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Calcio. Gravina: "Chiesto al governo di poter disputare le partite a porte chiuse nelle zone interessate dal coronavirus"

Foto Ansa
ROMA - "Abbiamo chiesto al governo di poter disputare le partite a porte chiuse nelle zone interessate dai focolai di coronavirus" ha dichiarato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, al termine del Consiglio federale.

"Probabilmente già da domenica avremo partite a porte chiuse. Inoltre abbiamo espresso al ministro dello Sport la nostra preoccupazione per la chiusura degli impianti sportivi perché abbiamo l'esigenza di far allenare le squadre e c'è il rischio che si blocchi l'attività di preparazione. Ci dovrebbe comunque essere a breve un decreto ministeriale che disciplini tutto questo. Stiamo riflettendo anche su ipotesi alternative e a questo anche è servito l'incontro di stamattina con i medici federali. Per quanto riguarda le partite già rinviate lasciamo alla Lega ogni valutazione e decisione in merito. Noi siamo impegnati a dare massimo supporto alle varie leghe e ai campionati, rimanendo in stretto contatto con il ministro della Salute e con quello dello sport, in attesa delle determinazioni del governo. Inoltre la Lega Pro ha rinviato la nona e la decima giornata di ritorno nei gironi A e B e la Lega Dilettanti ha sospeso tutte le partite delle regioni coinvolte".

Calcio. Vialli: "Sto abbastanza bene e la Nazionale ha ritrovato l'orgoglio azzurro"

Credits Oggi.it
"Sto abbastanza bene, credo si veda e proseguiamo così" ha dichiarato il capo delegazione della Nazionale italiana di calcio, Gianluca Vialli, che sta combattendo da tempo contro un tumore al pancreas e visibilmente più in forma rispetto alle precedenti apparizioni in pubblico.

"Personalmente è stato bellissimo tornare nel mondo in cui mi trovo perfettamente a mio agio e riprovare un certo tipo di emozioni poi dal punto di vista dei risultati speriamo di fare il massimo delle nostre possibilità, rendere orgogliosa la Federazione e i tifosi senza avere rimpianti. Finora il cammino è assolutamente positivo e ha contribuito a cancellare, in parte, il disastro della mancata qualificazione agli ultimi Mondiali in Russia. Credo che Roberto Mancini e la Federazione siano stati bravi a ricominciare un percorso che si era interrotto cercando di trasmettere ai giocatori il senso d’appartenenza, l’orgoglio e l’umiltà che devi avere quando indossi la maglia azzurra. A parte le vittorie la squadra è stata capace di trasmettere questi sentimenti alla gente. Servono integrità, onestà e autenticità: vuol dire che il cervello, il cuore e la bocca devono essere sempre allineati. Bisogna mantenere le promesse e fare la cosa giusta anche quando nessuno sta guardando. Il calcio è un business che vende emozioni e ricordi, le società dovrebbero essere delle piattaforme di sviluppo sociale che generano entusiasmo e si prendono cura della comunità. Abbiamo tutti una responsabilità per far sì che i giovani si avvicinino allo sport nel modo giusto, credo sia importante per i genitori ma anche per gli allenatori e i dirigenti tramandare i giusti valori e principi facendo crescere bene i ragazzi".

14 dicembre 1947: l'Italia del "Grande Torino" vince a Bari

di NICOLA ZUCCARO - Bari, domenica 14 dicembre 1947. In una fredda e piovosa domenica prenatalizia, il capoluogo pugliese ospita per la prima volta una gara dell'Italia. La Nazionale selezionata dal Ct e 2 volte Campione del Mondo (1934 e 1938) Vittorio Pozzo, sale sul rettangolo di gioco dello Stadio della Vittoria con il blocco del "Grande Torino" e sconfigge per 3-1 la Cecoslovacchia.

La successione delle prime due reti italiane e di marca granata, quali l'1-0 siglato da Menti al 10' del primo tempo e il 2-0 siglato da Gabetto al 58' il raddoppio di Gabetto, meritano di essere ugualmente ricordate a conclusione dell'anno del 70mo anniversario della sciagura aerea di Superga in cui persero la vita i calciatori in maglia granata, reduci da Lisbona il 4 maggio 1949.

