Europei di basket 2029: si giocheranno in Spagna, Grecia, Estonia e Slovenia. Inaugurazione al Bernabeu


RIGA –
Saranno Spagna, Grecia, Estonia e Slovenia a ospitare gli Europei di basket 2029, come deciso dalla FIBA (Federazione Internazionale del Basket) nel corso della riunione del consiglio direttivo che si è tenuta sabato 24 maggio a Riga, in Lettonia.

Un’edizione storica e altamente simbolica, che vedrà la partita inaugurale giocarsi eccezionalmente nello Stadio “Santiago Bernabeu” di Madrid, lo storico impianto del Real Madrid, che sarà presto ristrutturato per accogliere anche eventi extra-calcistici. Un segnale forte della centralità del basket europeo e della sua crescente visibilità.

Quattro nazioni, una sola passione

Le fasi a gironi della competizione si disputeranno in quattro città: Madrid (Spagna), Tallin (Estonia), Atene (Grecia) e Lubiana (Slovenia). La fase finale, invece, si svolgerà nella prestigiosa Movistar Arena di Madrid, che sarà il palcoscenico delle sfide decisive per il titolo continentale.

Le qualificazioni per l’Europeo inizieranno nel 2028 e l’Italia dovrà affrontarle regolarmente per conquistare un posto nella fase finale. La FIBA ufficializzerà nelle prossime settimane i gironi e le date precise dell’evento.

L’Italia guarda avanti, ma prima c'è il 2025

Gli azzurri, guidati dal CT Gian Marco Pozzecco, inizieranno a prepararsi dopo aver conosciuto i propri avversari nel girone di qualificazione. Ma prima l’attenzione è rivolta agli Europei del 2025, che si disputeranno dal 27 agosto al 14 settembre tra Lettonia, Finlandia, Polonia e Cipro.

Per l’Italbasket sarà una stagione densa di appuntamenti fondamentali: il percorso verso il 2029 passa inevitabilmente attraverso un 2025 da protagonisti, con l’obiettivo di arrivare preparati e competitivi anche alla grande rassegna continentale di quattro anni dopo.

Gli Europei del 2029 si annunciano come un evento di portata straordinaria, con sedi prestigiose, un’organizzazione diffusa e il sogno di portare il basket europeo sempre più in alto.

Il Milan chiude con una vittoria, ma a San Siro domina la protesta: ultras contro squadra e dirigenza


MILANO
– Il Milan chiude il suo campionato con una vittoria per 2-0 contro il Monza, ma a San Siro l'atmosfera è tutt’altro che festosa. Mentre i rossoneri salutano una stagione deludente con tre punti ininfluente contro una squadra già retrocessa, la Curva Sud inscena una dura protesta, mettendo in secondo piano il risultato sul campo.

Il match: reti di Gabbia e Joao Felix

Il Milan sblocca il risultato nel primo tempo con un colpo di testa di Matteo Gabbia sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nella ripresa arriva il raddoppio firmato Joao Felix, che chiude definitivamente il match contro un Monza già condannato alla retrocessione.

Ma la gara ha avuto il sapore di una formalità: con il Milan fuori da ogni obiettivo stagionale, compresa la qualificazione alla Champions League, il campo è passato in secondo piano.

Protesta ultras: “Go Home”, poi l’abbandono dello stadio

Il vero spettacolo è stato sugli spalti. Per i primi 15 minuti del match, la Curva Sud ha occupato i seggiolini componendo con i propri corpi una gigantesca scritta "GO HOME", indirizzata chiaramente a squadra e dirigenza. Poi, in segno di protesta, gli ultras hanno abbandonato lo stadio lasciando un silenzio pesante e carico di significato.

Durante il resto della partita, si sono sentiti fischi continui da parte del pubblico presente. Unica eccezione: gli applausi riservati a Tijjani Reijnders e Christian Pulisic, gli unici calciatori risparmiati dalla contestazione.

