Juventus, pareggio amaro contro il Parma: finisce 2-2 allo Stadium, il Napoli scappa a +7

TORINO - La Juventus soffre ancora di “pareggite” e chiude sul 2-2 contro il Parma in una partita segnata da continue rincorse al pareggio. Per i bianconeri, è il sesto pareggio in dieci giornate di campionato e il quarto nelle ultime sei gare interne, un risultato che li vede scivolare al quarto posto, con il Napoli ormai distante sette punti e l’Inter a +3. Anche l’Atalanta riesce nel sorpasso, lasciando la Juve a riflettere su una fase offensiva poco incisiva e una difesa fragile.

La formazione: Thiago Motta punta su Vlahovic, Pecchia sorprende con un coraggioso 4-2-3-1

Il tecnico Thiago Motta sceglie di rinunciare ancora una volta a Yildiz, confermando invece Vlahovic al centro dell’attacco. In difesa, la coppia Gatti-Danilo e, a centrocampo, la regia di Locatelli affiancato da Thuram. Dietro le punte, Conceicao, McKennie e Weah formano la linea di trequartisti, con Koopmeiners di nuovo a disposizione in panchina dopo un lungo stop. Pecchia, allenatore del Parma, sorprende con un 4-2-3-1 che diventa un 4-5-1 in fase difensiva, schierando Bonny come riferimento offensivo.

Il primo tempo: il Parma parte forte, la Juve risponde

È proprio Bonny a dare la scossa iniziale, impegnando Di Gregorio al secondo minuto e creando l’occasione per il vantaggio ospite: dal successivo calcio d’angolo, Balogh anticipa Weah e serve Delprato, che di testa batte il portiere bianconero. La Juve reagisce faticosamente, con Vlahovic che manca una ghiotta occasione davanti a Suzuki. Solo alla mezz’ora i bianconeri trovano il pareggio grazie a McKennie, bravo a sfruttare un cross di Weah.

Ma il Parma non si lascia intimorire e torna subito in vantaggio con Sohm, servito in contropiede da Man. Gli ospiti chiudono la prima frazione avanti per 2-1, tra i fischi dei 40mila tifosi allo Stadium.

La ripresa: la Juve trova il secondo pareggio, ma non basta

Nella ripresa, dopo pochi minuti, la Juve risponde con un’altra fiammata: Thuram parte in progressione e serve Conceicao, che trova Weah per il gol del 2-2. Motta tenta il tutto per tutto con Yildiz e Savona per Weah e Cabal, mentre il Parma risponde inserendo Almqvist e Charpentier per rinnovare l’attacco. Nel finale la Juve si getta in avanti, ma senza successo. Un’occasione clamorosa capita a Charpentier all’82’, che però non riesce a superare Di Gregorio.

Gli ultimi minuti sono una battaglia: Delprato respinge un tiro pericoloso di Yildiz, Almqvist viene fermato in corner da Gatti, e Locatelli vede il suo tiro bloccato da Hainaut. All’ultimo minuto, Suzuki sbaglia un’uscita ma il Parma riesce comunque a respingere l’assalto finale.

La “pareggite” rallenta la corsa della Juve, mentre il Parma esulta per un punto prezioso

Un altro pareggio frena la Juventus, che ora si trova in quarta posizione, distanziata dalle dirette concorrenti. Per il Parma, invece, si tratta di un punto d’oro, frutto di una gara coraggiosa e ben giocata, con un’organizzazione difensiva che ha resistito fino alla fine.

Delusione italiana al primo turno del torneo di Parigi Bercy: tutti eliminati

FRANCESCO LOIACONO - Il primo turno del torneo di Parigi Bercy si conclude amaramente per il tennis italiano, con l’eliminazione di tutti i partecipanti. Lorenzo Musetti è stato sconfitto dal tedesco Jan Lennard Struff con un punteggio di 6-4, 6-2. Il primo set è stato equilibrato fino al 4-4, ma Struff ha trovato il modo di superare Musetti con una serie di pallonetti decisivi. Nel secondo set, Musetti si era portato inizialmente in vantaggio sul 2-0 con efficaci top spin, ma Struff ha recuperato, dominando con passanti incrociati fino a chiudere il match.