Calcio. Mancini: "Balotelli? Ci saranno altre possibilità di chiamarlo perché lo merita"

"Balotelli è un giocatore al quale voglio bene, l'ho fatto giocare quando era ragazzino. Se dovesse essere richiamato è perché sta facendo bene ed è utile per la Nazionale. Magari ci saranno altre possibilità di chiamarlo perché lo merita" ha dichiarato il ct della Nazionale Italiana, Roberto Mancini, riguardo la mancata convocazione dell'attaccante del Brescia per la doppia sfida di qualificazione agli Europei contro Bosnia e Armenia.

"Lo sport deve unire. Siamo nel 2020 ma alcuni fanno ancora considerazioni sul colore della pelle".

Calcio. Nazionale: la lista dei 29 convocati per le sfide con Bosnia e Armenia per le qualificazioni ad Euro 2020

Il ct della Nazionale, Roberto Mancini, ha diramato, in questi giorni, la lista dei 29 convocati in vista delle gare con Bosnia (a Zenica) e Armenia (al Renzo Barbera di Palermo), valide per le qualificazioni agli Europei del 2020. Ancora fuori Mario Balotelli, ma ci sono tre novità, oltre al ritorno di Mandragora e Berardi: il difensore del Brescia Andrea Cistana, il centrocampista della Fiorentina Gaetano Castrovilli e l’attaccante del Bologna Riccardo Orsolini.

Questo l’elenco dei convocati: Portieri: Gianluigi Donnarumma (Milan), Pierluigi Gollini (Atalanta), Alex Meret (Napoli), Salvatore Sirigu (Torino). Difensori: Francesco Acerbi (Lazio), Cristiano Biraghi (Inter), Leonardo Bonucci (Juventus), Andrea Cistana (Brescia), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Emerson Palmieri (Chelsea), Alessandro Florenzi (Roma), Armando Izzo (Torino), Gianluca Mancini (Roma), Alessio Romagnoli (Milan), Leonardo Spinazzola (Roma). Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Gaetano Castrovilli (Fiorentina), Frello Filho Jorge Luiz Jorginho (Chelsea), Rolando Mandragora (Udinese), Marco Verratti (Paris Saint Germain). Nicolò Zaniolo (Roma). Attaccanti: Andrea Belotti (Torino), Domenico Berardi (Sassuolo), Federico Bernardeschi (Juventus), Federico Chiesa (Fiorentina), Stephan El Shaarawy (Shangai Shenhua), Ciro Immobile (Lazio), Lorenzo Insigne (Napoli), Riccardo Orsolini (Bologna).

Calcio. Nicchi: "Gli arbitri stanno lavorando bene ed applicano il regolamento"

"Gli arbitri stanno lavorando bene e applicando dei regolamenti che anche a noi non entusiasmano, ma il problema è che sono pochi gli addetti ai lavori che conoscono le regole, altrimenti non si capisce perché si dica che l’arbitro devo andare o meno a vedere il Var, o che c’è confusione sul fallo di mano" ha dichiarato il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, ai microfoni di 'Radio Anch’io Sport' su RadioUno, parlando delle polemiche sui nuovi regolamenti Ifab.

"Non bisogna dimenticare i ruoli che abbiamo. Parliamo di razzismo e violenza e poi sul campo, a fine partita, si vedono comportamenti che sono dei boomerang: circondare l’arbitro a fine partita invece del terzo tempo diventa dare pugni e calci all’arbitro di periferia. La polemica di Gasperini? Sono due rigori sacrosanti. Non è compito nostro sindacare sulla forza del pestone o sul danno subito. Fino ad una settimana prima Rocchi era considerato il miglior arbitro italiano, bisogna accettare quello che capita in campo e gli allenatori ci devono dare una mano. Devono conoscere il regolamento e le dissertazioni si facciano nelle sedi opportune, in questo modo si crea solo discredito e si mette sulla strada sbagliata il moviolista o il giornalista. Con il presidente Gravina siamo in prima linea nel cacciare questi cialtroni dai campi. Ai calciatori abbiamo detto che, quando si sentono offesi, possono venire da noi per un abbraccio o per essere consolati. Di più non possiamo fare: se poi ci chiedono altro lo faremo, purché questo non vada a discapito della gara: l’arbitro non può avere l’onere di vedere da dove parte un ‘buu’ o dove viene esposto uno striscione".

