La Serie A incorona Cristiano Ronaldo


di PIERO CHIMENTI - la Lega Calcio ha nominato Cristiano Ronaldo miglior giocatore della Serie A 2018-2019. L'incoronazione avverrà davanti ai propri tifosi all'Allianz Stadium, prima della sfida contro l'Atalanta. C'è Gloria anche per Zaniolo, nominato miglior giovane, il cui riconoscimento gli verrà assegnato domenica 26 maggio prima della sfida Roma Parma.

Juve, Allegri commosso: "Mio addio una scelta del club"


TORINO - "Sono qui per celebrare Massimiliano Allegri, un allenatore che ha fatto da solo la storia della Juventus": sono le parole con cui il presidente bianconero, Andrea Agnelli, ha introdotto la conferenza stampa congiunta con il tecnico che lascerà il club a fine stagione dopo 5 anni e altrettanti scudetti.

"E' arrivato il momento per lasciarsi nel migliori dei modi. Lascio una società solida,con gruppo di giocatori straordinari". E' un Massimiliano Allegri commosso quello che spiega il suo addio alla Juventus accanto al presidente. A salutare il ct l'intera squadra.

"Lo dico subito, non risponderò a nessuna domanda sul futuro allenatore", ha chiarito Agnelli in apertura di conferenza stampa.

Discorso integrale di Agnelli: "Prendo la parola io prima, in questa giornata inevitabilmente diversa dalle altre. Mi fa piacere avere qui non solo il ds Paratici, ma anche la prima squadra. Ricordo a chi farà le domande prima di iniziare, siano essi giocatori o giornalisti, che io oggi non risponderà a nessuna domanda sull'allenatore della Juventus della stagione 19/20. Max ha ricordato bene ieri sera, un allenatore ci sarà e di questo potete stare tutti tranquilli. Oggi sono qui personalmente per celebrare Max. Un allenatore che da solo ha scritto la storia della Juventus. Fino ad allora quando si parlava di 5 scudetti consecutivi si parlava della Juve del quinquennio, della Juve di Edoardo Agnelli, si parlava degli anni'30 ed era da allora che non si vincevano cinque scudetti consecutivi e questo Max l'ha fatto da solo. Alcuni aneddoti prima di arrivare alla conclusione di una storia straordinaria. Mi ricordo quando a maggio del 2013 eravamo a Londra con Fabio eravamo in fondo a un pullman della UEFA intenti ad andare ad assistere alla finale di Champions tra Bayern e Borussia e mentre eravamo lì esce dallo stesso albergo Max. Io tocco Fabio con il gomito e gli dico, guarda un po' lì, secondo me quello sarà il prossimo allenatore della Juventus. Così è iniziata la storia con Max. Era il maggio 2013, prima di vederlo sulla panchina della Juve abbiamo aspettato 14 mesi, perché arriva il 16 luglio 2014, come tutti ricorderete, accettando di diventare, tra le contestazioni generali, l'allenatore della Juventus. Anche in questo caso ci sono un paio di aneddoti divertenti. Andando alla Continassa veniamo informati che i tifosi ci aspettano di fronte a Vinovo e l'autista decide di girare da dietro per passare da un ingresso secondario che non ho capito ancora dov'è perché fermai Matteo dicendo di passare da davanti perché non avevamo nulla da nascondere, dovevamo passare davanti a testa alta, fermamente convinti della scelta fatta. Chiudiamo quell'anno e ci fu uno dei miei primi tweet, uno dei pochi che faccio, e lo confermo: per prendere la Juve il 16 luglio e portarla a vincere ci vogliono attributi. Quella fu una scelta di Max dove dimostrò grandissimo coraggio. Da lì possiamo partire con i dati statistici: il terzo allenatore della storia per presenze, il più longevo consecutivo dopo Trapattoni, il primo allenatore della storia per media punti, 2,41, il primo allenatore della storia per percentuali di successi, 75.5%. Contiamo i trofei, 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 2 Supercoppe, le 2 finali di Champions. Sono numero incredibili e io posso confermare che per me questi sono stati cinque anni bellissimi. Affetto, stima, amicizia, riconoscenza, condivisione, sconfitte, lavoro, fatica e soprattutto tante tante vittorie. Inoltre in questi 5 anni abbiamo vissuto un anno e mezzo da vicini di casa, io al terzo piano, lui al primo, con Barzagli che mediava come terzo vicino, quindi quasi un anno a fare colazione insieme, poi le famose cene, piacevolissime con la condivisione non solo sulla Juve, ma sulla vita. Confronti su tanti argomenti, i figli, che abbiamo visto crescere io i suoi e lui i miei. Tornando alla parte sportiva e non fermandoci ai freddi numeri pensiamo a un'inaspettata cavalcata fino a Berlino, l'anno successivo arriviamo a ottobre in una situazione abbastanza critica per poi fare 15 vittorie consecutive tra ottobre 2015 e febbraio 2016 quando tutti stavano preparando il necrologio della Juventus, poi il testa a testa con il Napoli l'anno scorso, poi qualcosa di incredibile quest'anno, vincendo sostanzialmente il campionato alla trentesima, quindi con otto giornate di sconto rispetto alle altre squadre, ed è fantastico. In tutto questo, in questo percorso, la cosa che mi rende più orgoglioso è che io penso di aver trovato un amico, che è la parte più importante. Oltre ad aver condiviso progettualità professionali, ho trovato un amico sincero con cui potermi confrontare su tanti argomenti. In questo momento devo fare una valutazione sulla progettualità della Juventus. La prima squadra quando si troverà a luglio avrà come al solito l'obiettivo di vincere e la dirigenza avrà quello di potenziare questo gruppo per metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio. Abbiamo grandi progetti con le donne, l'U23 che entrerà nell secondo anno e potrò portare ancora più contributi, abbiamo un'idea per una casa per le donne e l'U23, con un impianto idoneo e non averle a Vinovo o Alessandria. Come ho accennato ieri sera come società calcistica dobbiamo valutare gli investimenti sulle nuove tecnologie in particolare l'intelligenza artificiale e capire che declinazioni possono avere nelle metodologie di allenamento. Sui programmi futuri, che dovranno vedere una Juventus sempre all'avanguardia io ho una massima fiducia in Nedved, Paratici, Re e Ricci che hanno la leadership operativa della società. Per concludere, quando non ci sono elementi reali e fattuali al di là di alcune dietrologie che ho letto questi giorni, devo dire che quando pensavo tra me e me dopo la sconfitta con l'Ajax di andare avanti con Max era un pensiero assolutamente sincero. Poi sono seguite una serie di riflessioni che dimostrano la capacità di analisi di un gruppo, incluso l'allenatore, nel saper prendere la giusta decisione. In questo non nascondo che ci sia un po' di tristezza e commozione, perché è stato difficile capire tutti insieme che questo era probabilmente il momento giusto di chiudere uno dei più straordinari cicli della storia della Juventus. Questo straordinario ciclo ha avuto Max come allenatore e come primo interprete, per questo vorrei fare un gesto inusuale, che ti dobbiamo tutti, nonostante le magliette si diano all'arrivo e non quando si lascia.. Un grazie sincero per quello che hai dato alla Juventus e a me". Agnelli consegna una maglia con numero 5 con scritto "History Alone" ad Allegri.