Un messaggio alla dirigenza

Il dissenso non è rivolto solo alla squadra, ma colpisce direttamente la dirigenza, accusata dai tifosi di scelte poco lungimiranti e di una gestione che ha portato a una stagione senza titoli, senza ambizioni e senza identità.

Le richieste degli ultras sono chiare: dimissioni dei vertici dirigenziali, un cambio di rotta netto e la costruzione di un Milan competitivo. Il malcontento è profondo e la frattura tra tifoseria e società sembra ormai insanabile.

Una stagione da dimenticare

La stagione 2024/2025 per il Milan si chiude con tante ombre e pochissime luci. Dopo l’eliminazione precoce dalle coppe e il crollo in campionato, la vittoria contro il Monza non può cancellare una gestione tecnica e sportiva messa pesantemente in discussione.

A San Siro, i tifosi hanno parlato con chiarezza: la pazienza è finita. Ora la palla passa alla società, chiamata a rispondere sul campo – e fuori – alle contestazioni.

ATP 500 Amburgo: Cobolli in finale dopo rimonta su Etcheverry. In doppio trionfo azzurro con Bolelli-Vavassori


AMBURGO – Flavio Cobolli conquista l’accesso alla finale del torneo ATP 500 di Amburgo grazie a una grande rimonta contro l’argentino Tomas Martin Etcheverry, battuto con il punteggio di 2-6, 7-5, 6-4. Una vittoria sofferta ma meritata per l’azzurro, che continua il suo straordinario 2025: per lui è la seconda finale stagionale, dopo il titolo conquistato a Bucarest, e la seconda in carriera in un ATP 500 dopo quella di Washington nel 2024.

Nella seconda semifinale del tabellone singolare, il russo Andrej Rublev ha avuto la meglio sul canadese Felix Auger-Aliassime con un netto 6-1, 6-4, conquistando la finale senza concedere alcun set.

Sorrisi italiani anche nel torneo di doppio, dove la coppia formata da Simone Bolelli e Andrea Vavassori ha dominato in semifinale contro i britannici Joe Salisbury e Neal Skupski, imponendosi con un secco 6-3, 6-1. Gli azzurri raggiungono così un’altra importante finale, confermando l’ottimo momento di forma.

Nell’altra semifinale di doppio, l’argentino Andres Molteni e il brasiliano Fernando Romboli si sono imposti in rimonta sul finlandese Harri Heliovaara e sul britannico Henry Patten con il punteggio di 1-6, 6-1, 12-10, al termine di un match combattutissimo.

La giornata finale del torneo vedrà quindi due italiani in corsa per il titolo in singolare e la coppia Bolelli-Vavassori in cerca di un trofeo prestigioso in doppio.

Playoff Serie A1 Basket, la Virtus Bologna cade a Mestre: Venezia vince 89-82 e riapre la serie

Virtus Segafredo Bologna Fb

MESTRE – Al “Pala Taliercio” va in scena una sfida carica di tensione e intensità tra Umana Reyer Venezia e Virtus Segafredo Bologna. Gara 3 dei quarti di finale dei playoff di Serie A1 si chiude con la vittoria dei padroni di casa per 89-82, un successo che consente ai veneti di riaprire la serie, ora sul 2-1 in favore della Virtus.

Partenza brillante per Venezia che, con Ennis, si porta subito sul 6-2. La formazione lagunare impone il proprio ritmo e chiude il primo quarto avanti 22-15, anche grazie a un efficace McGruder. Nel secondo periodo, una tripla di Moretti vale il 25-15, e con il canestro di Wiltjer, Venezia mantiene il vantaggio all’intervallo lungo sul 47-37.

Nel terzo quarto la Virtus prova a reagire, ma Venezia resta salda: Ennis firma il 53-47 e Wiltjer chiude la frazione con il punteggio di 65-59 per i padroni di casa. Nell’ultimo quarto, i liberi di Kabengele consolidano l’allungo sul 80-76, prima che Munford metta il sigillo definitivo sull’89-82.