Fiona May: "Figc, Uefa e Fifa devono trovare un modo per dire basta al razzismo nello sport"

ROMA - "Figc, Uefa e Fifa devono trovare un modo per dire basta al razzismo nello sport, bisogna essere più pesanti" ha dichiarato Fiona May, ex campionessa olimpica e madre della giovanissima campionessa di salto in lungo Larissa Iapichino.

"C’è razzismo nello sport, è politica nello sport che purtroppo vediamo e non dovrebbe esserci soprattutto nel mondo del calcio. Se si vede questo anche nel mondo dell’atletica veramente crolla tutto. Io sono cresciuta da quando avevo 12 anni a quando ne avevo 25 nel mondo dell’atletica e non ho mai avuto questi problemi. E ora che li vedo da fuori e mi metto le mani nei capelli perché non è logico, non è normale. Nel calcio il problema è universale: c’è sempre un gruppo di persone che sono frustrate o sono un po’ ignoranti, maleducate o veramente arrabbiate e per questo vogliono rovinare le vite degli altri e non è giusto. Io ho detto basta con questo razzismo, bisogna essere più pesanti. Sono stanca di parlarne. Ci vuole tanto lavoro".

Contro la Grecia l'Italia resterà al "verde"?

di NICOLA ZUCCARO - I corsi e i ricorsi storici fanno anche al caso della Nazionale italiana di Calcio che, a distanza di 65 anni, tornerà ad indossare la maglia verde e sempre allo Stadio Olimpico di Roma. Era il 5 dicembre 1954 quando l'Italia superò per 2-0 in amichevole l'Argentina.

Ma, a partire dalle ore 20:45 di sabato 12 ottobre 2019, sarà tutt'altra storia, perché la selezione guidata da Roberto Mancini affronterà la Grecia in una gara da vincere a tutti i costi per guadagnare la matematica qualificazione alla fase finale dell'Europeo 2020.

Se il precedente con la maglia verde fa ben sperare, non resta che compiere un ulteriore sforzo da parte della selezione italiana per centrare l'obiettivo anche con un successo di misura, purché l'Italia - è il caso di riscriverlo - non resti al verde. 

Europei U21: esordio ok per l'Italia di Paolo Nicolato

di NICOLA ZUCCARO -  Dopo il 4-0 rifilato alla Moldavia nell'amichevole di Catania dello scorso 6 settembre 2019, è stato positivo anche il secondo debutto per il nuovo commissario tecnico dell'Under 21 Paolo Nicolato. 
Il successore di Luigi Di Biagio ha condotto gli azzurrini nel vittorioso esordio della fase valevole per qualificazioni agli Europei del 2021.  
A Castel di Sangro, in vista del prossimo impegno di ottobre in Svezia (capolista del girone), la selezione italiana si è imposta per 5-0 sul Lussemburgo nell'incontro disputatosi nel pomeriggio di martedì 10 settembre 2019.

30 anni fa muore Gaetano Scirea: un gentiluomo del calcio italiano

di NICOLA ZUCCARO. E' il pomeriggio del 3 settembre 1989 quando, per le gravi ustioni riportate a seguito di un incidente stradale nei pressi di Varsavia, muore Gaetano Scirea. 

Il libero della Juventus e dell'Italia, laureatasi Campione del Mondo nella rassegna iridata di Spagna '82, si trovava in Polonia nella veste di osservatore juventino per visionare il Gornik Zabre, avversario che i bianconeri dovevano affrontare nei giorni successivi in Coppa Uefa.

La notizia della sua morte fu, però, resa pubblica solo nella tarda serata da Sandro Ciotti nel corso della "Domenica Sportiva" e alla presenza di un visibilmente commosso Marco Tardelli, suo amico e antico compagno di squadra nella Juve e nella Nazionale. Da quella maledetta domenica, il calcio italiano perse un gentiluomo, prima ancora che un serio professionista, capace di elevare sul piano educativo e culturale (era prossimo a conseguire il Diploma di Istituto Magistrale) uno Sport che sotto questi profili, si è mostrato poco prolifico, sin dalla sua nascita.  

