter: tra arrivi e partenze

di Luigi Laguaragnella
Oggi è iniziata la stagione dell'Inter. Ad Appiano Gentile si è radunata l'intera rosa non ancora definitiva. Mazzarri ha a disposizione questo periodo per verificare e decidere eventuali partenze. Intanto pronti per partire per Pinzolo ci sono i nuovi: Icardi, Campagnaro, Andreolli e l'ultimo acquisto fortemente voluto dai nerazzurri Belfodil. Ma il mercato dell'Inter è un cantiere aperto.
Partito Cassano per Parma (nella trattativa per Belfodil), la società sta pensando anche a risolvere alcune trattative in uscita. Al ritiro sono assenti Schelotto e Silvestre che sicuramente saranno messi sul mercato; potrebbe finire in Inghilterra, invece, Ranocchia. Ma per il difensore italiano, Branca è ancora indeciso se lasciarlo partire per Manchester (United).
Mazzarri ha bisogno di altre pedine, considerato che Zanetti, sarà ancora assente (fa notizia il suo primo ritiro saltato per causa infortunio): si vorrebbe stringere per Isla per coprire la fascia destra, si parla di Dragovic che potrebbe arrivare dopo aver ceduto Ranocchia e Silvestre e Naingolaan viene costantemente accostato ai nerazzurri. Cellino alla fine dovrebbe cedere a Moratti il centrocampista.
Non è ancora scartata l'ipotesi Zuniga pupillo di Mazzarri.
Intanto nella giornata odierna sono state presentate le nuove maglie della stagione 2013-2014. La tonalità scura del blu richiama all'Inter di Herrera e il colletto è in stile coreana (un avvicinamento inconscio alle voci dell'asiatico Tohir come nuovo proprietario dell'Inter?)
Con l'ufficializzazione delle nuove casacche sono stati consegnati i numeri di maglia. Riempie di responsabilità il numero 9 a Icardi e desta curiosità il 18 di Belfodil che vorrebbe seguire l'esempio del vecchio beniamino nerazzurro Zamorano che tra le due cifre aggiunse un segno "più" per non allontanarsi troppo dalla sua amata numero 9, amichevolmente passata a Ronaldo.

Wimbledon, Quinzi trionfa tra gli juniores: ora può scrivere la storia

di Stella Dibenedetto - A Wimbledon, l’Italia festeggia. Gianluigi Quinzi ha vinto il torneo juniores battendo in finale il coreano Chung per 7-5 7-6. Erano 26 anni che un azzurro non riusciva nell'impresa. L’ultimo azzurro a portare a casa il titolo degli juniores fu Diego Nargiso che vinse nel 1987. Il 17enne di Porto San Giorgio ha trionfato nel torneo senza perdere neanche un set. In finale contro il coreano Chung è andato sotto nel primo set per 3-5 poi ha infilato quattro giochi di seguito. Più equilibrato il secondo set, che Quinzi ha chiuso al tie-break 7-2 al primo match point. "Se continuo così, prima o poi vinco un torneo dello Slam: dico dei grandi...", ha detto Quinzi dopo la partita. "Non ho giocato il mio miglior tennis, ma molto bene i punti importanti. Quando ho vinto non ho capito più nulla, credevo di essere in un sogno. Ho guardato il mio box che esultava e pensavo di essere in piazza coi miei amici a Porto San Giorgio. Ancora adesso non ci posso credere". Il ragazzo non si monta la testa: "Ma non voglio bruciare le tappe, continuerò passo dopo passo. Tennisticamente valgo già i primi 50 al mondo, ci posso giocare alla pari. Ma poi vincono loro perché mentalmente non sono ancora pronto a quei livelli". Ma dopo la dedica scontata ai genitori ("sono un ragazzo fortunato, mi hanno sempre sostenuto economicamente"), la promessa che può far sperare tutto il tennis azzurro: "Io sono convinto che se continuerò a fare bene tutte le cose prima o poi una prova dello Slam la vinco. Uno Slam dei grandi, ovviamente".