Poule Scudetto D: il Bari ad Avellino per vincere anche nel ricordo di Mazzoni

di NICOLA ZUCCARO - Espugnare il Partenio-Lombardi di Avellino per proseguire nella Poule Scudetto. E' la missione alla quale è chiamato il Bari che, dalle ore 15.00 di domenica 19 maggio, subito dopo il fischio di inizio del sig. Emmanuele della sezione di Pisa, affronterà gli irpini reduci dal vittorioso spareggio con il Lanusei per 2-0 e che li ha laureati vincitori del Girone G della Serie D 2018-2019.

Un biglietto da visita che il Bari dovrà leggere con attenzione, dimostrando anche nel corso di questa fase del torneo precedentemente menzionato, di essere quella dall'elevato spessore tecnico. Il 2-1 con cui i galletti si imposero nello scorso torneo di Serie B nel lunedì di Pasquetta del 2018, costituisce sul piano morale quel precedente che fa ben sperare anche per onorare la memoria di Mario Mazzoni scomparso venerdì 17 maggio 2019 all'età di 88 anni. 

Mazzoni fu calciatore del Bari dalla Quarta Serie del 1953 fino alla Serie A del 1963 e disputò, con la maglia biancorossa, ben 313 partite, in gran parte delle quali, oltre ad indossare la fascia di Capitano, fu il perno della linea di mediana, completata da Cappa e da Seghedoni. 

Serie A. Icardi: "Voglio rimanere all'Inter perché è la mia famiglia"


Sarà addio tra Mauro Icardi e l'Inter? Da tempo, ormai, si parla di varie ipotesi per il futuro dell'ex capitano nerazzurro, ma ancora una volta l'attaccante argentino assicura che nella sua mente c'è ancora e sempre l'Inter.

"Dal momento che negli ultimi tempi gli organi di stampa hanno riportato notizie che non rispecchiano il mio pensiero e la mia volontà" ha dichiarato lo stesso Icardi sui social.

"Ci tengo a informare i nostri tifosi che ho più volte comunicato alla società la mia intenzione di rimanere all'Inter. Così da oggi in poi non si creeranno equivoci di nessun genere. Capisco gli interessi della stampa di vendere notizie false, ma più che chiarire le cose personalmente non posso fare. Ripeto: ho già espresso all'Inter la volontà di rimanere perché l'Inter è la mia famiglia. Il tempo dirà chi ha detto la verità. Forza Inter, sempre".