Top scorer del match: per Venezia spiccano Kyle Wiltjer con 21 punti e Kabengele con 13, mentre nella Virtus Bologna i migliori sono stati Morgan con 20 punti e Shengelia con 18.

Ora l’attenzione si sposta su gara 4, che si giocherà nuovamente al PalaTaliercio di Mestre domenica 25 maggio alle ore 18. La Virtus Bologna cercherà il colpo esterno per chiudere la serie, mentre Venezia tenterà l’aggancio e di portare le sorti del quarto di finale a gara 5.

Napoli è Campione d’Italia: una notte folle, una città in estasi

Ssc Napoli Fb

NAPOLI - Napoli festeggia. Lo fa con l’anima, con il cuore, con la voce spezzata dalla gioia. Gli azzurri sono campioni d’Italia, di nuovo. È successo tutto al minuto 42, in un’altra notte da tramandare, di quelle che si scolpiscono nella memoria collettiva.

Un pallone apparentemente indecifrabile, sospeso tra l’ansia di un intero stadio e la tensione di una città che tratteneva il respiro. Poi, come una folgorazione, Scott McTominay ha deciso che era il momento di riscrivere la storia: si è avvitato su se stesso sul traversone di Politano, dimenticando la logica, ignorando la gravità, e con una sforbiciata degna delle antologie del calcio, ha spezzato la notte. Ha spezzato il silenzio. Ha dato il via alla festa.

Il Napoli non ha mollato nemmeno per un istante. Il Cagliari ha provato a reagire, con orgoglio e dignità, ma è stato travolto da una squadra che ha ballato sul filo del sogno. Occasioni in serie: Raspadori, Politano, Spinazzola… ma il gol non arrivava. Poi, come un brivido lungo la schiena, la notizia del vantaggio dell’Inter a Como ha attraversato il Maradona come un’ombra. Ma nulla ha scalfito il Napoli. Nessuna paura, nessuna distrazione: solo gioco, consapevolezza, fiducia. Perché a volte, basta un gol. Uno solo.

E quel sigillo finale è arrivato alle 22:02. Romelu Lukaku ha deciso che era tempo di chiudere i conti: ha spazzato via gli avversari con la sua potenza, come solo lui sa fare. 2-0. Game over. Lo scudetto tornava ufficialmente a Napoli. Da quel momento, la festa è potuta esplodere.

Antonio Conte, l’architetto silenzioso di questo capolavoro, ha osservato tutto dall’alto, impassibile, nella sua postazione che sovrasta la tribuna stampa. Ma dentro, era un vulcano. Lo sapevano tutti, lo sentivano tutti. Quelle mani tese verso di lui, a ringraziarlo, a celebrarlo, erano il tributo di un popolo intero.

Ci sono voluti due anni. Settantacinque settimane. 750 giorni. In mezzo, l’euforia di Spalletti, la delusione di una stagione da dimenticare, e infine il ritorno trionfale. Napoli conquista il suo quarto scudetto e lo fa come meglio non si poteva: da protagonista, da regina, da leggenda.

ATP 250 Ginevra: Arnaldi si arrende a Djokovic nei quarti. Avanzano anche Hurkacz, Norrie e Ofner


Ginevra, 23 maggio 2025
– Finisce ai quarti di finale l’avventura di Matteo Arnaldi nel torneo ATP 250 di Ginevra. L’azzurro è stato battuto con un doppio 6-4 dal numero uno del mondo Novak Djokovic, che conquista così l’accesso alla semifinale.

Nel primo set, Djokovic ha sfruttato un servizio incisivo per mantenere il controllo degli scambi e ottenere il break decisivo. Nel secondo parziale, equilibrio fino al 4-4, poi il serbo ha accelerato grazie alla precisione del suo rovescio e alla solidità da fondo campo, chiudendo il match in due set.

