Il Comitato organizzatore Taranto 2026 aveva indetto il concorso internazionale di architettura al fine di elevare la qualità dell’intervento attraverso un segno iconico che potesse caratterizzare il waterfront della città e integrarsi con un’area di notevole interesse paesaggistico. Obiettivi raggiunti dal progetto vincitore, che si integra con l’area intesa come parco costiero, caratterizzato dalla presenza di significative tracce archeologiche e dalla presenza della torre settecentesca che costituisce l’accesso al parco.
La Commissione - composta dall’arch. Maria Piccarreta (presidente), arch. Benedetta Tagliabue, arch. Simonetta Dello Monaco, ing. Paolo Garofoli e arch. Ubaldo Occhinegro - aveva esaminato nella prima fase 37 proposte inviate da numerosi Paesi, selezionando i 5 progetti finalisti per la seconda fase. Questa mattina a conclusione della procedura, svoltasi sempre in forma del tutto anonima, sono stati svelati i nominativi dei vincitori e di tutti gli altri partecipanti attraverso la piattaforma informatizzata utilizzata per il concorso. Lo studio pratese ha preceduto nell’ordine gli studi Marazzi Architetti (Parma), Populous (Stati Uniti), Cecchetto & Associati (Venezia) e 3TI Progetti Italia - Ingegneria Integrata Roma).
MDU Architetti - che fra le varie opere ha già firmato il Vilnius National Concert Hall in Lituania, il centro I principi d’Italia a Chuzhou in Cina, il centro culturale Words of El Lissitzky a Novosibirsk, in Russia - dovrà trasmettere gli ulteriori elaborati progettuali entro il 23 giugno in modo da consentire il proseguo delle procedure in tempo utile per la realizzazione della piscina per i Giochi del Mediterraneo del 2026.
Il 12 maggio è stata calendarizzata a Taranto la cerimonia di premiazione del vincitore, durante la quale sarà presentata la pubblicazione e la mostra di tutti i progetti partecipanti.
Le progettazioni in concorso erano basate sul progetto preliminare redatto dall’Agenzia regionale Asset e dall’Ufficio tecnico comunale di Taranto, in cui sono stati individuati gli spazi funzionali, il dimensionamento e i criteri di progettazione dell’impianto natatorio improntati sull’ecosostenibilità, l’autosufficienza energetica e l’innovazione tecnologica.