Wimbledon: il re è Murray, batte Djokovic ed entra nella storia

di Stella Dibenedetto - Andy Murray è  il re di Wimbledon. 77 anni dopo Fred Perry, un britannico trionfa sull’erba di casa battendo il numero uno al mondo, Novak Djokovic in tre ore e 15' col punteggio di 6-4 7-5 6-4. Una vittoria meritata che il britannico ha voluto dedicare al suo allenatore, Ivan Lendl, che per due volte è arrivato in finale a Wimbledon senza vincere. Dodici mesi fa, Murray aveva versato lacrime amare perdendo contro Roger Federer, salvo poi prendersi la rivincita sullo svizzero nel torneo olimpico. Questa vittoria nasce da lì e dal forfait al Roland Garros, studiato a tavolino per poter giocare il torneo dei sogni tra le mura amiche di Wimbledon. Murray ha creduto nel suo sogno sprecando meno energie possibile fino ai quarti. Ha rischiato solo Verdasco, recuperando due set di svantaggio e chiudendo 7-5 al quinto, prima di domare in 4 set un acerbo Janowicz al venerdì. Djokovic è arrivato alla finale dopo essere stato spremuto da Del Potro in una semifinale senza fine. Murray ci ha creduto sin dall’inizio e con determinazione ha vinto un trofeo che pesa come un macigno. "Mi sento un' po diverso rispetto allo scorso anno, quando persi una difficilissima finale. Quella è stata una delle giornate più difficili della mia carriera. Oggi, invece, sono veramente contento: spero che vi siate goduti questo successo, che tutti qui in Gran Bretagna attendevamo da 77 anni. E' stata una partita incredibilmente dura, con scambi interminabili, non so come io sia riuscito a venirne fuori e recuperare dopo aver mancato 3 match point - spiega il numero 2 al mondo -. Ho giocato con Novak tante volte, quando gli altri finiscono di giocare, lui comincia". Poi la dedica al suo allenatore e alla sua famiglia: “Spero che ve la siate goduta, era 77 anni che i britannici aspettavano di vincere il torneo - scherza Murray -. Questa vittoria è anche per il mio allenatore, Ivan Lendl, che non è mai riuscito a vincere qui, pur avendo giocato due finali. Ringrazio lui, l'intero staff che mi segue e abbraccio mia mamma".

F1: Gp Germania, cameraman colpito da pneumatico

Redazione - Attimi di paura durante il nono giro del GP di Germania. Poco dopo il pit-stop della Red Bull di Mark Webber, la ruota posteriore destra dell’australiano si è staccata, schizzando impazzita in mezzo ai meccanici delle altre scuderie.

Qualcuno è riuscito a schivarla, ma il pneumatico è andato a colpire in pieno un cameraman davanti ai box della Sauber. Un’immagine che ha lasciato tutti senza fiato. L’uomo è stato portato d’urgenza al centro medico ed è rimasto sempre cosciente e non ha riportato gravi danni.

Il team di Milton Keynes, per l’accaduto, ha ricevuto una multa di 30.000 euro.

F1: Gp Germania, vince Vettel

Redazione - Sebastian Vettel ha vinto il GP di Germania. Per il tedesco è il primo successo sul circuito di casa. Alle spalle del campione del mondo in carica si sono piazzate le due Lotus, con Kimi Raikkonen secondo e Romain Grosjean terzo. Quarto posto per Fernando Alonso. L’altro ferrarista, Felipe Massa, si è ritirato nei primi giri di gara.

Negativa la prestazione della Mercedes. Lewis Hamilton  ha tagliato il traguardo in quinta posizione, Nico Rosberg in nona.

Sorride la McLaren. La scuderia di Woking porta entrambi i piloti a punti: Jenson Button è giunto sesto, Sergio Perez ottavo.

Il prossimo GP si disputerà in Ungheria, sulla pista dell’Hungaroring, il 28 luglio.