Calcio: ventisei i convocati della Nazionale Italiana per le sfide contro Armenia e Filnandia per Euro2020

La Nazionale Italiana di calcio riparte con un doppio impegno in trasferta per la corsa verso Euro2020: per la 5^ e 6^ giornata delle qualificazioni, gli azzurri affrontano le due sorprese del girone J, l’Armenia (giovedì 5 settembre, ore 18 - Stadio ‘Vazgen Sargysan’ di Yerevan) e la Finlandia (domenica 8, ore 20.45 - ‘Tampere Stadion’ di Tampere), le dirette inseguitrici dell’Italia capolista, avendo scavalcato Grecia e Bosnia, inizialmente le rivali più temute. Il Ct Roberto Mancini ha convocato per le due gare 26 calciatori. L'Italia partirà per Yerevan mercoledì 4 settembre, per spostarsi poi a Tampere il giorno dopo la gara con l’Armenia. 
Questo l’elenco dei convocati: Portieri: Gianluigi Donnarumma (Milan), Pierluigi Gollini (Atalanta), Alex Meret (Napoli), Salvatore Sirigu (Torino). Difensori: Francesco Acerbi (Lazio), Leonardo Bonucci (Juventus),  Mattia De Sciglio (Juventus), Emerson Palmieri (Chelsea), Alessandro Florenzi (Roma), Armando Izzo (Torino), Gianluca Mancini (Roma), Luca Pellegrini (Cagliari), Alessio Romagnoli (Milan). Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Jorginho (Chelsea), Lorenzo Pellegrini (Roma), Stefano Sensi (Inter), Marco Verratti (Psg). Attaccanti: Andrea Belotti (Torino), Federico Bernardeschi (Juventus), Federico Chiesa (Fiorentina), Stephan El Shaarawy (Shangai Shenhua), Ciro Immobile (Lazio), Lorenzo Insigne (Napoli), Kevin Lasagna (Udinese).

Calcio. Gravina: "C’è un nuovo approccio di intendere il calcio italiano"

"Stanco, ma soddisfatto" ha dichiarato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, tracciando un bilancio a ormai nove mesi dalla sua elezione a numero uno del calcio italiano.

"C’è un nuovo approccio di intendere il calcio italiano perché c’è una nuova cultura sportiva e questo mi gratifica su tutto. Si può fare di più e ne sono convinto perché mancano due elementi molto importanti che sono la valorizzazione dei settori giovanili e le infrastrutture. Poche, pochissime invece le chance che l’Italia possa giocarsi il torneo per la qualificazione olimpica di Tokyo 2020 visto che c’è una norma chiara e che ad oggi non permette interpretazioni in riferimento alla posizione della Gran Bretagna che si è qualificata grazie all’Inghilterra nel recente Mondiale femminile disputatosi in Francia. Ottimismo invece in merito alle domande presentate dalle società Palermo, Calcio Foggia 1920, Arzachena Academycs e Lucchese 1905 per partecipare al prossimo campionato di Serie D. Entro le 10 di domani mattina è previsto l’invio al presidente federale dell’apposita commissione sulle domande ex art.52 comma 10 delle Noif per consentirne l’iscrizione al massimo campionato dilettantistico. La commissione da noi incaricata sta valutando tutti i requisiti e mi sembra che non ci siano preoccupazioni e anomalie. Già domani durante il Consiglio della Lega Nazionale Dilettanti si potrebbe definire il tutto".

Calcio. Gravina: "Credo sia giusto il sorteggio del girone di ritorno della Serie A"

ROMA - "C'è bisogno del sorteggio del girone di ritorno della Serie A? Secondo me sì, come capita da altre parti in Europa, sempre all’inizio della stagione, tenendo conto alcune esigenze della fase finale di alcuni tornei internazionali che tanto bene fanno, al nostro Calcio nazionale" ha dichiarato il presidente della Figc, Gabriele Gravina a Radio Cusano Campus, parlando della possibilità dal prossimo anno di sorteggiare il girone di ritorno della Serie A.

