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Olimpiadi Invernali 2026: esce rinforzata la candidatura di Milano e Cortina

Novità per le Olimpiadi Invernali del 2016: la candidatura di Milano e Cortina esce rinforzata al termine della visita della Commissione Valutatrice del Cio che, in questi giorni, ha effettuato i suoi sopralluoghi tra Veneto, Trentino e Lombardia. Non solo per il grande entusiasmo nei confronti dei Giochi dimostrato dalla popolazione interessata o per la competenza e la capacità organizzativa del Comitato Organizzatore, ma anche e soprattutto per la grande unità istituzionale ritrovata dopo la firma delle necessarie garanzie finanziarie firmate dal governo.

"La candidatura di Milano e Cortina è decisamente molto solida" ha dichiarato il capo delegazione del Comitato di valutazione del Cio Octavian Morariu "Siamo soddisfatti, la candidatura corrisponde perfettamente all’Agenda 2020 che punta a ridurre i costi e massimizzare la sostenibilità. Abbiamo incontrato tante persone piene di passione e con voglia di organizzare i Giochi. C’è una forte identità locale e un forte sostegno del governo. C’è forte unità tra governo, comunità locali, atleti e comunità economica. C’è anche un forte sostegno da parte della popolazione".

"Abbiamo costruito un team molto solido e unito, cosa non facile in un Paese come il nostro. Sono fiero di esserci riuscito e del supporto importante che ci ha dato il governo, che è arrivato passo per passo, ma poi si è convinto, giorno dopo giorno, dell’importanza e della caratteristica della candidatura, con un budget ridotto e utilizzando al 100% le opportunità dell’Agenda 2020" ha dichiarato invece il presidente del Coni, Giovanni Malagò. 

Malagò: "Bisogna puntare ad Euro 2028 per rifare gli stadi"

ROMA - "Senza impianti non si va da nessuna parte. Credo che se ci fosse un evento da ospitare, si saprebbe che per quella data le cose vanno autorizzate altrimenti la manifestazione non si fa. Ecco perché la madre di tutte le battaglie è cercare di ospitare l'Europeo del 2028 perché consentirebbe tutto questo" ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò a margine della presentazione delle FIVB Beach Volley Rome Finals, al Foro Italico.

"Per gli stadi - prosegue - non vedo alternative, salvo qualche caso singolo come è stato Udine, dove ci hanno messo venti anni e sono stati encomiabili. Se però ognuno procede separatamente è una via crucis, un calvario arrivare in fondo alla conclusione di tute le autorizzazioni per realizzare un nuovo impianto. Basta vedere cosa succede a Empoli, a Cagliari, a Firenze, a Bologna, ma anche a Milano e a Roma".

Calcio. Malagò: "Sulla Supercoppa Italiana in Arabia Saudita c’è il trionfo dell’ipocrisia"

ROMA -"Ho letto e ascoltato tutti sul discorso della Supercoppa Italiana in Arabia Saudita, ma c’è il trionfo dell’ipocrisia da parte di tante persone" ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò, ai microfoni di Radio anch’io Sport su Rai Radio 1, commentando la discussione in atto sull’opportunità di disputare la finale della Supercoppa italiana tra Juventus e Milan, in programma la prossima settimana a Gedda, in Arabia Saudita, dove ci sono delle restrizioni per l’ingresso delle donne allo stadio.

"La Lega di Serie A - prosegue Malagò - è un soggetto privato e dunque tutela l’interesse di società per azioni con scopo di lucro. La Lega ha fatto un bando chiedendo quale posto potesse ospitare nei prossimi cinque anni la finale di Supercoppa e la migliore offerta è arrivata dall’Arabia Saudita, un Paese che vuole promuovere lo sviluppo del calcio. Il bando è stato è stato aggiudicato nell’estate del 2018, ma solo ora con la pausa natalizia è uscito il discorso del ticketing. Mi dicono che in Arabia la donna, che prima non poteva proprio andare allo stadio, può finalmente acquistare un biglietto pur recandosi in un settore dedicato. Sicuramente tutto quello che succede in Arabia non mi vede d’accordo ed è da criticare, ma noi abbiamo governi che fanno accordi con questo Paese, con il quale facciamo scambi commerciali. E ricordo anche  che con la nazionale di calcio, dopo la mancata partecipazione a Russia2018, stiamo sperando di andare a giocare il Mondiale in Qatar, le cui leggi sono decisamente peggiori rispetto a quelle dell’Arabia Saudita. Quindi se si vuole si prende una linea chiara, forte, che personalmente non condivido, ma in ogni caso tutto questo non si può fare quando i cavalli sono scappati".