Serie A. Kolarov: "Ogni volta che scendo in campo con la Roma cerco di dare il massimo"


"Da noi in Serbia si dice che non si può essere più cattolici del Papa, io sono qui da due anni e non posso convincere i romanisti che sono romanista, ma ogni volta che scendo in campo cerco di dare il massimo: a volte il mio massimo è sufficiente, altre volte meno, ma la cresta non l'abbasso davanti a nessuno, questo è poco ma sicuro" ha dichiarato l'esterno serbo della Roma, Aleksander Kolarov, intervistato da Dazn.

"Daniele De Rossi lo considero un fratello. La prima partita che ho giocato con la Roma era a Bergamo, con l'Atalanta. Succede che i capitani parlino prima di determinate partite, lui invece lo fa proprio sempre e quando ho sentito quel discorso, l'emozione che ci ha messo, ho pensato 'questo mica sta bene'. Ne ho vissute tante di persone nella mia vita, ma di appassionate di una squadra come lui non ne ho conosciute altre. Io sono un tifoso della Stella Rossa e non ho avuto la fortuna di giocare là perché le ambizioni erano troppo diverse, lui invece ha potuto giocare per la squadra che ama. Durante l'anno abbiamo parlato spesso delle nostre carriere, io ho quasi 34 anni e lui a luglio ne fa 36, quindi la maggior parte ormai ce l'abbiamo alle spalle: lui sperava di chiudere qui la sua carriera. Poi sapete tutti com'è andata, la società ha deciso quello che ha deciso e lui ha già spiegato tutto in conferenza, ma secondo me è tra qualche mese, quando inizierà la nuova stagione, che tutti ci renderemo conto di cosa è stato Daniele De Rossi per la Roma". La fascia dovrebbe finire sul braccio di Florenzi dalla prossima stagione. "Ha avuto la fortuna di giocare con Totti e De Rossi, ha avuto ottimi esempi. Però questo comporta anche una grande responsabilità perché tutti sappiamo come sono considerati Totti e De Rossi a Roma. E' un ragazzo intelligente, saprà reagire nel modo giusto". La Roma è ancora in corsa per la Champions, nonostante una stagione complicata, dall'esonero di Di Francesco all'addio di Monchi, passando per De Rossi. "Nel calcio può succedere di tutto: col City mi è capitato di vincere il titolo all'ultima giornata, al 90' eravamo sotto di un gol e alla fine abbiamo vinto per 3-2. Stavolta non è tutto nelle nostre mani, dobbiamo sperare che le altre perdano punti. Noi come professionisti abbiamo l'obbligo di vincere con Sassuolo e Parma, poi si vedrà. Sicuramente l'obiettivo era centrare la Champions e quindi ognuno si deve prendere le proprie responsabilità: ad andare in campo sono i giocatori e quindi i primi responsabili siamo noi, però anche i giocatori devono essere messi nella condizione di dare il massimo. Non è un caso se la Juve vince il campionato da otto anni".

Massimiliano Allegri lascia la Juventus a fine stagione

TORINO - E' divorzio tra Massimiliano Allegri e la Juventus: l'allenatore toscano non siederà più sulla panchina bianconera la prossima stagione. A comunicarlo lo stesso club: "Massimiliano Allegri non siederà sulla panchina della Juventus nella prossima stagione 2019/2020. L’allenatore e il Presidente, Andrea Agnelli, incontreranno insieme i media in occasione della conferenza stampa, che si terrà domani, sabato 18 maggio, alle ore 14 presso la sala conferenze dell’Allianz Stadium". 

Serie C: nei play off la Virtus Francavilla Fontana perde 3-1 a Potenza ed è eliminata

di FRANCESCO LOIACONO. Nel secondo turno dei play off di serie C per la promozione in B la Virtus Francavilla Fontana ha perso 3-1 a Potenza ed è stata eliminata. Nel primo tempo i pugliesi insidiosi. Un colpo di testa di Sarao è stato respinto con le mani dal portiere Ioime. I lucani sono passati in vantaggio. Tiritiello ha deviato involontariamente il pallone nella propria porta nel cercare di neutralizzare un tentativo di Genchi. La Virtus Francavilla Fontana propositiva. Un destro di Partipilo ha sfiorato il palo.

Nel secondo tempo i pugliesi hanno insistito. Un sinistro di Partipilo ha trovato pronto Ioime a salvare con i pugni. Un tocco in acrobazia di Mastropietro è stato bloccato dal numero uno del Potenza. I lucani arrembanti. Un sinistro di Guaita ha visto il difensore Sirri sicuro nell’opporsi in angolo. Il Potenza ha raddoppiato con Piccinni di testa. I lucani hanno segnato la terza rete con Lescano su rigore dato per un fallo di Caporale su Guaita. Ioime ha negato la gioia del gol a Sarao. I pugliesi hanno segnato con Puntoriere, tiro rasoterra. Una buona gara per la Virtus Francavilla Fontana nonostante il ko subito e l’eliminazione. Eccellente il campionato disputato dai pugliesi.