Anche Matteo Arnaldi ha trovato difficoltà contro il danese Holger Rune, perdendo 6-4, 6-4. Matteo Berrettini, invece, è uscito sconfitto dall’australiano Alexei Popyrin per 7-5, 7-6, mentre Lorenzo Sonego ha ceduto 7-6, 6-3 al cileno Nicolas Jarry. Fabio Fognini, in un incontro serrato contro il kazako Alexander Bublik, ha perso 7-5, 7-5. Luciano Darderi ha visto sfumare le sue speranze con un 6-3, 6-4 contro l’olandese Tallon Griekspoor.

Infine, Flavio Cobolli non ha potuto competere a causa di un problema alla spalla, ritirandosi dal torneo prima di sfidare il francese Richard Gasquet. Con queste eliminazioni, l’Italia chiude senza rappresentanza già al primo turno di Parigi Bercy, rimandando le aspettative di riscatto ai prossimi tornei.

Napoli inarrestabile: 2-0 al Milan a San Siro e vetta sempre più salda

Ssc Napoli

MILANO – Il Napoli di Antonio Conte dimostra ancora una volta di fare sul serio in questa stagione e, con un'ottima prestazione, supera il Milan a San Siro per 2-0, consolidando così il suo primato in classifica. Partenopei in gran forma, mentre il Milan, guidato da Paulo Fonseca, paga l’assenza iniziale di Rafael Leao, tenuto in panchina per buona parte della gara.

La partita si sblocca presto: al 5' Romelu Lukaku si fa largo con uno dei suoi classici gol di potenza, portando subito in vantaggio il Napoli e indirizzando la gara. I rossoneri tentano una reazione, ma sono i partenopei a continuare a creare pericoli, raddoppiando al 43' con una conclusione da fuori di Kvaratskhelia che sorprende Maignan e consolida il vantaggio prima dell’intervallo.

Nella ripresa, un gol di Morata viene annullato dal VAR, episodio che comunque dà una scossa ai rossoneri. Fonseca decide di giocarsi la carta Leao, inserendolo per aumentare il potenziale offensivo. Con l’ingresso del portoghese, il Milan guadagna più convinzione e pressione offensiva, riuscendo a mettere sotto assedio l’area napoletana senza però riuscire a ribaltare il risultato.

Il Napoli torna a casa con tre punti preziosi, confermandosi leader e squadra da battere in questa stagione. I partenopei di Conte, con una difesa solida e un attacco letale, si dimostrano sempre più i favoriti per il titolo, mentre il Milan dovrà riflettere sulla sua tenuta nelle sfide cruciali.

Bisceglie-Brilla Campi a Bitritto

BISCEGLIE – Si avvisano tifosi e operatori dell'informazione che, come indicato dalle Autorità competenti alla nostra Società, la partita di domenica 3 novembre fra Bisceglie e Brilla Campi si disputerà al Campo Sportivo “Gaetano Scirea” di Bitritto, con calcio d'inizio alle 14.30.

Tale sede è stata indicata come l’unica a disposizione fra quelle in cui potessero sussistere le condizioni necessarie a giocare la partita.

Informazioni sulla biglietteria saranno rese note nel più breve tempo possibile.

Tragedia sulle Alpi: morta Matilde Lorenzi, giovane promessa dello sci azzurro

BOLZANO - Matilde Lorenzi, giovane talento dello sci italiano, è morta all’ospedale di Bolzano a seguito di una caduta avvenuta ieri durante un allenamento sul ghiacciaio della Val Senales, in Alto Adige. La sciatrice torinese, che avrebbe compiuto 20 anni il 15 novembre, era considerata una delle promesse più luminose dello sport azzurro e faceva parte del Gruppo Sportivo dell’Esercito.

Il cordoglio del mondo istituzionale

La notizia della morte di Lorenzi ha suscitato profonda commozione e vicinanza istituzionale. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso il suo dolore per la perdita, manifestando un “ideale abbraccio ai familiari e ai colleghi del caporale Matilde Lorenzi.” Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso cordoglio su X: “Un talento cristallino spezzato dal destino. Mi stringo al dolore dei suoi familiari, amici e compagni di squadra.” Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Carmine Masiello, ha partecipato al lutto manifestando la “più profonda solidarietà” ai familiari di Lorenzi, ricordandola come una giovane atleta di straordinario talento e passione per lo sport.