Negli altri quarti di finale del tabellone singolare:

  • L’austriaco Sebastian Ofner ha compiuto l’impresa battendo in rimonta il russo Karen Khachanov con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-4.

  • Il polacco Hubert Hurkacz ha avuto la meglio sull’americano Taylor Fritz in due set: 6-3, 7-6.

  • Il britannico Cameron Norrie ha eliminato l’australiano Alexei Popyrin con un solido 7-6, 6-4.

Nel doppio maschile, i tedeschi Jakob Schnaitter e Mark Wallner hanno travolto i francesi Quentin Halys e Albano Olivetti con un netto 6-0, 7-6, guadagnandosi l’accesso alle semifinali. Vittoria anche per il portoghese Francisco Cabral e l’austriaco Lucas Miedler, che hanno superato al match tie-break la coppia australiana Matthew Ebden / John Peers con il punteggio di 6-1, 3-6, 10-7.

Le semifinali promettono spettacolo con Djokovic, Hurkacz, Norrie e Ofner ancora in corsa per il titolo svizzero.

Playoff Serie A1 Basket: Armani Milano travolge Trento 107-79 e si porta sul 2-1 nella serie

Olimpia Milano fb

Assago (MI), 23 maggio 2025
– L’Armani Exchange Milano domina la terza gara dei quarti di finale dei Playoff di Serie A1 battendo la Dolomiti Energia Trento con un netto 107-79 all’“Unipol Forum” di Assago. Una prestazione convincente per la squadra di coach Ettore Messina, che ora conduce 2-1 nella serie.

Il match si apre con un primo quarto equilibrato, in cui Shields sigla il primo vantaggio milanese sul 4-3. Poi è Ricci a contribuire con canestri decisivi che portano Milano avanti 24-18 dopo i primi 10 minuti.

Nel secondo quarto è una tripla di Brooks a fissare il punteggio sul 37-32, prima che Mirotic chiuda la frazione sul 56-47, dando un primo segnale della superiorità milanese.

Nel terzo quarto, i meneghini allungano con un ispirato Mannion (65-51), e poi dilagano con Diop per l’83-59 a fine frazione. Trento fatica a contenere la fisicità e la precisione offensiva dei padroni di casa.

Nell’ultima frazione Leday firma il +23 (92-69), mentre Brooks e ancora Mirotic suggellano il successo con i canestri finali che chiudono il match sul 107-79.

I migliori marcatori della partita per Milano sono stati Shavon Shields con 22 punti e Brooks con 20, mentre per Trento si sono distinti Lamb con 24 punti e Ellis con 13.

L’Armani Milano tornerà in campo sabato 24 maggio alle ore 18, sempre all’“Unipol Forum”, per gara 4 della serie contro Trento, con la possibilità di chiudere i conti e accedere alle semifinali.

Tennis, ATP 500 Amburgo: Flavio Cobolli trionfa e vola ai quarti di finale


AMBURGO - Negli ottavi di finale del torneo ATP 500 di Amburgo, l’italiano Flavio Cobolli si impone con un netto 6-4 7-5 sullo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina, conquistando così l’accesso ai quarti di finale. Nel primo set, Cobolli si è distinto per un servizio molto preciso, che gli ha permesso di avere la meglio sull’avversario. Il secondo parziale è stato più combattuto, con grande equilibrio fino al 5-5; a quel punto, grazie a un rovescio efficace e a colpi rapidi da fondo campo, l’azzurro ha chiuso la partita a suo favore.

Passando ad altri incontri degli ottavi, lo spagnolo Roberto Bautista Agut ha battuto con facilità l’americano Frances Tiafoe per 6-2 6-3, mentre il russo Andrey Rublev ha superato il tedesco Justin Engel con il punteggio di 6-3 7-5. Infine, il ceco Jiri Lehecka ha avuto la meglio sull’argentino Francisco Cerundolo per 7-5 6-2.

