Italia-Uruguay: precedenti, curiosità e probabili formazioni



Andrea Stano. Domani sera alle ore 18 italiane si giocherà la finale terzo-quarto posto della Confederation Cup 2013. Italia e Uruguay si sfideranno nel caldo afoso di Salvador de Bahia allo stadio Itaipava Arena Pernambuco. Previsti 31 gradi ed un’umidità tra il 70 e l’80 %. La partitissima (Brasile-Spagna) che deciderà la vincitrice del torneo, invece, avrà inizio alle ore 19 locali (da noi a mezzanotte).
Entrambe alla seconda partecipazione in questa manifestazione, Azzurri e Sudamericani non hanno mai raggiunto un prestigioso piazzamento. La Celeste, tuttavia, ci è andata vicina avendo già lottato per il gradino più basso del podio disputando questa “finalina”. Era il 1997 (la prima edizione a otto squadre) e l’Uruguay venne sconfitto 1 a 0 dalla Repubblica Ceca in virtù della rete di Lasota. Il torneo, invece, venne vinto dal Brasile che strapazzò l’Australia in finale grazie alle sei marcature del formidabile Romario.
L’Uruguay (12 reti fatte e solo 5 subite) non ha superato il Brasile in semifinale permettendo ai carioca di consumare la vendetta (con le dovute proporzioni) del Mondiale del 1950. Gli uomini di Prandelli, invece, nonostante una maiuscola prestazione contro la Spagna, si sono dovuti arrendere ai calci di rigore. Decisivo l’errore dal dischetto dello juventino Bonucci.
Negli otto precedenti, la selezione azzurra ha battuto l’Uruguay solamente in due occasioni. Il successo più recente risale proprio a Italia 90’ quando gli undici di Azeglio Vicini si imposero per 2 a 0 nell’ottavo di finale giocato a Roma. Andarono a segno Schillaci (capocannoniere del Mondiale) ed Aldo Serena.
Dubbi su dubbi per Cesare Prandelli che avrà a disposizione una rosa sfortunatamente rimaneggiata. Dopo la dolorosa partenza di Balotelli, preceduta dall’infortunio alla spalla di Ignazio Abate, il tecnico lombardo dovrà fare a meno anche del difensore Barzagli. L’ex Wolfsburg, infatti, non ha recuperato dai problemi tendinei rimediati contro le Furie Rosse in semifinale.
Andrea Pirlo, che ha già stretto i denti nel precedente incontro, verrà probabilmente risparmiato per evitare complicazioni di sorta. Preoccupano, invece, le condizioni di Claudio Marchisio, vittima di un trauma contusivo con successiva contrattura al polpaccio sinistro. Le sue condizioni verranno valutate prima dell’incontro quando lo staff tecnico scioglierà le riserve su di un suo eventuale impiego dal primo minuto. Dovrebbero recuperare nonostante l’affaticamento, Giorgio Chiellini e Daniele De Rossi. Una nuvola di incertezze, così, avvolge la formazione che, con ogni probabilità, vedrà protagonisti alcuni comprimari che potranno approfittare delle numerose assenze trai titolari. Buffon in porta, Bonucci, Chiellini e Astori in difesa; Montolivo e De Rossi in mezzo al campo con l’inossidabile Giaccherini e Maggio sulle corsie esterne; Candreva, migliore in campo con la Spagna, sarà quasi sicuramente confermato, al fianco (Marchisio permettendo) di Aquilani o di Diamanti , scarsamente utilizzato dal c.t. Prandelli; difficilmente si vedrà nuovamente in campo Giardino (stoica unica punta in semifinale e anche lui vittima di una contusione) che si avvicenderà con Giovinco o col milanista El Shaarawy. L’utilizzo del faraone (arrivato “vuoto” come Prandelli stesso ha dichiarato in conferenza stampa) sarebbe ben accetto dagli amanti e dai tifosi azzurri. In campo soltanto per qualche scampolo di partita, l’attaccante con la cresta è forse anche attanagliato dalle ormai consuete seppur incomprensibili vicissitudini del mercato rossonero.
Nel caso in cui Prandelli volesse tornare alla difesa a quattro, De Sciglio ritroverà una maglia da titolare mentre in difesa potrebbe riposare Chiellini. Rispolverando il tridente, Diamanti sarebbe sicuro di un posto con Gilardino, gioco forza, prima punta col solito ballottaggio Giovinco-El Shaarawy come compagno di reparto.
Non ci sono altrettante perplessità, al contrario, per Tabarez e il suo Uruguay. Muslera difenderà i pali; difesa a quattro con Maxi Pereira e Caceres terzini, e la coppia centrale formata da Godin e Lugano; Rodriguez, Rios e Gonzalez (o Gargano) i tre di centrocampo; il tridente superoffensivo sarà composto dal matador Cavani, nella sua personalissima sfida agli italiani, l’ex interista Forlan e la stella Luis Suarez.Prevista panchina, dunque, per il palermitano Abel Hernandez, autore di una quatripletta contro il Tahiti.
Arbitro della gara, l’algerino Djamel Haimoudi.
                                                                      