L’incidente in Val Senales

Matilde Lorenzi stava effettuando una discesa di allenamento sulla pista Grawand G1 del comprensorio Alpin Arena Senales quando ha perso il controllo degli sci. In un drammatico momento, gli sci si sono divaricati e la giovane atleta è caduta, sbattendo violentemente il volto sul terreno ghiacciato. La forza dell’impatto ha sganciato uno degli sci, facendola finire fuori pista. I soccorsi sono intervenuti rapidamente: Lorenzi è stata intubata e trasportata in elicottero all’ospedale di Bolzano, ma le sue condizioni erano apparse subito critiche.

Matilde Lorenzi lascia un ricordo di impegno e determinazione, eredità di una vita dedicata allo sci. Cresciuta sportivamente nel prestigioso comprensorio di Sestriere, rappresentava un punto di riferimento per il futuro dello sci italiano, una giovane campionessa strappata prematuramente ai suoi sogni e al suo percorso.

Rodri vince il Pallone d'Oro 2024, riportando il premio in Spagna dopo 64 anni

PIERO CHIMENTI - Il Pallone d'Oro 2024 va a Rodri, centrocampista del Manchester City, che ha vissuto una stagione straordinaria coronata dalla vittoria della Supercoppa europea e dal trionfo con la Spagna agli Europei. La scelta è stata affidata a una giuria internazionale di 100 giornalisti, che ha premiato il talento di Rodri, facendo sì che un calciatore spagnolo tornasse a vincere l’ambito trofeo a distanza di 64 anni dall’ultima volta, quando Luis Suarez lo conquistò nel 1960.

La cerimonia si è svolta a Parigi, ma ha suscitato scalpore l’assenza dei giocatori e della delegazione del Real Madrid, in segno di polemica con France Football e la UEFA per il mancato riconoscimento del compagno di squadra Vinicius Jr., che è comunque salito sul podio.

Debutto ok per Sportilia, blitz senza storia sull’Olympia Orta Nova

BISCEGLIE – Prende il via con una perentoria affermazione in trasferta la seconda stagione consecutiva di Sportilia Volley nel campionato di serie D. Opposte all’Olympia Orta Nova sul neutro di Torremaggiore per via dell’indisponibilità dell’impianto della squadra foggiana, le biscegliesi hanno debuttato con un secco 0-3, i cui parziali di 7-25, 9-25 e 11-25 certificano chiaramente la progressione di un match a senso unico.

Il tecnico biancazzurro Nicola Nuzzi ha schierato in avvio Sara Zingarelli al palleggio e Alessia Simone opposta, Viviana Dominko e sua figlia Guadalupe Lapadula in banda, Margherita Valente e Maria Pedone al centro, Martina Mastrapasqua in qualità di libero. Fin dal set inaugurale, tuttavia, il coach di Sportilia ha provveduto ad effettuare ampie rotazioni inserendo, di fatto, tutte le giocatrici a disposizione.

“La gara non ha offerto molti spunti significativi, abbiamo incrociato un’avversaria estremamente giovane che ha cambiato tanto rispetto allo scorso anno – commenta Nuzzi - . Di fatto si è trattato di un esordio senza particolare stress agonistico, rimanderemo valutazioni più attendibili ai prossimi appuntamenti. Se non altro abbiamo avuto modo di vedere all’opera tutte le atlete provando alcuni automatismi. Il gruppo sta lavorando bene, con grande applicazione e altrettanta serenità. Sabato prossimo saremo impegnate nel battesimo casalingo stagionale al PalaCosmai alle 19.00 contro la Polisportiva Venosa, a sua volta reduce dalla netta sconfitta interna per mano della quotata Nelly Volley, ma non per questo da sottovalutare”.

Al via nel primo weekend di novembre anche il campionato Under 16, con Sportilia attesa dall’incontro di domenica 3 novembre al PalaCosmai con il Primadonna Bari (inizio ore 11.30), mentre martedì 5 è in calendario l’esordio dell’Under 18 sul rettangolo dell’Audax Andria (Polivalente, ore 20.30).

F1: Sainz su Ferrari ha vinto il GP Messico

F1 fb
NICOLA ZUCCARO - Continua il momento magico della Ferrari che, dopo gli Usa, si afferma anche in Messico e questa volta con Carlos Sainz. Il pilota spagnolo, prossimo a lasciare la Scuderia di Maranello, ha preceduto Lando Norris. Il britannico, con la sua McLaren, nei giri finali, ha soffiato il secondo posto all'altro ferrarista Charles Leclerc. E' sfumata così la seconda doppietta consecutiva della Rossa, ad una settimana di distanza dal trionfo nel GP Usa corso sul circuito di Austin.