Milano-Cortina 2026. Malagò: "Insieme per dare vita ad un sogno"

Si torna a parlare della candidatura Milano-Cortina per i Giochi Invernali del 2026. E' stato presentato, infatti, per la prima volta, nel corso della XXIII Assemblea Generale dell'ANOC a Tokyo, il progetto italiano per ospitare la XXV edizione dei Giochi Olimpici Invernali. I propositi legati alla candidatura sono stati illustrati dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e dall'olimpionica dello short track, Arianna Fontana.

"E' per me un grande onore essere qui a presentare con orgoglio la candidatura di Milano e Cortina ai Giochi Olimpici Invernali 2026" ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

"Il nostro è un progetto innovativo che prende pieno vantaggio dalle indicazioni dell'Agenda 2020. In particolare devo essere sincero: senza l'Agenda 2020 non avremmo mai potuto presentare una candidatura per ospitare i Giochi. E di questo devo ringraziare il presidente Bach e i membri del CIO che hanno avuto la felice intuizione di cambiare l'approccio alle candidature anche attraverso le nuove norme emanate a PyeongChang. Milano-Cortina è una candidatura che ha origine dai Territori, dalle città di Milano e Cortina, qui rappresentate dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che nasce da due delle regioni più ricche e operose d'Italia, per non dire d'Europa, Lombardia e Veneto, qui rappresentate dal governatore del Veneto, Luca Zaia. Saranno proprio le regioni a garantire il sostegno finanziario per organizzare i Giochi. E' una candidatura che ha il pieno sostegno degli atleti e dei tecnici, qui rappresentati dalla plurimedagliata olimpica di Short Track, Arianna Fontana, portabandiera dell'Italia a PyeongChang 2018, che viene dalla Lombardia. E' una candidatura che include altri due medagliati olimpici: Diana Bianchedi, due volte campionessa olimpica e una dei leader del progetto, e Carlo Mornati, segretario generale del Coni, e dai membri italiani del Cio, qui rappresentati da Mario Pescante e Ivo Ferriani. Ovviamente il Comitato Nazionale Olimpico è totalmente impegnato con le sue forze e le sue energie a sostenere Milano-Cortina, così come è impegnato il Governo italiano che garantirà alla candidatura il supporto per i servizi di sua competenza. Noi crediamo che la chiave vincente del nostro progetto sia la parola INSIEME. Insieme perché uniamo il pubblico col privato, la tradizione con l'innovazione, l'efficienza di una grande metropoli col fascino incantevole della montagna. E' un grande gioco di squadra con un unico obiettivo: riportare i Giochi Olimpici in Italia. La nostra è una sfida avvincente. E' il sistema organizzativo dell'Italia che scende in campo. Sono le eccellenze del nostro Paese che sono pronte a investire e a schierarsi al nostro fianco per far sì che questo sogno possa diventare realtà. Perché tradizione e innovazione? Perché abbiamo unito la capitale economica dell'Italia, Milano, con la prima città che ha ospitato i Giochi in Italia, nel 1956, Cortina, che presto ospiterà il mondo della neve organizzando i Campionati Mondiali di Sci Alpino nel 2021. Tra l'altro si tratta di due città che conosco molto bene perché hanno caratterizzato in passato e rappresentano oggi più che mai una parte importante della mia vita". 

Carraro: "La riforma del Coni? Se ne deve discutere in Parlamento"

ROMA - "Il modello italiano di sport, che è anomalo rispetto ad altri paesi europei, ha ottenuto grandi risultati rispetto a quanto investito. Poteva fare e meglio e di più, lo sport nelle scuole è trascurato e nel centro-sud ci sono pochi impianti, e non mi scandalizzo se si vuole migliorare" ha dichiarato l'ex presidente del Coni, Franco Carraro, parlando della polemica attorno allo sport italiano e al braccio di ferro tra Coni e Governo ai microfoni di 'Radio Anch'io Sport', su Rai RadioUno.