Confederations Cup, Italia-Uruguay: senza Cavani, in palio c’è il terzo posto

di Stella Dibenedetto - Italia e Uruguay scendono in campo domenica 30 giugno, alle 18 ora italiana, per giocarsi la conquista del terzo posto della Conferations Cup. Ultimo capitolo del viaggio brasiliano per la Nazionale di Cesare Prandelli, ancora alle prese con i rimpianti per una semifinale giocata in modo perfetto ma che la fortuna ha voluto regalare alla Spagna. Contro l’Uruguay di Edinson Cavani, la Nazionale di Cesare Prandelli arriva con diversi problemi di formazione a causa dei numerosi infortuni visto che diversi uomini sono usciti malconci dalla sfida senza fine con le Furie Rosse. Contro l’Uruguay, il C.T. Cesare Prandelli dovrà rinunciare ad Andrea Barzagli che, dopo essere stato sostituito alla fine del primo tempo della semifinale, non ha ancora recuperato. Brutte notizie anche per Andrea Pirlo e Claudio Marchisio che non dovrebbero essere in campo e si aggiungono agli indisponibili Abate e Balotelli. Facile dunque pensare a una formazione in cui Prandelli lasci spazio a chi ha giocato meno durante la Confederations Cup come ad esempio Astori in difesa e due tra Cerci, Diamanti e Giovinco in attacco. Difficile, invece, da capire è il modulo con cui scenderà in campo la Nazionale. Prandelli potrebbe continuare con il 3-5-2 visto contro la Spagna. A centrocampo data l'assenza dei due juventini probabile l'impiego di De Rossi, Pirlo e uno tra Montolivo e Candreva. L’Uruguay, invece, affronterà la finale per il terzo posto, potendo schierare la migliore formazione anche se non ci sarà l’uomo più richiesto del momento, Edinson Cavani, out per squalifica. In avanti allora il tridente d'attacco sarà formata da Suarez, Forlan ed Hernandez. Per il resto Tabarez dovrebbe schierare la formazione tipo vista fino ad ora.

Probabili formazioni:

Italia (3-5-2): Buffon; Astori, Bonucci, Chiellini; Maggio, Pirlo, De Rossi, Candreva, Giaccherini; Diamanti, Giovinco.

Uruguay (4-3-3):Muslera; M Pereira, Lugano, Godin, Caceres; Gonzalez, Rios, Rodriguez; Forlan, Hernandez, Suarez.