Inter, Inzaghi: 'Meritavamo la vittoria, portiamo a casa una grande lezione'

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MILANO - A San Siro si chiude con un pareggio il primo derby d'Italia della stagione. Una sfida che ha cambiato più volte forma e direzione, chiusa con la rimonta amara dei bianconeri dopo un secondo tempo dominato dall'Inter. L'analisi di mister Simone Inzaghi al termine del match:

“La determinazione deve essere maggiore però da allenatore devo dire che avremmo meritato di fare 7 o 8 gol ad una squadra che ne aveva subito fin qui solo uno. Ci sono teste basse come è giusto che sia, io sono il primo, ma abbiamo fatto una buona gara con il neo di non fare il quinto gol per chiudere la partita. Dopo il 4-3 la squadra si è innervosita ma il calcio è questo e questa è una grandissima lezione che ci porteremo a casa. Cosa è mancato? Un po’ di determinazione in più, è vero che siamo influenzati dal risultato ma io ho visto una squadra che ha creato tantissimi pericoli. I ragazzi lavorano bene, vedo ottimi atteggiamenti, è brutto pareggiare così perché la squadra avrebbe meritato altro, gli spettatori neutri si saranno divertiti, io un po’ meno ma vedendo quello che abbiamo creato parto da delle certezze. In questo momento abbiamo delle rotazioni limitate e paghiamo questo in una gara che avremmo ampiamente meritato di vincere, da domani mattina ripartiremo analizzando tutto.”

Simone Inzaghi

Inter-Juve 4-4: una sfida a suon di gol e ribaltamenti di fronte

Juventus fb

Derby d’Italia epico al San Siro. L’inizio fulminante dell’Inter — L’Inter parte subito forte nella sfida contro la Juventus, mettendo pressione sulla difesa avversaria e trovando la prima occasione per sbloccare la partita dopo un quarto d’ora. Al 14’, Pavard si sovrappone sulla destra e mette al centro un cross preciso. Danilo cerca di intervenire, ma atterra Thuram in area: calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Zielinski, che trasforma con freddezza e porta l’Inter in vantaggio per 1-0, costringendo la Juventus a ripiegare per arginare la pressione dei nerazzurri. 

La rimonta della Juventus — La squadra di Motta non tarda a reagire: il tecnico, quasi scendendo in campo, sprona i suoi e la risposta non tarda ad arrivare. Al 20’, un’azione ben orchestrata porta McKennie a inserirsi tra le linee nerazzurre, approfittando di una distrazione di De Vrij. Lo statunitense serve Vlahovic davanti alla porta per l’1-1, un gol importante per il serbo, il primo a San Siro. Inzaghi è visibilmente contrariato a bordocampo, consapevole di aver incassato un altro gol su difesa schierata.

La Juve colpisce ancora — La pressione della Juventus continua, e dopo pochi minuti arriva il vantaggio bianconero. Conceicao riesce a superare Mkhitaryan sulla fascia sinistra e serve Weah al centro dell’area, che non sbaglia e insacca a porta vuota. È un momento speciale per il figlio di George, che celebra il gol sotto la tribuna, in ricordo del celebre gol del padre a San Siro del 1999.

La risposta dell’Inter: controrimonta — Ferita nell’orgoglio, l’Inter reagisce intorno alla mezz’ora, ritrovando coesione e spinta offensiva. Al 35’, i nerazzurri costruiscono un’azione precisa e ragionata, conclusa da Mkhitaryan che, con una triangolazione con Thuram, trova l’angolino e porta il risultato sul 2-2. Poco dopo, un altro episodio in area juventina: Kalulu commette fallo su Dumfries, e l’arbitro assegna un secondo rigore. Zielinski si presenta di nuovo sul dischetto e realizza, riportando l’Inter in vantaggio sul 3-2.