"Quello che mi sembra stravagante è che, mentre si approva il bilancio, il governo dovrebbe fare una cosa se vuole cambiare. E' positivo che abbia garantito che nel 2019 e negli anni futuri lo sport abbia la fetta del 30% dei proventi che porta allo Stato, però presenti un disegno di legge o un decreto consentendo che il Parlamento ne parli. Tutto il mondo sportivo ha detto a Malagò di trattare con il governo, che ha il diritto di proporre un progetto diverso. Quello che noi chiediamo è che se ne parli in Parlamento, anche in tempi rapidissimi, affinché gli sportivi capiscano come sarà gestito il Coni dal 2020 o dal 2021. Lo sport è trasversale e interclassista e tutte le leggi che lo riguardano sono state fatte o all'unanimità o a stragrande maggioranza. A me questo modello piace ma sono il passato, non sono così rimbambito da non capire che si può cambiare. Sono molto perplesso del modello che il  governo ipotizza, che si sostituisca il Coni con una spa del ministero dell'Economia dove il governo, senza il controllo di nessuno, nomina 3 o 5 membri del cda: è un sistema che funziona di più, è più trasparente di quello attuale? Sul piano teorico lo sport italiano, in termini di risultati, può rischiare, visto che una parte dei fondi arriverebbero da questa società Sport e Salute e un'altra dalla preparazione olimpica. Tanto più c'è coordinamento e razionalizzazione e tanto più si evitano gli sprechi, ma è difficile giudicare un progetto da tre righe".

Malagò: "Con quattro righe nella Finanziaria, il governo ha ucciso il Coni"

ROMA - "Dalla mattina alla sera, con quattro righe nella Finanziaria, è stato ucciso il Comitato olimpico italiano" ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò in occasione della presentazione del progetto 'Coni Ragazzi' al Foro Italico.

"Da tutte le parti si è ribadito l'invito, la speranza, il diritto e dovere di andare al dialogo. Se qualcuno ritiene che si sia andati oltre con i toni valutate voi, in proporzione, la gravita' del problema e dei fatti che sono accaduti, peraltro non comunicati. Non c'è stata una parola che sia stata volgare, c'è un rispetto assoluto per le istituzioni. Anzi si fa fatica a trovare qualcuno che reagisca in maniera più educata e corretta di quanto è stato fatto. Giorgetti dice che il Coni non è solo Malago'? Ha ragione, ci mancherebbe che il Coni si identifichi con una persona. Il Coni è 105 anni di storia e un'eccellenza. Giorgetti ha perfettamente ragione. Il Coni ha semplicemente fatto quel che da statuto gli impone la legge dello Stato. Non mi fate fare polemica, noi vogliamo cercare di costruire qualcosa che eviti fratture che onestamente sono sotto gli occhi di tutti. In questo senso il mandato che mi è stato conferito dal Consiglio nazionale è clamorosamente ampio".

Malagò: "Il Cio ci darebbe 980 milioni di euro per le Olimpiadi del 2026: stiamo perdendo questa possibilità"

ROMA - "Il Cio ci darebbe 980 milioni di euro per le Olimpiadi del 2026: stiamo perdendo questa possibilità" ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando della candidatura olimpica italiana per i Giochi Olimpici invernali del 2026 ai microfoni della trasmissione 'Circo Massimo' su Radio Capital.

