Calcio: Italia-Argentina il 14 Agosto a Roma, il pronostico favorisce gli Albiceleste per Papa Francesco

di Nicola Zuccaro - Mercoledì 14 Agosto 2013 alle ore 20.45, lo Stadio Olimpico di Roma ospiterà l'Amichevole Italia-Argentina in omaggio a Papa Francesco. La notizia, per quanto risalente ai giorni scorsi, conserva la sua freschezza in virtù dei pronostici già ipotizzati anche se all'evento manca più di 1 mese. Chi la spunterà? La prima ipotesi, ritenuta dal popolo dei calciofili la più accomodante, indica un pareggio dettato (tanto per restare a Roma) dal "volemose bene" per un match con reti ma senza dar vita ad una partita spigolosa che, al contrario, metterebbe a repentaglio le gambe dei calciatori in un periodo delicato segnato dall'inizio della stagione sportiva.

La seconda ipotesi è rappresentata da un successo dell'Italia che, pur commettendo un dispiacere a Sua Santità, riscatterebbe il 2 a 1 subìto il 28 Febbraio 2001 sempre sul rettangolo dell'Olimpico dall'Argentina. Il terzo pronostico ipotizzato è la vittoria della Selezione Albiceleste.

Un risultato attendibile non solo per non recare un dispiacere al Sommo Pontefice ma anche perchè l'Italia a differenza delle altre selezioni non è prodiga di prestazioni superbe in occasione delle gare amichevoli. Sarà l'udienza papale riservata alle due delegazioni federali, prima della partita, a stabilire il risultato ? Chissà !

Stankovic ringrazia l'Inter. L'inter ringrazia Stankovic

di Luigi Laguaragnella - 
Dal 2010 in poi, durante i mesi estivi l'Inter dà l'addio ai suoi campioni che hanno scritto la sua storia recente. Da Mourinho che subito dopo la conquista della Champions League approdò al Real Madrid, hanno lasciato Milano con commozione e rispetto verso tutto l'ambiente nerazzurro stelle assolute che hanno fatto sognare i tifosi. Materazzi, Eto'o, Pandev, Maicon, Sneijder e soprattutto indimenticabili sono le lacrime di Julio Cesar dello scorso anno.
 Lentamente quell'Inter si sta sciogliendo e quest'estate tocca a Chivu e soprattutto Stankovic, infaticabile jolly del centrocampo di questi ultimi dieci anni di nerazzurro. Anche per il serbo è arrivato il momento dell'addio, scrivendo una lettera pubblicata sul sito ufficiale dell'Inter in cui saluta tutto l'ambiente da Moratti all'ultimo tifoso per quello che l'Inter ha dato alla sua carriera e lui alla all'Inter. Moratti, a nome di tutti i tifosi ha risposto al centrocampista che ha onorato con il suo spirito di sacrificio e dia adattamento al ruolo la maglia dell'Inter. Non si può dimenticare Deki per il suo carattere sanguigno, per i numerosi gol nel derby e improvvise reti da distanze impossibili (Genoa e Schalke 04 sanno qualcosa)
Non sarà semplice trovare un sostituto di Stankovic. Ma, in ogni caso, è arrivato anche per lui il momento di salutare e finire la sua stupenda carriera, non si conosce ancora la destinazione. E' forte l'ipotesi del ritorno in patria verso la Stella Rossa, ma si parla anche di Fiorentina.

F1: Gp Germania, trionfo di Vettel e allungo mondiale

di Piero Ladisa - GP di Germania 2013. Una corsa come tante altre, ma non per Sebastian Vettel. Con il successo ottenuto domenica, il giovane rampollo della Red Bull ha vinto per la prima volta davanti ai suoi connazionali. Una gioia enorme per Vettel che aspettava questo momento da tanto, dall’approdo in F1. Per lui era ormai diventata un’ossessione: vincere il titolo e non la gara di casa.

Un successo importante per il tedesco, che si rifà dopo il ritiro di Silverstone, giunto a quota 30 a meno uno da Mansell. Un GP, quello del Nurburgring, che dimostra come il ragazzo di Heppenheim abbia raggiunto una piena maturità, degna dei migliori piloti. Una vittoria non certo agevole, ma meritata. Meritata per la costanza avuta durante le fasi di gara, dove il talento classe 1987 non ha mai perso la concentrazione, tenendo a bada i due della Lotus non certo gli ultimi arrivati. Oramai una cosa è certa: il tedesco vince per l’efficienza della monoposto che guida e per le sue qualità. Un connubio perfetto quello tra il tre volte campione del mondo e la scuderia anglo-austriaca.