Anche nel torneo di doppio si sono disputati gli ottavi: il duo formato dal finlandese Harri Hellovaara e dal britannico Henry Patten ha superato al termine di un match tiratissimo per 7-6 5-7 10-8 la coppia composta dal belga Sander Gille e dal polacco Jan Zielinski, conquistando l’accesso ai quarti. I britannici Jamie Murray e Rajeev Ram hanno invece prevalso 4-6 6-3 10-7 sui tedeschi Andreas Mies e Patrick Zahraj.

Con questa vittoria, Flavio Cobolli si conferma tra i protagonisti del torneo di Amburgo, puntando a fare strada anche nella fase successiva.

Serie B a 22 squadre? La proposta per evitare contenziosi dopo il caso Brescia


Il campionato di Serie B potrebbe vedere un’importante novità nella prossima stagione: l’allargamento a 22 squadre. Questa ipotesi è emersa come proposta delle società di Serie B per scongiurare una lunga serie di contenziosi e ricorsi che potrebbero arrivare fino alla Corte Federale, al Collegio di Garanzia del Coni, al Consiglio di Stato e persino ai tribunali ordinari, in seguito al caso Brescia.

La decisione finale sulla possibilità di un campionato a 22 squadre dovrà però passare attraverso diversi livelli decisionali. In primo luogo, sarà necessario il via libera del presidente della Lega di Serie B, Gianfranco Bedin, che dovrà valutare e approvare la proposta. Successivamente, la decisione definitiva spetterà al Consiglio Federale della FIGC, presieduto da Gabriele Gravina, che si riunirà nei prossimi mesi per esaminare la questione.

Il caso che ha scatenato questa situazione riguarda proprio il Brescia, che dopo i controlli della Covisoc ha ricevuto un avviso di conclusione delle indagini dalla Procura Federale. La società lombarda è accusata di aver pagato gli stipendi di febbraio e aprile ai calciatori e ai propri tesserati utilizzando crediti di imposta che l’Agenzia delle Entrate ha giudicato inesistenti. Per questo motivo, il Brescia sarà ascoltato in udienza dalla Procura Federale il 22 maggio. Se ritenuto responsabile, la società sarà deferita al Tribunale Federale Nazionale (TFN), con il rischio di una penalizzazione di 4 punti e della retrocessione in Serie C, nonostante la salvezza sportiva conquistata sul campo.

Questa situazione ha già avuto ripercussioni sul calendario: la Lega di Serie B ha rinviato a data da destinarsi i Play Out, che avrebbero dovuto vedere sfidarsi in due gare Salernitana e Frosinone. L’andata era prevista per il 19 maggio allo stadio “Arechi” di Salerno, mentre il ritorno era in programma per il 26 maggio allo stadio “Stirpe” di Frosinone. Nel caso in cui il Brescia venisse retrocesso, il Frosinone sarebbe salvo e la Sampdoria, anch’essa retrocessa in Serie C, affronterebbe la Salernitana nei Play Out.

La vicenda, però, resta complessa e ancora tutta da definire. Il presidente del Brescia, Massimo Cellino, ha annunciato che farà ricorso contro qualsiasi penalizzazione o retrocessione. Dall’altro lato, sia la Salernitana che la Sampdoria si sono espresse contro l’ipotesi di disputare i Play Out.

In sintesi, la proposta di un campionato di Serie B a 22 squadre potrebbe rappresentare una soluzione condivisa per evitare ulteriori ricorsi e complicazioni legali, ma per il momento la situazione rimane in forte evoluzione e lontana da una definizione definitiva.

ATP 500 Amburgo: Flavio Cobolli supera il primo turno


AMBURGO - Nel primo turno del torneo ATP 500 di Amburgo, Flavio Cobolli si aggiudica una vittoria importante battendo l’ucraino Vitaliy Sachko con il punteggio di 5-7, 6-2, 6-2, e accede così al secondo turno. Nonostante una partenza difficile, nel primo set Cobolli ha mostrato un servizio molto preciso, riuscendo a prevalere sull’avversario. Il secondo set è stato inizialmente equilibrato fino al 2-2, poi l’italiano ha imposto il proprio ritmo grazie a un rovescio efficace e a veloci colpi da fondo campo, chiudendo con sicurezza.