"Il governo aveva proposto l’unico modo per far partire la candidatura, chiedendoci di valutare un progetto che unisse le tre città coinvolte (Cortina, Milano e Torino) e costasse meno. Abbiamo provato a far restare tutti uniti e compatti, anche io avevo chiesto di non litigare adesso ricordando a tutti che non stiamo ottenendo le Olimpiadi, ma ci stiamo candidando per concorrere in una gara per un evento che avverrà tra otto anni, non subito. Con la possibilità anche di dare un lavoro ai nostri ragazzi. Tutta questa situazione è difficile da comprendere. Con la Appendino abbiamo parlato nuovamente, i nostri rapporti sono più che buoni, auspicavo un ripensamento ma in questo momento la vedo complicata. Ieri l’ho invitata nuovamente a Roma per un confronto, ma lei resta sulle sue posizioni. Perché è successo tutto questo? Non è giusto che io risponda per il sindaco di Torino, chiedetelo a lei. I cinque stelle hanno problemi con i cinque cerchi? Non do giudizi politici, ma così sembra. Se finalmente partiamo, possiamo vincere. Oggi siamo a Bologna per una Giunta esecutiva, poi andremo a Rimini per le finali del Trofeo Coni. In Giunta parleremo di questa nuova ipotesi Lombardia-Veneto per il 2026: è tutto molto caldo, tutto avvenuto da poco. Se il Coni sostiene questa nuova ipotesi? È nei suoi fini, nella mission istituzionale del Comitato c’è la promozione di un simile evento. Se non lo facciamo noi, chi lo fa? Ieri abbiamo avuto una riunione tecnica a Losanna: sono andati i rappresentanti di Milano e Cortina, vediamo gli sviluppi della situazione e come procede la costruzione di questo nuovo dossier. Non so se questo metta a rischio la candidatura, ma sicuramente complica tutto. Eravamo a pochi millimetri dal traguardo, ora è più complesso. Certo negli Stati Uniti il presidente Trump non ha dato garanzie per l’Olimpiade di LA, perché lì per esempio il governo è sostituito dai singoli Stati con il coinvolgimento di alcuni enti locali. Anche nel Canada è la stessa cosa, ma da noi questo non è mai accaduto e onestamente è uno scoglio in più. C’è tempo fino a gennaio, quando il governo avrebbe dovuto dare le garanzie. Se il Coni può fare la sua parte? Non abbiamo né la forza né il poter di sostituirci al governo, quindi lo devono fare gli enti locali e i privati. Non posso impegnarmi in cose che non dipendono da me".

Serie B: il Coni rinvia la sentenza sui possibili ripescaggi

di FRANCESCO LOIACONO - Rinviata dopo molte ore di riunione la sentenza del Collegio di garanzia del Coni sui possibili ripescaggi in B. Le squadre candidate ai ripescaggi sarebbero Novara, Ternana, Siena, Catania e Pro Vercelli. Di queste ne saranno scelte tre, se il Coni deciderà a favore dei ripescaggi, che riporterebbero la B da 19 a 22 squadre.

Le eventuali tre squadre sostituirebbero le non ammesse alla B, Bari Avellino e Catania. Sembra in caso di ripescaggi, possibile un commissariamento del presidente della lega di serie B Mauro Balata. Il calendario di B potrebbe essere rifatto a partire dalla quarta giornata di andata. Le tre ripescate recuperebbero le gare non giocate. Il presidente del Collegio di Garanzia del Coni Franco Frattini ha assicurato che la sentenza sarà emessa lunedì sera, o martedì mattina.

Rinviata anche la pubblicazione dei calendari di serie C. Un caos completo che potrebbe avere serie ripercussioni a livello federale. Secondo Frattini “il rinvio c’è stato per studiare e valutare bene fino a lunedì sera o martedì mattina, le difese importanti proposte dalle società che hanno fatto ricorso”. Il proprietario del Catania Lo Monaco ha annunciato che potrebbe chiedere notevoli risarcimenti in denaro alla Federcalcio, in caso di non ripescaggio dei siciliani in B.

Olimpiadi 2026. Malagò: "Sulle città da candidare, si stanno facendo valutazioni anche politiche"

"Sulla decisione della città da candidare ai giochi invernali del 2026 si stanno facendo valutazioni anche politiche: so che c'e' un Consiglio dei ministri venerdì cui seguirà il 10 luglio il Consiglio del Coni che dovrà entrare nel dettaglio della questione" ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

"Sulla possibilità che tra Milano, Torino e Cortina, arrivi una decisione a breve, io ho dato la possibilità di uno slittamento a fine mese ma non ho mai detto che sarebbe necessariamente successo. Sarebbe una via d'uscita ma se non ci sono controindicazioni si deciderà il 10 luglio. Al momento il Coni non vuole esprimere nessuna preferenza sulle candidature: ho ricevuto tutti i dossier da poco, devo studiarli, capirli e valutarli perché non ho ancora fatto in tempo fisicamente. Risponderò dopo averli visti".

Coni. Malagò: "Sulle Olimpiadi invernali del 2026 una risposta entro luglio"

"La deadline per ricevere una risposta dal Governo sul sostegno alla candidatura italiana all'Olimpiade invernale del 2026 non può andare oltre la fine di luglio, perché  in caso positivo avremmo due mesi di tempo per preparare il dossier da presentare al Cio a ottobre nella sessione di Buenos Aires" ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò a Trieste al termine della Giunta esecutiva del Coni.