La festa per il team di Milton Keynes poteva essere doppia se Mark Webber non avesse avuto il problema alla posteriore destra, avvitata male da un meccanico, durante il suo primo pit stop.

Per l’australiano è incominciata una difficile rimonta, dall’ultima posizione sino alla settima. Sicuramente, senza questo handicap, Webber sarebbe giunto sul podio.

Se c’e’ un tedesco che ride, c’e’ uno spagnolo che piange. Chiaro il riferimento a Fernando Alonso. Ennesima gara in rimonta per lo spagnolo, che grazie al suo talento è giunto quarto.

La strategia della scuderia di Maranello, di partire con gomme medie, non ha dato gli effetti sperati. Anche in Germania, come capitato in Gran Bretagna, la Ferrari non è riuscita ad essere veloce come la concorrenza.

Lo scorso anno di questi tempi Alonso era in testa al mondiale, invece adesso è costretto ad inseguire, avendo 34 punti di svantaggio da Vettel. Il campione del mondo 2005 e 2006 oltre a rincorrere deve guardarsi alle spalle: c’e’ Kimi Raikkonen a sole 7 lunghezze.

Serve subito un’inversione di marcia da parte degli uomini del “cavallino rampante” nel prossimo GP, in programma in Ungheria il 28 luglio. Non una gara in rimonta, ma di attacco. Altrimenti la pratica titolo potrebbe considerarsi chiusa già in estate in favore del tedesco, con il povero “El Nano” costretto ad assistere al trionfo del suo rivale per il quarto anno consecutivo.

Inizia la stagione dell'Inter: tra arrivi e partenze

di Luigi Laguaragnella
Oggi è iniziata la stagione dell'Inter. Ad Appiano Gentile si è radunata l'intera rosa non ancora definitiva. Mazzarri ha a disposizione questo periodo per verificare e decidere eventuali partenze. Intanto pronti per partire per Pinzolo ci sono i nuovi: Icardi, Campagnaro, Andreolli e l'ultimo acquisto fortemente voluto dai nerazzurri Belfodil. Ma il mercato dell'Inter è un cantiere aperto.
Partito Cassano per Parma (nella trattativa per Belfodil), la società sta pensando anche a risolvere alcune trattative in uscita. Al ritiro sono assenti Schelotto e Silvestre che sicuramente saranno messi sul mercato; potrebbe finire in Inghilterra, invece, Ranocchia. Ma per il difensore italiano, Branca è ancora indeciso se lasciarlo partire per Manchester (United).
Mazzarri ha bisogno di altre pedine, considerato che Zanetti, sarà ancora assente (fa notizia il suo primo ritiro saltato per causa infortunio): si vorrebbe stringere per Isla per coprire la fascia destra, si parla di Dragovic che potrebbe arrivare dopo aver ceduto Ranocchia e Silvestre e Naingolaan viene costantemente accostato ai nerazzurri. Cellino alla fine dovrebbe cedere a Moratti il centrocampista.
Non è ancora scartata l'ipotesi Zuniga pupillo di Mazzarri.
Intanto nella giornata odierna sono state presentate le nuove maglie della stagione 2013-2014. La tonalità scura del blu richiama all'Inter di Herrera e il colletto è in stile coreana (un avvicinamento inconscio alle voci dell'asiatico Tohir come nuovo proprietario dell'Inter?)
Con l'ufficializzazione delle nuove casacche sono stati consegnati i numeri di maglia. Riempie di responsabilità il numero 9 a Icardi e desta curiosità il 18 di Belfodil che vorrebbe seguire l'esempio del vecchio beniamino nerazzurro Zamorano che tra le due cifre aggiunse un segno "più" per non allontanarsi troppo dalla sua amata numero 9, amichevolmente passata a Ronaldo.