Confederations Cup, Brasile-Spagna: Neymar contro Iniesta, chi vincerà?

di Stella Dibenedetto - Domenica 30 giugno, alle 24 ora italiana, al Maracanà di Rio de Janeiro, va in scena l’ultimo spettacolo della Confederations Cup 2013. La finale per il primo posto metterà di fronte la formazione più forte del mondo e quella che si candida a diventarlo. Brasile-Spagna sarà un match dai sapori forti e dalle emozioni spettacolari. Senza dubbio ci sarà da divertirsi considerando che nelle due squadre il talento abbonda. Neymar da una parte, Iniesta dall’altra, solo per citare i due uomini simboli di queste Nazionali, sono pronti a darsi battaglia per conquistare il trofeo della Confederations Cup. La coppa della Confederations Cup è l’unica che manca alla Spagna dei record che è campione d’Europa e campione del mondo in carica. Per la Selecao, invece, vincere la Confederations Cup sarebbe un passo importante in attesa di riuscire a salire sul tetto del mondo al Mondiale 2014. Alla finalissima, la Spagna arriva con il miglior attacco della competizione (15 gol fatti) e la miglior difesa (uno solo subìto, per di più su punizione). Il Brasile ne ha segnati 11 e subìti 3. Brasile e Spagna si sono affrontate otto volte con quattro vittorie per il Brasile, due per la Spagna e due pareggi. L'ultima partita in un torneo ufficiale fu nella fase a gironi al Mondiale messicano del 1986. Vinse il Brasile 1-0, con gol di Socrates. L'ultima in amichevole fu nel 1999 a Vigo (0-0). L’arbitro del match sarà l’olandese Bjorn Kuipers. Per il fischietto orange si tratta della quinta finale a livello internazionale dopo gli Europei Under 17 del 2006, gli Europei Under 21 del 2009, la Supercoppa UEFA del 2011 e quella dell'ultima Europa League tra Chelsea e Benfica all'Amsterdam Arena. Brasile e Spagna arrivano entrambe in ottime condizioni alla finalissima anche se la formazione verde-oro ha potuto riposare un giorno in più rispetto alle Furie Rosse che, nelle gambe, hanno i tempi supplementari disputati contro l’Italia. Il C.T. spagnolo, Del Bosque, potrà comunque schierare la migliore formazione così come Scolari.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

Brasile (4-3-2-1): Julio Cesar; Dani Alves, David Luiz, Thiago Silva, Marcelo; Paulinho, Luiz Gustavo, Oscar; Hulk, Fred, Neymar.

Spagna (4-3-3): Casillas; Sergio Ramos, Pique, Arbeloa, Jordi Alba; Xavi, Iniesta, Busquets; Fabregas, Soldado, Pedro.

F1: Hamilton in pole a Silverstone, male la Ferrari

di Piero Ladisa - Riecco le Mercedes! Dopo la “pausa” nel sabato di Montréal (pole di Vettel) le frecce d’argento ritornano davanti a tutti, come era successo in Spagna e nel Principato di Monaco, dimostrando di essere le migliori sul giro secco. La pole è andata a Lewis Hamilton. L’anglocaraibico, idolo di casa, ha siglato il tempo di 1:29.607. Per la terza volta un pilota della scuderia di Stoccarda partirà davanti a tutti nel GP di Gran Bretagna. Secondo Nico Rosberg, staccato di quattro decimi.

La seconda fila è occupata dalle Red Bull, con Sebastian Vettel terzo e Mark Webber quarto. I piloti della scuderia di Milton Keynes non hanno potuto far altro che accodarsi ai due della Mercedes. In gara il team campione del mondo in carica battaglierà sicuramente per la vittoria.

In quinta, sesta e settima posizione troviamo degli outsider: Paul Di Resta, Daniel Ricciardo e Adrian Sutil hanno offerto ottime prestazioni, trovandosi a proprio agio sulla pista inglese.

Sessione da dimenticare per Lotus e Ferrari. Romain Grosjean e Kimi Raikkonen partiranno ottavo e nono. Fernando Alonso si è classificato decimo. Peggio dello spagnolo ha fatto Felipe Massa. Il brasiliano, eliminato in Q2, scatterà dodicesimo.

Ennesimo sabato negativo per il duo McLaren. Il team di Woking, nella corsa di casa, piazza Jenson Button undicesimo e Sergio Perez quattordicesimo.