"Mi piacerebbe che prima del 10 luglio, giorno del Consiglio nazionale del Coni, il Governo indicasse anche la sede italiana da candidare e non lasciasse a noi l'obbligo di una scelta difficile. Ho prospettato lo stato dell'arte attuale dell'onorevole Giorgetti, ma adesso il Coni resterà fermo in attesa della risposta del Governo".

Coni: la Federbocce festeggia i suoi 120 anni di storia

ROMA - Un grande compleanno per la Federazione Italiana Bocce: in questi giorni, presso il Salone d’Onore del Coni, ha festeggiato i suoi 120 anni di storia. Alla presenza di Giovanni Malagò, presidente del Coni, Luca Pancalli, presidente Cip, Carlo Mornati, segretario generale del Coni, e di Monsignor Melchor Sanchez, sottosegretario al pontificio consiglio della Cultura, il presidente FIB Marco Giunio De Sanctis ha esposto il futuro di quella che lui stesso definisce una "federazione moderna dal cuore antico".

"Non si tratta di uno sport minore, ma di uno sport che ha una tradizione millenaria. Ci sono specialità di grande agonismo. Vogliamo rilancia la federazione, perché non è la cenerentola dello sport italiano, ma un’istituzione che merita grande rispetto e dignità" ha dichiarato De Sanctis durante il suo intervento "La boccia paralimpica è già inserita nel programma paralimpico. L’aspettativa è che anche le altre specialità possano entrare a far parte del calendario delle Olimpiadi da Parigi 2024. Le specialità di raffa, volo, petanque, boccia paralimpica, bocce per disabili e beach bocce potranno essere apprezzate dagli appassionati nei prossimi appuntamenti celebrativi di Roma, 30 maggio a Castel Sant’Angelo, Torino, Norcia e Genova.

"Centoventi anni sono tanti, non so quante siano le federazioni con una storia simile alle spalle. I numeri, la tradizione e la capillarità sul territorio sono impressionanti. Si gioca ovunque. Quando vado sul territorio, gli uomini delle bocce sono sempre presenti" ha dichiarato Malagò complimentandosi poi con De Sanctis.

"La boccia paralimpica per noi è strategica" ha dichiarato infine il presidente del Cip, Luca Pancalli "Non solo perché è inserita nel programma delle Paralimpiadi, ma perché potrebbe consentire la qualificazione per qualcuno dei nostri straordinari atleti. Scriveremmo la storia paralimpica. Questo percorso si inserisce nei 120 anni che si celebrano: l’organizzazione è cresciuta, si sono intrecciate le vite di tanti dirigenti leali a questo movimento, che ha un risvolto sportivo ma non solo. Oggi questa famiglia guarda oltre e riconosce anche il Mondo Paralimpico. Faremo sempre il massimo, sono sicuro che i ragazzi centreranno la qualificazione a Tokyo 2020".

Malagò: "I risultati delle elezioni? Non commento e non faccio il tifo per nessuno"

ROMA - "I risultati delle elezioni? Come funzionario pubblico non commento e non faccio il tifo per nessuno. Aspetto di confrontarmi il prima possibile, ma vanno rispettati i tempi" ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò commentando i risultati delle elezioni politiche.

"Credo che qualsiasi italiano auspichi un governo autorevole, credibile, forte e che possa affrontare i tanti problemi del nostro Paese. Se mi aspetto attenzione verso il nostro mondo da chi sarà al governo? Io faccio un discorso di buonsenso: lo sport è un tema centrale del pianeta, in particolare nel nostro Paese, e non vedo perché non ci debba essere attenzione e sensibilità nei confronti del nostro mondo. Peraltro, con le nostre criticità e complessità, abbiamo fatto sempre fare bella figura al Paese. Poi si possono fare anche risultati migliori e c'è sempre il tema della scuola che mi sta a cuore. Io non faccio il tifo per nessuno. In questi anni abbiamo chiesto rispetto e allo stesso tempo abbiamo sempre rispettato qualsiasi tipo di istituzione: sfido chiunque a sostenere il contrario. Aspettiamo di vedere i risultati nelle competizione europee delle nostre due squadre, che saranno impegnate anche nella finale di Coppa Italia. Fasciamoci la testa nel  momento in cui questa cosa capita, uno scenario che auguro alle due squadre e in assoluto al calcio italiano: nella vita è meglio avere questo tipo di situazioni di affrontare che non averne manco una".