Wimbledon, Quinzi trionfa tra gli juniores: ora può scrivere la storia

di Stella Dibenedetto - A Wimbledon, l’Italia festeggia. Gianluigi Quinzi ha vinto il torneo juniores battendo in finale il coreano Chung per 7-5 7-6. Erano 26 anni che un azzurro non riusciva nell'impresa. L’ultimo azzurro a portare a casa il titolo degli juniores fu Diego Nargiso che vinse nel 1987. Il 17enne di Porto San Giorgio ha trionfato nel torneo senza perdere neanche un set. In finale contro il coreano Chung è andato sotto nel primo set per 3-5 poi ha infilato quattro giochi di seguito. Più equilibrato il secondo set, che Quinzi ha chiuso al tie-break 7-2 al primo match point. "Se continuo così, prima o poi vinco un torneo dello Slam: dico dei grandi...", ha detto Quinzi dopo la partita. "Non ho giocato il mio miglior tennis, ma molto bene i punti importanti. Quando ho vinto non ho capito più nulla, credevo di essere in un sogno. Ho guardato il mio box che esultava e pensavo di essere in piazza coi miei amici a Porto San Giorgio. Ancora adesso non ci posso credere". Il ragazzo non si monta la testa: "Ma non voglio bruciare le tappe, continuerò passo dopo passo. Tennisticamente valgo già i primi 50 al mondo, ci posso giocare alla pari. Ma poi vincono loro perché mentalmente non sono ancora pronto a quei livelli". Ma dopo la dedica scontata ai genitori ("sono un ragazzo fortunato, mi hanno sempre sostenuto economicamente"), la promessa che può far sperare tutto il tennis azzurro: "Io sono convinto che se continuerò a fare bene tutte le cose prima o poi una prova dello Slam la vinco. Uno Slam dei grandi, ovviamente".

Wimbledon: il re è Murray, batte Djokovic ed entra nella storia

di Stella Dibenedetto - Andy Murray è  il re di Wimbledon. 77 anni dopo Fred Perry, un britannico trionfa sull’erba di casa battendo il numero uno al mondo, Novak Djokovic in tre ore e 15' col punteggio di 6-4 7-5 6-4. Una vittoria meritata che il britannico ha voluto dedicare al suo allenatore, Ivan Lendl, che per due volte è arrivato in finale a Wimbledon senza vincere. Dodici mesi fa, Murray aveva versato lacrime amare perdendo contro Roger Federer, salvo poi prendersi la rivincita sullo svizzero nel torneo olimpico. Questa vittoria nasce da lì e dal forfait al Roland Garros, studiato a tavolino per poter giocare il torneo dei sogni tra le mura amiche di Wimbledon. Murray ha creduto nel suo sogno sprecando meno energie possibile fino ai quarti. Ha rischiato solo Verdasco, recuperando due set di svantaggio e chiudendo 7-5 al quinto, prima di domare in 4 set un acerbo Janowicz al venerdì. Djokovic è arrivato alla finale dopo essere stato spremuto da Del Potro in una semifinale senza fine. Murray ci ha creduto sin dall’inizio e con determinazione ha vinto un trofeo che pesa come un macigno. "Mi sento un' po diverso rispetto allo scorso anno, quando persi una difficilissima finale. Quella è stata una delle giornate più difficili della mia carriera. Oggi, invece, sono veramente contento: spero che vi siate goduti questo successo, che tutti qui in Gran Bretagna attendevamo da 77 anni. E' stata una partita incredibilmente dura, con scambi interminabili, non so come io sia riuscito a venirne fuori e recuperare dopo aver mancato 3 match point - spiega il numero 2 al mondo -. Ho giocato con Novak tante volte, quando gli altri finiscono di giocare, lui comincia". Poi la dedica al suo allenatore e alla sua famiglia: “Spero che ve la siate goduta, era 77 anni che i britannici aspettavano di vincere il torneo - scherza Murray -. Questa vittoria è anche per il mio allenatore, Ivan Lendl, che non è mai riuscito a vincere qui, pur avendo giocato due finali. Ringrazio lui, l'intero staff che mi segue e abbraccio mia mamma".

F1: Gp Germania, cameraman colpito da pneumatico

Redazione - Attimi di paura durante il nono giro del GP di Germania. Poco dopo il pit-stop della Red Bull di Mark Webber, la ruota posteriore destra dell’australiano si è staccata, schizzando impazzita in mezzo ai meccanici delle altre scuderie.

Qualcuno è riuscito a schivarla, ma il pneumatico è andato a colpire in pieno un cameraman davanti ai box della Sauber. Un’immagine che ha lasciato tutti senza fiato. L’uomo è stato portato d’urgenza al centro medico ed è rimasto sempre cosciente e non ha riportato gravi danni.

Il team di Milton Keynes, per l’accaduto, ha ricevuto una multa di 30.000 euro.

F1: Gp Germania, vince Vettel

Redazione - Sebastian Vettel ha vinto il GP di Germania. Per il tedesco è il primo successo sul circuito di casa. Alle spalle del campione del mondo in carica si sono piazzate le due Lotus, con Kimi Raikkonen secondo e Romain Grosjean terzo. Quarto posto per Fernando Alonso. L’altro ferrarista, Felipe Massa, si è ritirato nei primi giri di gara.