"Credo che sia giusto tener conto di esigenze oggettive che variano tra un girone d’andata e un girone di ritorno; facendo attenzione a non creare discriminazioni legate ad esigenze che sono molto più importanti, quelle del rispetto del valore della competizione sportiva. Ma questo lo lascio alla valutazione della Lega di Serie A".

Italia U21: Paolo Nicolato è il nuovo ct

di NICOLA ZUCCARO - Paolo Nicolato è il nuovo ct dell'Under 21. L'ex selezionatore dell'Under 20, subentrando al dimissionario Luigi Di Biagio, viene così premiato per il buon risultato ottenuto nel relativo Mondiale di categoria, recentemente disputatosi in Polonia, dove l'Italia si è classificata al quarto posto.

Nella corsa per la guida degli azzurrini, Paolo Nicolato ha superato Alberigo Evani, attuale assistente di Roberto Mancini nella Nazionale maggiore.  

Calcio. Mancini: "Il mio programma in Nazionale? Vincere gli Europei e i Mondiali"

"Che gli sportivi italiani non avessero più affetto per la Nazionale era grave. La Nazionale è la squadra di tutti, ha regalato incredibili momenti collettivi di felicità. Quando siamo arrivati c’era demoralizzazione perché, almeno noi, non avevamo mai visto l’Italia fuori dal Mondiale. Però purtroppo questi momenti capitano. Il calcio è così, non sai neanche perché, a volte. A volte si incolpano gli allenatori, però sono cose che sono capitate a tutte le Nazionali" ha dichiarato il ct della Nazionale, Roberto Mancini, in una lunga intervista firmata da Walter Veltroni pubblicata in questi giorni sulle pagine de 'La Gazzetta dello Sport' "Quando abbiamo iniziato non c’era una sola persona, anche tra gli addetti ai lavori, che dicesse 'Però se ne può venir fuori'. Tutti dicevano 'Non ci sono giocatori, non c’è niente'. Ma in Italia sono sempre nati, i giocatori di calcio. Una delle poche cose che c’è sempre stata. Magari può capitare un momento senza fenomeni come Totti, Del Piero. Però i giocatori bravi sono sempre usciti, avevo fiducia. Poi, guardi, nel mondo gli unici due fenomeni sono Messi e Ronaldo che, comunque, stanno andando verso una certa età. Non ci sono più squadre inarrivabili. Forse solo la Francia è un po’ più avanti perché è una squadra giovane, è campione del mondo. Però le altre stanno ricostruendo. Per questo non dobbiamo precluderci nessun obiettivo. Si può, nulla ce lo proibisce. Il momento di Zaniolo? E' normale. Lui sta conoscendo una pressione eccessiva, hanno persino iniziato a paragonarlo a Totti, che non c’entra proprio niente. Lui, anche per il ruolo, è totalmente diverso. Poi a lui è capitato tutto così all’improvviso. Non aveva mai giocato in serie B, tantomeno in serie A. Il suo talento gli ha fatto fare il salto, all’improvviso. Perciò è stato normale che negli ultimi mesi avesse un calo, sia fisico che psicologico. Roma non è una città semplice dove giocare. Però lui ha qualità e in sei mesi è migliorato. Dalla prima volta che l’ho chiamato a Coverciano è un altro giocatore. Dobbiamo fare dei punti per migliorare ulteriormente il ranking. Abbiamo un anno, prima dell’Europeo, in cui dobbiamo cercare di migliorare molto. In questi dodici mesi possiamo poi trovare qualcuno che ancora non è venuto fuori. Capita spesso, prima di un Europeo o di un Mondiale. Sono contento per come i ragazzi si comportano, per quello che fanno. Sono contenti quando vengono in Nazionale, si divertono, e questo è molto importante. Il mio programma è vincere gli Europei e vincere i Mondiali. Questo è il mio programma. Non so se le altre Nazionali sono d’accordo. Però il nostro pensiero comune è questo. Anche perché l’Italia non vince gli Europei dal ’68, è ora di farlo". 