Calcio. Malagò: "Davide Astori uomo esemplare, una bellissima persona"

ROMA - "Un uomo esemplare, una bellissima persona" ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò ricordando il capitano della Fiorentina Davide Astori durante la conferenza stampa convocata presso la Sala Giunta del Coni, al Foro Italico.

"Ho saputo della scomparsa di Davide Astori dal direttore generale della Lega di A Marco Brunelli, mi ha chiamato alle 10 mentre ero in un incontro di lavoro. Davide era un padre di famiglia, un capitano e un giocatore della nostra Nazionale, un patrimonio del nostro sport. Le parole stanno a zero, la nostra comunità è profondamente colpita da quanto è successo: sono vicino alla compagna Francesca e a Vittoria, la loro bambina di due anni. Invito tutti a non lasciarsi trasportare da illazioni e speculazioni. Non faccio nessuna considerazione professionale, sarebbe poco serio e corretto. Ma nessun medico vi potrà mai dire che c’è un rimedio certo, categorico, per quanto riguarda il rischio di una morte improvvisa. Mi sento soltanto di dire che il sistema medico-sportivo del nostro Paese è molto avanzato e ha una credibilità fortissima. Poi chiaramente ci sarà un’autopsia e i fatti verranno accertati. Non penso che nella vita valga il detto ‘the show must go on’. Il calcio è lo sport più popolare e deve saper dare dei segnali in certi momenti. Credo che la decisione di rinviare le partite sia stata giusta e doverosa, più che mai perché il calcio che voglio è un calcio di valori, ideali, condivisione di emozioni e rispetto degli atleti. Tutte le società hanno manifestato la stessa opinione".

Calcio. Malagò: "La Figc rischia il commissariamento dopo le elezioni"

ROMA - "Il rischio commissariamento della Federcalcio c'è anche nel caso in cui ci siano regolari elezioni lunedì all'assemblea elettiva" ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò.

"Ho fatto presente che la Figc rischia di essere commissariata dopo le elezioni se la situazione della Lega di A non si sistema. La Lega di A è in una situazione illegittima, non ha rispettato il suo dovere come hanno fatto le altre leghe. Per una questione di quieto vivere e di buon senso, soprattutto in un momento in cui tutto il mondo si ferma e non litiga, anzi cerca di fare la pace, è stato deciso di dare trenta giorni di tempo per sistemare questa vicenda. Molti membri di Giunta già ieri a Firenze volevano procedere al commissariamento senza aspettare i trenta giorni, ma sarebbe stato un errore perché non è possibile impedire l'assemblea alla Lega di A: il Coni non ha questo tipo di potere giuridico. E poi siamo tutti in partenza per le Olimpiadi e c'e' una tregua sancita in tutto il pianeta: noi diamo una mano alla Lega di A per uscire dalle sabbie mobili, ma loro devono afferrarla per farsi tirare fuori". 

Coni. Malagò: "Obiettivo dell'Italia alle Olimpiadi di Pyeogchang è di arrivare in doppia cifra"

ROMA - "L'obiettivo italiano alle prossime olimpiadi invernali di Pyeogchang è di migliorare quello che si è fatto a Sochi in termini di numeri di medaglie. Ne abbiamo vinte otto, ed in corso d'opera ce ne hanno consegnata un'altra per un caso di doping di un'atleta russa e ricordo che a Vancouver ne vincemmo cinque" ha dichiarato in conferenza stampa il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine dei lavori della giunta nazionale del Coni svoltasi a Palazzo Vecchio a Firenze.