Negativa la prestazione della Mercedes. Lewis Hamilton  ha tagliato il traguardo in quinta posizione, Nico Rosberg in nona.

Sorride la McLaren. La scuderia di Woking porta entrambi i piloti a punti: Jenson Button è giunto sesto, Sergio Perez ottavo.

Il prossimo GP si disputerà in Ungheria, sulla pista dell’Hungaroring, il 28 luglio.



CLASSIFICHE MONDIALI DOPO IL GP DI GERMANIA:



Piloti                        Costruttori        

1.  Vettel        157        1.  Red Bull-Renault          250

 2.  Alonso        123        2.  Mercedes                  181

3.  Raikkonen     116        3.  Ferrari                   180

4.  Hamilton       97        4.  Lotus-Renault             157

5.  Webber         93        5.  Force India-Mercedes       59

6.  Rosberg        84        6.  McLaren-Mercedes           49

 7.  Massa          57        7.  Toro Rosso-Ferrari         24

8.  Grosjean       41        8.  Sauber-Ferrari              7

9.  Di Resta       36    

10.  Button         33    

11.  Sutil          23    

12.  Perez          16    

13.  Vergne         13    

14.  Ricciardo      11    

15.  Hulkenberg      7

Wimbledon, Gianluigi Squinzi vince il torneo juniores

LONDRA - L'Italiano Gianluigi Quinzi ha vinto il torneo juniores di Wimbledon in Inghilterra battendo in finale Chung della Corea del Sud.

Ottima notizia per il tennis maschile giovanile Italiano. L'Italia non vinceva questo torneo da 26 anni quando a trionfare a Wimbledon fu il tennista Diego Nargiso.

Calciomercato:Tottenham acquista Paulinho, Cavani verso Parigi

ROMA - Tre importanti notizie di calcio mercato: il Tottenham ha acquistato l'attaccante brasiliano Paulinho dal Corinthians, Cavani del Napoli è vicinissimo al Paris Saint Germain in Francia e El Kaddouri due stagioni fa al Brescia e nella scorsa stagione al Napoli è molto vicino al Torino, domani infatti sosterrà le visite mediche per la squadra granata, ciao cari amici da Francesco Loiacono.

Wimbledon parla francese: la regina è Marion Bartoli

di Stella Dibenedetto - Dopo sette anni dalla vittoria di Amélie Mauresmo, Wimbledon torna a parlare francese grazie alla vittoria di Marion Bartoli. La 28enne, l’anti Sharapova, è la nuova regina di Wimbledon grazie al successo fin troppo facile contro Sabine Lisicki, 24 della classifica mondiale: 6-1 6-4 in appena un'ora e venti minuti. Una finale povera di emozioni, non bella, decisa soprattutto dai 25 errori iniziali della tedesca che dai punti vincenti della francese. Tre successi in carriera ma nessun finale slam fino ad oggi per la Lisicki. Troppo poco per battere Mario Bartoli che fin da bambina sognava di alzare al cielo il grande piatto londinese. Difficile dire chi sia Marion Bartoli, una francese poco amata dagli stessi francesi a causa di un padre troppo ossessivo che ha combattuto a lungo contro la federazione francese allenando la figlia con metodi poco ortodossi. E’ lui che l’ha allenata in questi anni facendola diventare bimane, + lui che ha preferito vederla in sovrappeso piuttosto che farla distrarre dalle prime cotte amorose. Sempre il padre, nel 2007, prima della finale contro Venus Williams, disse chiaramente: "Marion è tra le migliori non dopate". L’unico modo per Marion Bartoli di trionfare a Wimbledon era lavorare più delle altre. E così, dopo aver saltato gli Internazionali di Roma e aver sbattuto su Francesca Schiavone agli ottavi del Roland Garros, la francese ha lavorato duro aiutata da un team per la prima volta allargato a Thomas Drouet e Amélie Mauresmo, capitana di Fed Cup con la supervisione del padre Walter. Grazie al successo a Wimbledon, Marion Bartoli sarà numero 7 del mondo (da 15), subito dietro all'azzurra Sara Errani: "È stata una giornata perfetta, si è realizzato un sogno che avevo fin da bambina. Ci ho pensato ogni singolo giorno della mia vita e adesso non riesco ancora a mettere a fuoco cosa ho fatto. So che sono una tennista diversa dalle altre, ma è qualcosa di cui vado orgogliosa".