CLASSIFICHE MONDIALI DOPO IL GP DI GERMANIA:



Piloti                        Costruttori        

1.  Vettel        157        1.  Red Bull-Renault          250

 2.  Alonso        123        2.  Mercedes                  181

3.  Raikkonen     116        3.  Ferrari                   180

4.  Hamilton       97        4.  Lotus-Renault             157

5.  Webber         93        5.  Force India-Mercedes       59

6.  Rosberg        84        6.  McLaren-Mercedes           49

 7.  Massa          57        7.  Toro Rosso-Ferrari         24

8.  Grosjean       41        8.  Sauber-Ferrari              7

9.  Di Resta       36    

10.  Button         33    

11.  Sutil          23    

12.  Perez          16    

13.  Vergne         13    

14.  Ricciardo      11    

15.  Hulkenberg      7

Wimbledon, Gianluigi Squinzi vince il torneo juniores

LONDRA - L'Italiano Gianluigi Quinzi ha vinto il torneo juniores di Wimbledon in Inghilterra battendo in finale Chung della Corea del Sud.

Ottima notizia per il tennis maschile giovanile Italiano. L'Italia non vinceva questo torneo da 26 anni quando a trionfare a Wimbledon fu il tennista Diego Nargiso.

Calciomercato:Tottenham acquista Paulinho, Cavani verso Parigi

ROMA - Tre importanti notizie di calcio mercato: il Tottenham ha acquistato l'attaccante brasiliano Paulinho dal Corinthians, Cavani del Napoli è vicinissimo al Paris Saint Germain in Francia e El Kaddouri due stagioni fa al Brescia e nella scorsa stagione al Napoli è molto vicino al Torino, domani infatti sosterrà le visite mediche per la squadra granata, ciao cari amici da Francesco Loiacono.

Wimbledon parla francese: la regina è Marion Bartoli

di Stella Dibenedetto - Dopo sette anni dalla vittoria di Amélie Mauresmo, Wimbledon torna a parlare francese grazie alla vittoria di Marion Bartoli. La 28enne, l’anti Sharapova, è la nuova regina di Wimbledon grazie al successo fin troppo facile contro Sabine Lisicki, 24 della classifica mondiale: 6-1 6-4 in appena un'ora e venti minuti. Una finale povera di emozioni, non bella, decisa soprattutto dai 25 errori iniziali della tedesca che dai punti vincenti della francese. Tre successi in carriera ma nessun finale slam fino ad oggi per la Lisicki. Troppo poco per battere Mario Bartoli che fin da bambina sognava di alzare al cielo il grande piatto londinese. Difficile dire chi sia Marion Bartoli, una francese poco amata dagli stessi francesi a causa di un padre troppo ossessivo che ha combattuto a lungo contro la federazione francese allenando la figlia con metodi poco ortodossi. E’ lui che l’ha allenata in questi anni facendola diventare bimane, + lui che ha preferito vederla in sovrappeso piuttosto che farla distrarre dalle prime cotte amorose. Sempre il padre, nel 2007, prima della finale contro Venus Williams, disse chiaramente: "Marion è tra le migliori non dopate". L’unico modo per Marion Bartoli di trionfare a Wimbledon era lavorare più delle altre. E così, dopo aver saltato gli Internazionali di Roma e aver sbattuto su Francesca Schiavone agli ottavi del Roland Garros, la francese ha lavorato duro aiutata da un team per la prima volta allargato a Thomas Drouet e Amélie Mauresmo, capitana di Fed Cup con la supervisione del padre Walter. Grazie al successo a Wimbledon, Marion Bartoli sarà numero 7 del mondo (da 15), subito dietro all'azzurra Sara Errani: "È stata una giornata perfetta, si è realizzato un sogno che avevo fin da bambina. Ci ho pensato ogni singolo giorno della mia vita e adesso non riesco ancora a mettere a fuoco cosa ho fatto. So che sono una tennista diversa dalle altre, ma è qualcosa di cui vado orgogliosa".