"In epoca non sospetta ho detto che saremmo andati in doppia cifra di medaglie alle olimpiadi invernali. Ci siamo andati vicino all'ultima edizione. Andare in doppia cifra alla prossima edizione di Pyeogchang significherebbe molto. Sono molto ottimista, sono convinto che faremo un risultato importante. Possiamo vincere l'oro in moltissime gare, pur non avendo tantissime certezze perché fare una discesa libera o una gara di short track ha dei rischi che magari chi fa i cento metri piani non ha. Però è il bello degli sport invernali, ma siamo molto ottimisti. Sugli sport invernali una medaglia di cui sarei contento se venisse ottenuta sarebbe quella di Nadia Fanchini, per ovvi motivi. Per ciò che riguarda gli sport sul ghiaccio, sarebbe bello andare a prendere una medaglia da una squadra sia essa la coppia dell'artistico o la danza, per dare dimostrazione che siamo un Paese che non ha solo un singolo che vince. E' stato dato al sottoscritto, da parte della giunta, la delega per completare la lista delle iscrizioni. Noi porteremo 121 atleti ad una olimpiade invernale, la più grande spedizione in termini numerici per una Olimpiade invernale dopo quella organizzata in casa a Torino. La giunta inoltre ha confermato i premi da dare ai medaglisti, con i valori 150 mila euro per ogni medaglia d'oro, 75 mila euro per ogni medaglia d'argento, e 50 mila euro ai vincitori di medaglia di bronzo".

Olimpiadi Pyeongchang 2018. Malagò: "Ci impegniamo a disputare un'Olimpiade da protagonisti"

ROMA - "Ci impegniamo, signor Presidente, ad andare in Corea per disputare un’Olimpiade da protagonisti, per cercare di vincere sul campo contro i nostri avversari e fuori con i nostri comportamenti. Vogliamo essere un simbolo positivo per il Paese, facendoci interpreti e messaggeri dei suoi precisi insegnamenti e dei suoi puntuali incoraggiamenti" ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, rivolgendosi al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di consegna al Quirinale del tricolore ai portabandiera azzurri ai Giochi invernali di Pyeongchang 2018.

"Gli atleti qualificati alle Olimpiadi invernali sono 130, una cifra che ci fa stabilire il nuovo record assoluto di partecipazione per un’Olimpiade invernale fuori fuori dai nostri confini. In rappresentanza di tutti gli atleti, la portabandiera Arianna Fontana, una campionessa seria, professionale, dal carattere deciso ma anche di grande umanità. Arianna è un’atleta corretta e allo stesso tempo sempre pronta ad un sorriso. Quello che ci dovrà accompagnare nel nostro lungo viaggio verso la Corea. Questa volta andiamo in un Paese che ha una differenza di fuso orario di otto ore. Non vogliamo rovinare le sue notti però, quando può, ci guardi perché per lo sport italiano è motivo di orgoglio sapere di essere seguiti passo dopo passo, gara dopo gara, dall’uomo che più di ogni altri rappresenta l’unità del Paese. Non le possiamo garantire vittorie certe, ma le promettiamo che lo sport è pronto e preparato per dare all’Italia ancora gioie ed emozioni, coltivando la non segreta speranza di ritornare qui da Lei con tante medaglie al collo da festeggiare insieme".

Calcio: Collare d'oro Coni 2017 all'Italia Mundial '82

di NICOLA ZUCCARO - "E' stata la vittoria di un gruppo". Nel rimarcare il concetto precedentemente espresso da Dino Zoff che di quella squadra ricopri anche la funzione di Capitano (Super Dino per l'occasione è stato invitato a sollevare per la seconda volta il trofeo conquistato nella notte magica di Madrid dell'11 luglio 1982), Paolo Rossi ha storicamente giustificato, 35 anni anni dopo quel successo sportivo, l'assegnazione del Collare d'oro, quale onorificenza conferita dal Comitato Olimpico Nazionale.

Nel corso della cerimonia, svoltasi nella mattinata odierna in Roma, l'intero organico è apparso visibilmente emozionato e commosso anche per il conferimento del medesimo riconoscimento alla memoria di Gaetano Scirea (tragicamente scomparso il 3 settembre 1989) e della Palma d'oro al compianto Enzo Bearzot, Ct di quella Nazionale.

A ritirare l'onorificenza concessa per meriti tecnici, alla vigilia del settimo anniversario della sua dipartita, la figlia Cinzia. Di quella compagine vincente, inoltre, è stata ricordata la figura dell'allora Presidente della Figc, Federico Sordillo. 

Calcio. Var: Gianni Infantino ringrazia l'Italia

di NICOLA ZUCCARO. Insignito del collare d'oro (onorificienza conferita dal Coni), Gianni Infantino nel ringraziare l'Italia per essere stata la prima Federazione disposta ad applicare la Var, ha promosso nel contempo la stessa per le ricadute positive sulla regolarità del massimo campionato nazionale.