Calcio. Mancini: "Contro la Bosnia ci vorrà la migliore Italia"

"La Bosnia è una delle principali candidate al passaggio del turno" ha dichiarato il ct della Nazionale, Roberto Mancini, in vista della sfida contro la Bosnia di martedì 11 giugno 2019.

"Penso che la sconfitta con la Finlandia sia solo un episodio. Oggi mi aspetto un’altra squadra e ci vorrà la migliore Italia per avere la meglio sugli avversari. Per vincere dovremo essere al cento per cento e forse servirà anche qualcosa di più. Per quel che riguarda la formazione, farò qualche cambio ma non tantissimi. Per le valutazioni devo aspettare gli allenamenti. In questo momento conta soprattutto la condizione fisica e giocherà chi starà meglio. Finora sono mancati i gol degli attaccanti. E’ una cosa un po’ anomala, ma mi aspetto che arrivino. Quando arriveranno le partite decisive ci sarà bisogno anche dei gol dei centravanti, ma ciò che più conta per adesso è il gioco di squadra. Sabato Belotti non ha segnato ma ha fatto l’assist per il primo gol e altri due assist da cui potevano scaturire altre due reti. L’Italia è sempre stata forte, anche quando non si è qualificata per i Mondiali la squadra era buona. Purtroppo nel calcio capitano dei momenti negativi, ma la delusione per non essere andati ai Mondiali è uno stimolo in più per far bene. Si può cercare la vittoria anche seguendo la strada della tradizione, aspettando gli avversari, oppure cercare di proporre qualcosa di nuovo per far divertire la gente. Per questo non mi sento un eretico, ma un allenatore che è stato un attaccante e che pertanto vorrebbe proporre un gioco offensivo. Ho la fortuna di avere dei giocatori dalle buone qualità tecniche, che si sono resi disponibili fin da subito. La strada da percorrere però è ancora lunga, l’Italia non merita la posizione che attualmente occupa nel ranking Fifa". 

10 giugno 1934, 85 anni fa l'Italia è per la prima volta Campione del Mondo

di NICOLA ZUCCARO. Roma 10 giugno 1934. Allo Stadio Nazionale, l'Italia, selezionata da Vittorio Pozzo, si presenta al suo primo appuntamento con la Finale di un Campionato del Mondo di Calcio. Reduci da un esaltante cammino eliminatorio e segnato dal 7-1 agli Usa e dall'1-0 alla Spagna eroicamente difesa fra i pali dal mitico Zamora, gli azzurri rischiano di cedere all'ultima gara. 
Di fronte, sul terreno amico del futuro Flaminio, la Cecoslovacchia che, passata per prima in vantaggio con Puc, ad un quarto d'ora dal termine, viene poi raggiunta a 6' dalla fine da Orsi.  
Si andrà ai tempi supplementari che sorrideranno agli italiani in virtù della rete siglata da Schiavio per il definitivo 2-1 che consente all'Italia di conquistare il primo titolo mondiale di calcio per Nazioni.

Calcio. Gravina: "No alla Super Champions: il calcio appartiene a tutti"

"Il giocattolo dobbiamo difenderlo con tutte le energie sottolineando che il gioco del calcio appartiene a tutti" ha dichiarato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ribadendo la sua contrarietà ad un progetto di 'Super Champions'.

"L’idea che possano esserci degli interessi commerciali da sviluppare credo possa essere una modalità per non far apparire quella dimensione economica uno degli elementi negativi, ma il calcio ha anche altre dimensioni. Se stiamo parlando di emozioni, di sentimenti, è perché oggi riscopriamo quanto siano fondamentali per lo sviluppo del calcio queste altre dimensioni come quella sociale, il coinvolgimento di tante emotività che stiamo riscoprendo quanto possano essere fondamentali nella vita di tutti noi. Quindi i nostri campionati vanno difesi rispetto alla grande dimensione economica, ma ci sono altri interessi che meritano sicuramente maggiore tutela. Non serve andare a muso duro, bisogna avere le idee e confrontarsi sapendo che ci sono delle situazioni che devono comunque trovare una sintesi e conciliarsi nel modo possibile non dimenticando che il gioco del calcio non è un gioco per pochi".