L’aerodinamica sul circuito inglese è fondamentale. Le scuderie optano per livelli di carico relativamente elevati, per avere il giusto appoggio nei curvoni veloci.

Per questo evento la Pirelli ha deciso di portare, per via della superficie abrasiva del tracciato e della lunghezza del giro, le mescole più  dure: le PZero White Medium e le PZero Orange Hard.

Per la prima volta a Silverstone ci saranno due punti in cui azionare il DRS. Il primo all’uscita della curva 5 e il secondo all’uscita della curva 14, sull’Hangar Straight.

F1: Fia approva nuove regole a partire dal '14

di Piero Ladisa - Il Consiglio Mondiale della FIA, nella riunione svolta a Goodwood House, ha approvato importanti regole che entreranno in vigore dalla prossima stagione.

PATENTE A PUNTI – Verrà introdotto un sistema di penalità a punti. Se un pilota accumulerà sanzioni per più di 12 punti verrà squalificato, saltando una gara. I punti dati variano da 1 a 3, in base alla condotta anti-sportiva. Questo sistema non eliminerà lo stop-and-go, il drive through e le retrocessioni in pit-lane.

TORNANO I TEST – Saranno consentite 4 sessioni di test dalla durata di 2 giorni ciascuna. Queste sessioni si svolgeranno il martedì e mercoledì successivi ad un GP, su tracciati europei. Date ufficiali ancora non ci sono: si ipotizza che le settimane favorite siano quelle dopo le corse in Spagna, Gran Bretagna, Ungheria e Italia.

MOTORI – Su richiesta della Mercedes, ogni costruttore potrà fornire massimo 4 team.

MENO ORE IN GALLERIA DEL VENTO – Verranno ridotti i test in galleria del vento. Modifica apportata per ridurre i costi.

PNEUMATICI – Novità importante per quel che riguarda le gomme. Ogni pilota avrà a disposizione un set in più di pneumatici, da sfruttare durante i primi 30 minuti delle prime libere del venerdì. Una regola pensata per stimolare i team a scendere subito in pista, senza  preoccuparsi di gestire le gomme per le restanti sessioni.

MOTORI PER PILOTA – Ogni pilota avrà a disposizione, nell’arco della stagione, cinque propulsori. L’uso di un motore extra comporterà la partenza dalla pit-lane.

MODIFICHE ALLA POWER UNIT – I tecnici potranno intervenire per sostituire solo 5 parti dei nuovi motori. Altri interventi o sostituzioni comporteranno l’arretramento di 5 posizioni sulla griglia di partenza.

1 TRASMISSIONE PER 6 GP – Ogni pilota dovrà utilizzare il cambio per 6 corse consecutive, a differenza delle 5 di quest’anno.

CARBURANTE PER GARA – Ogni pilota non dovrà usare più di 100 Kg di carburante per la corsa. Questa procedura verrà controllata dalla FIA attraverso un misuratore speciale.

ADDIO SCALINO – Scompariranno gli scalini dai musi delle monoposto.

AUTO PESANTI – Il peso minimo delle monoposto aumenterà di 5 Kg.

SICUREZZA – Casco obbligatorio per coloro che saranno impegnati nei pit-stop. Nella corsia box il limite di velocità resterà di 80 km/h. Esclusi i circuiti di Melbourne, Montecarlo e Singapore dove rimarrà di 60.