Il Presidente della Fifa, interpellato dal moderatore - il giornalista Rai Andrea Fusco - sulla mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali di Russia del 2018, ha fatto spallucce, pur evidenziando che, con un pizzico di dispiacere per le sue origini italiane, in campo vanno sempre i calciatori. 

Coni. Malagò: "Al momento non si può commissariare la Figc"

ROMA - "Così come sono scritte le regole, se avessimo portato oggi la delibera del commissariamento della Federcalcio saremmo stati oggetto di un ricorso da parte di uno di questi signori che non lo vogliono. Un ricorso che avrebbe grandi possibilità di successo e io non posso esporre il Coni e la Giunta a questo rischio" ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine della Giunta straordinaria a Palazzo H.

"Il commissario è un esercizio di natura straordinaria. Se nei tempi previsti non si arriva a dama quel commissariamento non può essere procrastinato, perché si va nella straordinaria amministrazione. A quel punto si riconvoca la giunta e, se dovesse succedere, si faranno le dovute valutazioni. L'11 dicembre ci sarà la deadline per le nomine nella Lega Serie A, a partire da quella del presidente. Aspettiamo le elezioni della Lega di A: se non vanno a buon termine, riconvocheremo la Giunta. I presupposti per il commissariamento ci sarebbero tutti se la Lega serie A non riuscisse a completare le sue elezioni". 

Calcio. Malagò "Buffon è un gigante, ci ha messo subito la faccia"

ROMA - "Buffon è un gigante, ci ha messo subito la faccia, si capiva che erano lacrime sincere. Si è sempre esposto in prima persona, peraltro sarebbe stato il primo a farne sei di Mondiali, a caldo ha avuto la forza di raccontare il suo momento" ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, tornando a parlare, ospite di Fabio Fazio a 'Che tempo che fa' su RaiUno, del flop della Nazionale e del Mondiale mancato.

"Nel 1958 perdemmo uno spareggio con l'Irlanda del Nord, le regole erano diverse e il Coni poteva intervenire direttamente. Ora invece può commissionare una federazione ma non ci sono gli estremi tecnico-giuridici per procedere: io ho sempre rispettato la responsabilità soggettiva delle persone, qui si va sul campo della coscienza o, come qualcuno ha detto, della dignità. Chiunque si rende conto che non è il presidente di una federazione che calcia in campo, qui però c'è una vicenda che trasferisce la responsabilità dalla soggettività all'oggettività: quando Conte decise di lasciare la Naizonale per andare al Chelsea, si pose il problema di chi potesse traghettare la Nazionale fino ai Mondiali. Si pensò a Donadoni, ma era sotto contratto con il Bologna e non si poteva fare. Tavecchio ed io ci siamo sentiti in quell'occasione  e c'era l'ipotesi di Marcello Lippi, che aveva fatto trapelare la volontà di tornare dalla Cina. Lo incontrammo, fu chiaro ma disse che non voleva fare il ct ma dare una mano al settore tecnico delle squadre nazionali, per costruire una crescita dell'intero movimento. Diede la piena disponibilità, Tavecchio era molto preoccupato per l'ingaggio, viste le cifre della Cina, ma Lippi fu un gentiluomo e l'accordo fu fatto su basi inferiori a quelle messe in preventivo. Chiese una settimana di tempo per interpellare i tecnici disponibili, e cioè Ventura, De Biasi, Montella e Spalletti. Lippi ritornò e disse che la scelta migliore era Ventura, quello con cui sentiva di potersi confrontare e lavorare perfettamente. Tavecchio e la federazione contrattualizzarono Ventura e poi dieci giorni dopo mi disse che non potevano mettere sotto contratto Lippi perché, avendo il figlio procuratore, c'era una norma che lo vietava. Lippi era dispiaciuto e, a prescindere dalla norma, nel calcio ci sono tante interpretazioni, ma quello che è stato grave è che Ventura si è ritrovato senza Lippi ma con al suo fianco il vice-presidente Ulivieri. Chiunque può farsi un'idea su questa storia. Non serviva essere uno scienziato per capire che l'Italia era nel girone con la Spagna, per la differenza reti dovevamo vincere a Madrid e una volta che vai allo spareggio è sempre un terno a lotto. A noi con la Svezia non era andata male e quando vai fuori, l'eliminazione si ripercuote su tutto il movimento, con problemi anche economici, visto che qualcuno ha parlato di una perdita dell'1% del pil".