Calcio. Mancini: "Saranno due gare difficili: lotteremo per il primo posto nel girone"

"Saranno due gare difficili perché sono le due squadre con cui lotteremo per il primo posto del girone" ha dichiarato in conferenza stampa il ct della Nazionale, Roberto Mancini, in vista delle sfide contro Grecia e Bosnia.

"I giocatori sono tutti esperti anche se c'è qualche giovane che non ha giocato molto in Europa; ma non c'è paura, semmai la voglia di giocare bene in uno stadio che sarà pieno. Noi siamo l’Italia e dobbiamo scendere in campo per vincere. Dobbiamo continuare a giocare con la stessa mentalità, sapendo che in partita possono succedere episodi che cambiano il match. Giochiamo da tante gare nello stesso modo. Questa è una di quelle partite in cui possiamo dimostrare la nostra crescita, incontreremo un avversario forte e tecnico, ma vogliamo entrare in campo e vincere. Sarà un match duro, dovremo dimostrare di essere cresciuti contro una squadra tecnica. Ho visto tutti bene in questi giorni, anche gli attaccanti. Ora stiamo valutando chi giocherà. Non sappiamo ancora come giocherà la Grecia, ha adottato due moduli diversi nelle ultime due partite, non sarà una gara semplice. E' una squadra che sta cambiando qualcosa, ci sono giocatori di valore e tecnici, negli ultimi mesi sta producendo un buon gioco, a livello tecnico. Hanno cambiato diverse cose, quando finisce un ciclo ci vuole un po' di tempo per rinnovare. Un po' come noi. Abbiamo massimo rispetto per l'avversario. L’obiettivo che vogliamo raggiungere in vista degli Europei è di utilizzare un sistema di gioco a prescindere dai giocatori. Ci vorrà del tempo, ma la mentalità è buona. E' sempre stata buona fin dal primo giorno. L'Italia non può non partecipare a Europei e Mondiali. Quello che è stato è stato, non possiamo più far nulla. Non era mai accaduto negli ultimi 60 anni, è stato un dispiacere per tutti. Adesso dobbiamo fare in modo che non succeda mai più".

Calcio: Luigi Di Biagio ufficializza le convocazioni per l'Europeo Under 21


Il tecnico dell’Under 21 Luigi Di Biagio ha ufficializzato in questi giorni la lista dei 23 azzurrini che parteciperanno alla Fase Finale del Campionato Europeo di categoria, che si svolgerà per la prima volta in Italia. 
Inserita nel Gruppo A, l’Italia disputerà la gara d’esordio affrontando la Spagna domenica 16 giugno allo Stadio ‘Renato Dall’Ara’ di Bologna (ore 21), per poi affrontare nell’ordine la Polonia (mercoledì 19 giugno - ore 21.00 a Bologna) e infine il Belgio (sabato 22 giugno - ore 21.00 a Reggio Emilia). Tutte le gare degli azzurrini saranno trasmesse in diretta su Rai1. 
Questo l'elenco dei convocati per l’Europeo:
PORTIERI: Emil Audero (Sampdoria), Alex Meret (Napoli), Lorenzo Montipò (Benevento).
DIFENSORI: Claud Adjapong (Sassuolo), Alessandro Bastoni (Parma), Kevin Bonifazi (Spal), Arturo Calabresi (Bologna), Federico Dimarco (Parma), Gianluca Mancini (Atalanta), Giuseppe Pezzella (Genoa), Filippo Romagna (Cagliari).
CENTROCAMPISTI: Nicolò Barella (Cagliari), Manuel Locatelli (Sassuolo), Rolando Mandragora (Udinese), Alessandro Murgia (Spal), Lorenzo Pellegrini (Roma), Sandro Tonali (Brescia), Nicolò Zaniolo (Roma).
ATTACCANTI: Federico Chiesa (Fiorentina), Patrick Cutrone (Milan), Moise Bioty Kean (Juventus), Riccardo Orsolini (Bologna), Andrea Pinamonti (Frosinone).