Bonucci, il suo errore dal dischetto fa il giro del web: ecco i fotomontaggi più belli

di Stella Dibenedetto - Leonardo Bonucci entra nella storia della Nazionale Italiana. Il suo errore dal dischetto, decisivo nella semifinale della Confederations Cup contro la Spagna, sta scatenando il popolo del web che, su Facebook e Twitter, continua a postare fotomontaggi molto divertenti. Leonardo Bonucci è solo l’ultimo calciatore della Nazionale Italiana ad aver sbagliato un calcio di rigore. Negli ultimi anni della storia della nostra Nazionale, i calci di rigore ci hanno premiato solo nella finale di Berlino del Mondiale 2006 contro la Francia e ai quarti di finale degli Europei dello scorso anno contro l’Inghilterra. La maledizione dei rigori è tornata a colpire l’Italia e, in particolare, Leonardo Bonucci che entra nella storia del calcio italiano con uno degli errori più clamorosi. Prima di lui hanno sbagliato gente come Baresi, Roberto Baggio e Massaro alla finale del Mondiale del 1994 contro il Brasile. Poi è stata la volta di Albertini e Di Biagio ai quarti di finale dei Mondiali del 1998 contro i padroni di casa della Francia mentre al campionato Europeo del 2008, ai quarti di finale proprio contro la Spagna, a sbagliare furono De Rossi e Di Natale.

Wimbledon, Pennetta e Knapp agli ottavi, eliminata la Giorgi


di Stella Dibenedetto - L’Italia femminile del tennis continua la sua avventura a Wimbledon. La prima azzurra a conquistare l’accesso agli ottavi di finale è Flavia Pennetta che vince un match pazzesco e ricco di emozioni rimontando la francese Alize Cornet (0-6 7-6 6-2 il punteggio in 2 ore e 4 minuti) e staccando il visto per gli ottavi di finale di Wimbledon, già raggiunti in questo torneo nel 2005 e nel 2006. Subito dopo il match una Flavia Pennetta esausta ha postato su Twitter il suo messaggio di ringraziamento per tutti i tifosi: “Che partita ragazzi!!! Super felice di aver vinto...mamma mia che fatica ! Ora sto molto meglio più tardi vi mando qualche foto . Besos”. La sua prossima avversaria è la belga Kirsten Flipkens, numero 20 del mondo e del torneo. Conquista gli ottavi di finale di Wimbledon anche Karin Knapp che si regala nel giorno del suo 26esimo compleanno una bellissima vittoria contro la 20enne portoghese Michelle Larcher De Brito, 7-5 6-2. Negli ottavi la Knapp affronterà la francese Marion Bartoli, che ha eliminato l'altra azzurra Camila Giorgi. Peccato per la maceratese classe '91, che nel secondo set era avanti 4-3 con un break di vantaggio prima dell'interruzione per pioggia.
Tra gli uomini, raggiunge comodamente gli ottavi di finale Andy Murray superando in tre set lo spagnolo Tommy Robredo per 6-2 6-4 7-5. Brutta sconfitta per Sergiy Stakhovsky, preso a pallate da Jurgen Melzer dopo aver fatto a pezzi niente meno che Roger Federer. Il prossimo avversario di Melzer sarà il polacco Jerzy Janowicz. Passa il turno anche lo spagnolo David Ferrer che vince contro il connazionale Roberto Bautista Agut. Bene il tedesco Tommy Haas che ha battuto il cinese Jimmy Wang per 6-3 6-2 7-5. Saluta Wimbledon, invece, Grigor Dimitrov, battuto dallo sloveno Grega Zemlja per 3-6 7-6 3-6 6-4 11-9. Wimbledon, in quesi giorni, ha regalato davvero tante sorprese. Delle prime 10 teste di serie ne sono rimaste sei nel maschile (Novak Djokovic, Andy Murray, David Ferrer, Tomas Berdych, Juan Martin Del Potro e Richard Gasquet) e appena 4 nel femminile (Serena Williams, Agnieszka Radwanska, Na Li e Petra Kvitova).