F1: Gp Germania, Hamilton in pole

Redazione - Lewis Hamilton partirà in pole position sul circuito del Nürburgring. Con il tempo di 1:29.398, l'inglese della Mercedes (alla terza pole stagionale, la seconda consecutiva e la ventinovesima in carriera) ha beffato nel finale Sebastian Vettel per 103 millesimi. Terzo tempo per l’altro pilota della Red Bull, Mark Webber. In quarta, quinta e sesta posizione Kimi Raikkonen, Romain Grosjean e Daniel Ricciardo. Solamente settima e ottava piazza per Felipe Massa e Fernando Alonso.  Sul finire della Q3 entrambi sono scesi in pista con le gomme più dure. Chiaro l’obiettivo del team di Maranello: avere su entrambe le monoposto pneumatici più consistenti al via e cercare di allungare quando gli altri saranno costretti a fermarsi ai box. Completano la Top Ten Jenson Button e Nico Hulkenberg.

Solo undicesimo Nico Rosberg. Il pilota della scuderia di Stoccarda è stato eliminato nella Q2 per un errore strategico.

La pista tedesca presenta curve a bassa e media velocità, in cui occorre un anteriore preciso ed una trazione ottimale.

Per questo evento la Pirelli ha portato le PZero Yellow Soft e le PZero White Medium.

Il DRS potrà essere utilizzato in due zone. La prima con punto di attivazione alla curva 11 e la seconda lungo il rettilineo principale.

Wimbledon: la finale maschile è Djokovic-Murray

di Stella Dibenedetto - Nonostante l’eliminazione impensabile di Roger Federer e Rafael Nadal il torneo di Wimbledon non ha perso i primi due giocatori al mondo, che si giocheranno la finale come da pronostico. Domenica, dunque, a giocarsi la vittoria del torneo di Wimbledon saranno Andy Murray e Novak Djokovic. Il tennista britannico, idolo del pubblico di casa, ha battuto in 4 set il polacco Jerzy Janowicz. Prima dello scozzese, a conquistare la finale era stato il serbo Novak Djokovic battendo l’argentino l'argentino Juan Martin Del Potro per 7-5 4-6 7-6 6-7 6-3 al termine di una battaglia infinita durata 4 ore 43 minuti in quella che passerà alla storia come la semifinale più lunga nella storia di Wimbledon. Al termine del match, Djokovic ha voluto lasciare il campo insieme a Del Potro per sottolineare che l'epica battaglia ha avuto due protagonisti, entrambi meritevoli della vittoria. L’argentino lascia il torneo a testa alta dimostrando di aver dato filo da torcere al serbo e riuscendo a conquistare anche gli applausi e il sostegno del pubblico inglese. Dopo la vittoria del 2011 domenica il campione serbo avrà la possibilità del bis sui prati di Church Road, che varrebbe il settimo Slam in carriera. «È stato uno dei match migliori e più emozionanti della mia carriera - le parole a caldo di Djokovic - Dal primo all'ultimo punto entrambi abbiamo giocato davvero bene. È un privilegio essere uscito vincitore da un simile incontro». Grande attesa per scoprire la regina di Wimbledon: oggi, infatti, a battersi saranno la Lisicki e e la Bartoli. Nella tarda mattinata fari puntati sull'italiano Gianluigi Quinzi, che giocherà una prestigiosa finale nel torneo Junior. Il diciassettenne mancino se la vedrà con il coreano Chang.

Luca Toni dice sì all'Hellas Verona

di Nicola Zuccaro - "Sono caricatissimo, non vedo l'ora di iniziare". Si presenta così Luca Toni alla stampa poco dopo aver dettò sì all'Hellas Verona. Classe '77 e Campione del Mondo a Berlino 2006 con la Nazionale selezionata da Marcello Lippi, Toni ha firmato un contratto che lo legherà per una stagione al club scaligero. Un termine contrattuale che stride con l'elevata motivazione sopra menzionata ma che potrà rivelarsi determinate perchè con un attaccante di spessore come Toni per il Verona tornato in A non dovrà essere difficile restarci; fiuto del goal permettendo.