Il colpo di grazia di Yildiz — La partita sembra nelle mani dell’Inter, ma Motta ha un’altra carta da giocare. Dopo un paio di parate decisive di Di Gregorio su Dimarco e Barella, entra in campo Yildiz al 61’. Il giovane fantasista turco, con due tiri precisi di sinistro, ribalta il risultato in favore della Juve e firma il 4-3 definitivo. Un’esultanza contenuta, ma carica di emozione: la numero 10 di Yildiz si erge protagonista a San Siro, in una notte indimenticabile per lui e amara per l’Inter.

Dopo una serie di colpi di scena, la Juventus agguanta il pareggio a San Siro, in una partita che resterà negli annali per la sua intensità e i continui ribaltamenti.

Per Carolillo esordio sul parquet dell’imbattuta Brindisi

BRINDISI - La prima di Sergio Carolillo è sul campo, forse, più difficile. Sabato 25 ottobre, sarà il Pala Zumbo di Brindisi a tenere a battesimo il ritorno del coach monopolitano sulla panchina della Manelli Monopoli: un battesimo di fuoco, visto che i brindisini guidano la classifica a punteggio pieno. Servirà un gran match, dunque, ed eliminare le scorie della sconfitta di Benevento. Nella Dinamo Brindisi milita gente di tutto rispetto, tra cui Stonkus, Calò, Di Ianni, Jovanovic e Pulli: gente in grado di fara la differenza in B Interregionale. Si gioca sabato alle 18 al Pala Zumbo. Sergio Carolillo racconta così la settimana convulsa, che ha portato al sollevamento dall’incarico per Antonio Paternoster: «Esattamente trenta minuti dopo la sconfitta di Benevento- spiega Carolillo- la società aveva deciso di sollevare Paternoster dall’incarico. È chiaro che, quando succede una cosa del genere, il fallimento non è solo dell’allenatore, ma di tutti, dalla società all’allenatore, ai giocatori. Si è cercata una soluzione per dare immediatamente una svolta a questo campionato, che non è lunghissimo- prosegue Carolillo-, tra sei partite è finito il girone d’andata. Per esperienza, non è un campionato che lascia molti margini di errore: per questo la società ha preso questa decisione». 

Il coach monopolitano spiega anche come si è arrivati al suo ritorno in panchina: «Io ho accettato dopo 48 ore di riflessione. All’inizio ho rifiutato, così come nelle ultime settimane avevo detto “no” a due panchine di questo campionato, ma quando sei un uomo della società, ti rendi conto che, quando sei chiamato alle armi, a volte non puoi rispondere “no”». Carolillo spiega poi come è stato il suo approccio con la squadra: «Ho parlato più volte con i ragazzi ed ho voluto tirare una linea nella loro testa, chiedendo di azzerare tutto, tranne la parte fisica. Ho chiesto di ricominciare con un altro entusiasmo e un’altra voglia, e devo dire che le risposte sono state molto positive». Sulla partita contro Brindisi, Carolillo ammette che «sarà una partita dura, contro una compagine allenata da Antonio Cristofaro che, oltre ad essere un amico, ha fatto un gran lavoro negli ultimi tre anni. 

Hanno un gruppo storico che si portano dietro da qualche stagione- prosegue coach Carolillo-, in più hanno ripreso Stonkus che, l’anno scorso, giocava con Spatti a Pavia. È una squadra che ama correre e che ama giocare molto libera di testa. È una squadra da prendere con le molle, ma noi vogliamo intraprendere un nuovo cammino mettendoci anima e corpo». Sul futuro (nel comunicato, la società parlava di affidamento momentaneo), Carolillo non va oltre le prossime due settimane: «È una decisione che prenderemo tutti insieme, ma in questo momento la testa è solo a Brindisi». 


Risultati 5’ giornata

Benevento-Manelli Monopoli 83-73

Bisceglie-Bari 79-75

Termoli-Avellino 75-83

Mola-Corato 71-89

Canosa-Molfetta 90-105

Taranto-Brindisi 58-103


Classifica 

Brindisi 10

Bisceglie, Avellino, Bari 8

Monopoli, Molfetta 6

Benevento, Termoli 4

Corato, Canosa, Mola 2

Taranto 0


Programma 6’ giornata

Dinamo Brindisi-Manelli Basket Monopoli sab. ore 18.00

Avellino-Bisceglie sab. ore 20.00

Molfetta-Taranto dom. ore 18.00

Corato-Benevento dom. ore 18.00

Bari-Mola dom. ore 18.00

Canosa-Termoli dom. ore 18.00