Serie A, si parte il 25 agosto: ecco tutte le date della prossima stagione

di Stella Dibenedetto - Tra poco meno di due mesi tornerà il campionato di Serie A per la gioia di tutti gli appassionati. La Lega di Serie A, infatti, ha ufficializzato tutte le date per la prossima stagione che sarà anche quella dei Mondiali in Brasile. Il campionato 2013/2014 partirà domenica 25 agosto e si concluderà il 18 maggio 2014. Previsti tre turni infrasettimanali, tutti di mercoledì: il 25 settembre, il 30 ottobre e il 26 marzo 2014. Le soste, invece, sono quattro: l'8 settembre, il 13 ottobre e il 17 novembre per impegni delle Nazionali e il 29 dicembre per le festività natalizie. Per quanto riguarda la Coppa Italia Tim Cup, la finale si svolgerà il 3 maggio 2014 (data di riserva il 7 maggio). Il primo turno infrasettimanale prenderà il via domenica 4 agosto e i turno successivi si terranno domenica 11 agosto, sabato 17 agosto e mercoledì 4 dicembre. I quarti di finale andranno in scena il giovedì 9 gennaio 2014, i quarti mercoledì 22 gennaio. Le semifinali si svolgeranno con partite di andata e ritorno, mercoledì 5 febbraio e mercoledì 12 febbraio.

Wimbledon, record azzurro: Seppi e Vinci al terzo turno, avanti cinque italiani

di Stella Dibenedetto - Per la prima volta in 80 spedizioni azzurre a Wimbledon, l’Italia cala il pokerissimo mandando cinque atleti al terzo turno del torneo inglese. Dopo Flavia Pennetta, Camila Giorgi, Karin Knapp passano il turno anche Andreas Seppi e Roberta Vinci. A favorire l’Italia è stato, ancora una volta, un ritiro. Dopo quello di Victoria Azarenka che ha dato il via libera a Flavia Pennetta, un problema di Michael Llodra alla coscia, ha dato via libera ad Andreas Seppi che comunque era stato bravo a vincere per 7-5 il primo set. Al terzo turno Andreas Seppi è atteso da Kei Nishikori che ha battuto Leonardo Mayer per 7-6 6-4 6-2. E' la terza volta che Seppi arriva al terzo turno di Wimbledon.  Bravissima anche Roberta Vinci che ha superato il turno al termine di una battaglia sofferta contro la modesta slovacca Jana Cepelova, numero 62 del mondo, battuta per 6-1 4-6 9-7 in 2 ore e 14 minuti. Dopo un primo tempo impeccabile, la tarantina a causa della stanchezza fisica e mentale, ha rischiato di buttare via la partita. Cosa che, fortunatamente, non è accaduto. Al terzo turno Roberta Vinci attende la slovacca Dominika Cibulkova. Per la Vinci è la quinta presenza al terzo turno di Wimbledon in 8 partecipazioni. Nelle precedenti edizioni le era riuscito nel 2005, 2009, 2011 e lo scorso anno quando arrivò fino agli ottavi di finale. Conquista il terzo turno, senza particolari problemi, Novak Djokovic che ha battuto lo statunitense Bobby Reynolds. Per la prima volta, dal 1912, non ci sono più americani a Wimbledon. Tutto facile anche per Serena Williams: la tennista americana, numero uno del mondo e campionessa uscente ha battuto senza problemi la francese Caroline Garcia.

Calcio in lutto: è morto Stefano Borgonovo, il simbolo della lotta alla Sla

di Stella Dibenedetto - Lutto nel mondo del calcio per la morte, a soli 49 anni, di Stefano Borgonovo, simbolo della lotta alla sclerosi laterale amiotrofica i cui primi sintomi si presentarono nel 2005. Nel 2008 l’annuncio pubblico della malattia e la nascita della Onlus che porta il suo nome. Lascia la moglie Chantal e quattro figli. Stefano Borgonovo è stato un campione sul campo ma anche nella vita. Attaccante di razza, ha indossato le maglie di Como, Milan, Pescara e Fiorentina. L’esplosione arriva alla Fiorentina accanto  Roberto Baggio. Con la maglia della squadra viola, Stefano Borgonovo, insieme al Divin Codino, forma una coppia da 29 gol. Numeri che permettono a Borgonovo di vestire finalmente la maglia del Milan nella stagione in cui i rossoneri vincono la Supercoppa Europea, la Coppa Intercontinentale e la Coppa dei Campioni. Una vita spesa sul campo da calcio prima che la malattia incurabile lo colpisse. Alla notizia della sua scomparsa, grande è stata la commozione del mondo del calcio.