Passando agli altri match, l’americano Frances Tiafoe ha sconfitto il cinese Yunchaokete Bu per 7-5, 6-2, mentre lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina ha avuto la meglio sul francese Gael Monfils con un netto 6-3, 6-3. In un derby argentino, Ugo Carabelli ha battuto Sebastian Baez con il punteggio di 6-3, 2-6, 6-4.

Nel torneo di doppio, successo per la coppia britannica Joe Salisbury e Neal Skupski, che hanno superato 6-3, 6-4 i francesi Manuel Guinard e Hugo Nys, qualificandosi per il secondo turno. Vittoria anche per i tedeschi Justin Engel e Max Hans Rehberg, che si sono imposti 6-7, 6-4, 10-5 contro gli americani Nathaniel Lammons e Jackson Withrow.

Il torneo di Amburgo prosegue con sfide interessanti e promette grande spettacolo nei prossimi turni.

È morto Nino Benvenuti, leggenda del pugilato e dello sport italiano


ROMA - Lutto nel mondo dello sport: Nino Benvenuti, tra i più grandi pugili italiani di sempre, è morto all’età di 86 anni. La notizia è stata appresa dall’ANSA attraverso ambienti sportivi. Campione del mondo dei pesi medi e medaglia d’oro olimpica a Roma 1960, Benvenuti è stato un’icona dello sport nazionale e internazionale, ammirato per talento, stile e personalità dentro e fuori dal ring.

Un campione nato

Giovanni "Nino" Benvenuti era nato il 26 aprile 1938 a Isola d’Istria, oggi in Slovenia. Cresciuto in un contesto familiare modesto, si è avvicinato giovanissimo al pugilato, mostrando fin da subito doti fuori dal comune. A consacrarlo sul palcoscenico mondiale fu la vittoria alle Olimpiadi di Roma del 1960, dove conquistò la medaglia d’oro nei pesi welter, ricevendo anche la prestigiosa Coppa Val Barker come miglior pugile tecnico dei Giochi.

L’ascesa tra i professionisti

Dopo il passaggio al professionismo nel 1961, Benvenuti divenne rapidamente un protagonista della scena mondiale. Nel 1965 si laureò campione del mondo dei pesi superwelter, ma la sua consacrazione definitiva arrivò il 26 aprile 1967, giorno del suo 29º compleanno, quando al Madison Square Garden di New York sconfisse il campione Emile Griffith, conquistando i titoli WBA e WBC dei pesi medi. Quel match segnò l’inizio di una delle più memorabili rivalità del pugilato mondiale: i due si affrontarono tre volte, regalando spettacolo e sportività.

I numeri di una carriera leggendaria

Benvenuti ha disputato 82 incontri in carriera, collezionando 65 vittorie (31 per KO), 1 pareggio e 7 sconfitte. Si ritirò dal ring nel 1971, lasciando un’eredità sportiva immensa e un ricordo indelebile nel cuore degli appassionati.

Oltre il ring

Dopo il ritiro, Benvenuti è rimasto un volto noto della televisione e della promozione sportiva in Italia. È stato anche imprenditore e opinionista, sempre vicino al mondo del pugilato e dello sport. Decorato con il titolo di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana, è stato inserito nella International Boxing Hall of Fame, riconoscimento riservato ai più grandi di sempre.

Un’icona senza tempo

La scomparsa di Nino Benvenuti lascia un vuoto profondo nello sport italiano. Uomo elegante, sportivo esemplare e campione amatissimo, ha rappresentato un simbolo di determinazione, lealtà e talento. La sua figura resterà scolpita nella storia non solo del pugilato, ma dell’intero panorama sportivo italiano.

Ciao, Nino. Campione sul ring e nella vita.