IL MESSAGGIO DI CORDOGLIO DEL MILAN - «Il campione di Giussano resterà sempre con noi. La sua scomparsa di oggi ci fa stringere alla moglie Chantal e ai figli Andrea, Alessandria, Benedetta e Gaia, una splendida famiglia. Forza e dignità, tutto questo è stato Stefano e tutto questo sono stati i suoi cari. Grande amico di Carlo Ancelotti, di Mauro Tassotti, di tutto il Milan, campione di quella Brianza cui il presidente Berlusconi e Adriano Galliani sono legatissimi. Contro la Sla, contro la "stronza", Stefano e il Milan hanno fatto tutto quello che potevano, la partita per questa volta l'ha vinta lei ma tanti gol glieli abbiamo fatti. Tutta Fondazione Milan ha lavorato e lavorerà ancora con Chantal, per fare ancora di più oggi che Stefano non sarà più fisicamente con noi. L'eroe di Monaco di Baviera (suo il gol decisivo per la qualificazione alla Finale di coppa dei Campioni del 1990 contro il Bayern), è diventato un esempio di vita. Tutte le visite di Roberto Baggio, di Pippo Inzaghi, di David Beckham, di tanti altri non sono state inutili. Sono state vita. Vita vera, vita sentita e vissuta. Fino in fondo. Ciao Stefano! Ciao Caro! Sempre con Te!».

IL RICORDO DELLA FIORENTINA - "Stefano è stato e continuerà ad essere un esempio per il coraggio, la tenacia e la serenità con cui fino all'ultimo ha combattuto la sua malattia sul campo e vorremmo ricordarlo sempre con lo stesso sorriso e la serenità che ci ha trasmesso in occasione del nostro incontro a Firenze, in una indimenticabile serata". È quanto afferma in una nota - il presidente della Fiorentina Andrea Della Valle che esprime "profonda commozione" per la morte di Borgonovo insieme alla dirigenza ed a tutta la Fiorentina. "Diego e Andrea Della Valle e la società viola - prosegue la nota - si uniscono al cordoglio di tutto il calcio italiano e si stringono con affetto alla moglie Chantal, ai figli Andrea, Alessandra, Benedetta, Gaia e a tutta la famiglia Borgonovo in questo momento di grande dolore". Borgonovo aveva giocato con la maglia viola nella stagione 1988-89 e tra il 1990 e il 1992. "Nella sua carriera - si legge nella nota della Fiorentina - aveva indossato la maglia della Nazionale 3 volte e aveva iniziato la carriera da allenatore nel 2000. Nel 2008 aveva annunciato di essere stato colpito dalla Sclerosi laterale amiotrofica, 'la stronza', così chiamava la malattia che oggi ci ha portato via Stefano".

COMO - "E' difficile scrivere qualcosa di adeguato quando un pezzo di storia azzurra se ne va; quando un campione di umanità, di forza e di coraggio lascia il campo di battaglia. Oggi questo è successo: Stefano Borgonovo, indimenticato campione azzurro, beniamino di tutti gli amanti del calcio è deceduto oggi pomeriggio", scrive il Como calcio. "Alla moglie Chantal, ai figli Andrea, Alessandra, Benedetta e Gaia - si legge ancora - vanno le più sentite e commosse condoglianze da parte della proprietà, della dirigenza e dai collaboratori tutti della società Calcio Como. Ciao Stefano sei e resterai nei cuori di tutti noi".

RINO GATTUSO - "Ci lascia una persona che negli ultimi anni ha regalato a tutti noi lezioni di vita da non dimenticare: i suoi insegnamenti continueranno però a vivere attraverso la sua fondazione, che continuerà ad impegnarsi per rendere migliori le condizioni delle persone affette da questa malattia".

ANCELOTTI E BAGGIO - "Grazie per l'insegnamento che hai dato a tutti noi. Ciao Stefano, amico mio". Commosso anche il saluto di Roberto Baggio: ''Ciao Stefano, Eroe".

Confederations Cup, Spagna-Italia 7-6: Azzurri ad un passo dalla grande impresa

di Stella Dibenedetto - Un’Italia bella, coraggiosa, stoica e a tratti divertente si arrende solo ai calci di rigore e si deve accontentare della finale per il terzo posto alla Confederations Cup contro l’Uruguay di Edinson Cavani. La Nazionale di Cesare Prandelli ha a lungo sognato di potersi prendere la rivincita dopo i quattro gol incassati nella finale dell’Europeo dello scorso anno a Kiev e in parte ci sono riusciti. Gli Azzurri hanno dimostrato di essere in grado di competere con i migliori e solo per un pizzico di sfortuna non sono riusciti nella grande impresa. Dopo 120 minuti di grande gioco in cui gli Azzurri hanno creato tanto mettendo in serie difficoltà i campioni del mondo e d’Europa, fatali sono stati i tiri dagli unici metri dove, dopo sei tiri perfetti dei suoi compagni, Bonucci ha sbagliato il settimo tiro lanciando alto. La squadra di Del Bosque ha dimostrato di essere implacabile e cinica nello sfruttare l’errore del difensore azzurro. L’Italia esce a testa altissima con la consapevolezza di poter recitare un ruolo da protagonista al Mondiale del prossimo anno e dimostrando di avere in squadra campioni veri come De Rossi, capace di giocare con disinvoltura sia a centrocampo sia in difesa dopo il forfait di Barzagli. Per cercare di fermare il tiki-taka spagnolo, Cesare Prandelli sceglie il 3-4-2-1 con Candreva e Marchisio a sostegno di Gilardino, chiamato al grande compito di sostituire Balotelli e con Maggio e Giaccherini sulle fasce. Una mossa giusta che mette in difficoltà le Furie Rosse. Gli spagnoli prendono in mano le redini del gioco ma, nonostante il possesso palla sia a favore degli uomini in maglia rossa, sono gli Azzurri a rendersi più pericolosi. In assenza di Super Mario, Christian Maggio si trasforma nel bomber che non t’aspetti ma fallisce due grandi occasioni a tu per tu con Casillas. L’unica vera occasione da gol per la Spagna, invece, capita sui piedi di Fernando Torres che calcia al lato del palo difeso da Buffon. Nella ripresa, Del Bosque, spaventato dal gioco azzurro, ordina ai suoi di abbassare il baricentro. Pedro va a controllare l’azione di Maggio e le iniziative della Nazionale sono diventate più prevedibili. La Spagna, però, fatica a rendersi pericolosa e l’unica grossa opportunità è capitata in contropiede a Pedro che, spaventato dall’uscita di Buffon, calcia a lato. Inevitabili i tempi supplementari dove la stanchezza e i crampi hanno avuto il sopravvento. Entrambe le squadre cercare di raccogliere le ultime energie rimaste e nei trenta minuti di gioco, colgono ambedue il palo: gli Azzurri con Giaccherini e la Spagna con Xavi. Si arriva così ai calci di rigore. Candreva, Aquilani, De Rossi, Giovinco, Pirlo e Montolivo hanno risposto con freddezza a Xavi, Iniesta, Pique, Ramos, Mata e Busquets. Poi, però, è arrivato il momento di Bonucci che, purtroppo, non ha avuto la lucidità necessaria per mettere la palla alle spalle di Casillas consentendo a Navas di regalare la vittoria alle Furie Rosse. Onore al merito degli Azzurri che, come ha detto Cesare Prandelli a fine gara, sono stati commoventi per determinazione, coraggio e voglia di vincere. Il tabù spagnolo non è stato superato ma il prossimo anno l’Italia potrà davvero avere un ruolo da protagonista ai Mondiali 2014.